Roland Garros, Benoit Paire spara a zero su palline e multe: "Le palle sono ridicole, come le multe dell'ATP"

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Roland Garros, Benoit Paire spara a zero su palline e multe: “Le palle sono ridicole, come le multe dell’ATP”

Parole di fuoco per il francese Paire dopo la sconfitta contro Norrie: “Palline ridicole, non si può giocare d’attacco”. E poi sulle mega-multe: “Non si può essere multati il valore di un appartamento per una pallina che cade dalla tasca”

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Benoit Paire - Montecarlo 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Nella sua quattordicesima partecipazione al Roland Garros, Benoit Paire ha dato parecchio filo da torceere alla testa di serie n. 14 Cameron Norrie, cedendo solamente per 6-4 al quinto set, ma alcuni dei suoi colpi migliori della giornata li ha assestati nell’immediato post-match. Il francese, dopo essere uscito dal Suzanne Lenglen tra gli applausi e in lacrime, si è presentato in conferenza stampa solo pochi minuti dopo con l’asciugamano ancora attorno al collo e ha risposto alle domande dei reporter senza peli sulla lingua.

Innanzitutto ha espresso opinioni molto negative sulle palle utilizzate qui a Parigi per questa edizione del torneo, ovvero le Wilson X Roland Garros, dando eco a quanto detto anche dagli altri giocatori: “È ridicolo. Si gioca con palle che si ingrandiscono dopo nemmeno un game. Quando sono nuove sono dure, ma poi diventano enormi. Chiaramente non si tratta del motivo per cui ho perso la partita, dal momento giochiamo tutti con le stesse palle, dico solamente che se vogliamo creare dello spettacolo non è certamente con queste palle che bisogna giocare. Non si può attaccare, non si può avanzare, è quasi impossibile fare un ace, bisogna giocare quasi esclusivamente sul fisico, su chi tiene la palla in campo più a lungo. È davvero difficile fare la differenza con queste palle: il mio gioco è basato sul servizio, sulla risposta aggressiva, ho smesso di forzare su ogni palla perché i colpi davvero non camminano, è terribile. Siamo in uno dei migliori tornei migliori del mondo e ci troviamo a giocare con palle ridicole.”

Poi si è scagliato con particolare violenza contro l’ATP e contro le multe particolarmente salate comminate dall’ATP per comportamenti antisportivi: “Ridicole. Incluso quello che è successo a Gaston: 144.000 ridotta a 72.000. Si tratta di giocatori di Challenger che non guadagnano queste cifre, tanto vale che smettano di giocare. Certo, si trattava del torneo di Madrid, quindi ha guadagnato più denaro, ma ha vinto 16.000 dollari (in realtà sono stati 27.000 n.d.r.) e ne deve pagare di multa 142.000 (in realtà la multa è stata ridotta a 72.000 n.d.r.). Per me è ridicolo, non capisco chi ci guadagni con questo sistema, ma non ha senso multare i giocatori di somme superiori a quelle che hanno vinto: una multa che è superiore al prize money vinto nell’intero anno fino a quel punto, il tutto per una palla. Certamente non si è trattato di un bel gesto, lo sa bene, ma si sa che durante le partite possono succedere certe cose. Sono stato fortunato quest’anno che non ne ho ricevute tante, ma quando vado a giocare i Challenger dovrò stare davvero attento a come mi comporto per evitare queste multe. Credo però che si dovrebbe trovare un sistema per legare l’ammontare della multa al proprio prize money, almeno a livello Challenger. Perché si tratta davvero di tanti soldi, è quasi il costo di un appartamento, che è stato comminato come multa per una palla che cade dalla tasca o per una racchettata alla sedia dell’arbitro (il riferimento è alla squalifica di Mikael Ymer a Lione n.d.r.)”.

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