Schiavone vuole rimettersi in gioco: “Sono pronta per allenare”

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Schiavone vuole rimettersi in gioco: “Sono pronta per allenare”

La ex numero 4 del mondo e campionessa al Roland Garros 2010 racconta i progetti futuri e il passaggio di testimone con la nuova generazione

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Francesca Schiavone - Roland Garros 2018 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Francesca Schiavone ha parlato con Lorenzo Ercoli ai microfoni del Corriere dello Sport, facendo il punto sulla situazione del tennis italiano e parlando anche dei requisiti che servono per trionfare a Roma ed in uno Slam. La leonessa del tennis italiano spiega infatti che, per portare un trionfo al pubblico di casa, i giocatori azzurri devono trovare l’equilibrio tra le proprie emozioni e ciò che fanno tutti i giorni in campo, perché la pressione che può sentire un italiano al Foro Italico è molto alta. Il discorso è lo stesso anche per la vittoria di uno Slam, con la tre volte vincitrice della Fed Cup che spiega l’importanza della disciplina negli allenamenti per il successo del matrimonio con il tennis.

Parlando proprio della mancanza di successi del tennis azzurro nel circuito femminile degli ultimi anni, Schiavone afferma con amarezza: “Noi dovevamo passare alle più giovani le nostre esperienze e le nostre conoscenze. Questo testimone ci è stato tolto”.

La 42enne milanese parla poi dei suoi obiettivi futuri per la carriera, ora divisa tra cabina di commento e l’accademia di tennis che lei stessa ha fondato:Sono pronta per avere un giocatore da allenare. Mi piacerebbe molto un uomo”. Dopo aver affermato che tutti i tennisti azzurri hanno un grande team alle loro spalle, lascia la porta aperta ad un approdo nel box di un italiano in futuro. Non nasconde poi la propria ammirazione verso il lavoro che Juan Carlos Ferrero sta svolgendo con Carlos Alcaraz, ammettendo di voler stare qualche mese al loro fianco per imparare i segreti del mestiere.

Infine, Schiavone commenta brevemente le prestazioni dei due giovani azzurri:Musetti l’ho visto bene, si è divertito ed era determinato”, e poi ne elogia il grande talento; “Peccato per Sinner, ma non so se stesse bene contro Cerundolo”.

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