WTA Eastbourne: il resto del primo turno. Avanti Pegula e Gauff

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WTA Eastbourne: il resto del primo turno. Avanti Pegula e Gauff

Raggiungono Giorgi al secondo turno di Eastbourne Pegula, Gauff, Xiyu, Garcia e Martic: fuori Quinwen e Pera delle prime trenta

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Tra i match del primo turno del torneo WTA 500 di Eastbourne troviamo la vittoria in due set (6-3 6-4) di Jessica Pegula su Zheng Quinwen. In 1h39′ di gioco, la statunitense n.4 del ranking mondiale riesce a tenere la partita in pugno dall’inizio alla fine, non senza le insidie di un’avversaria degna della sua posizione in classifica (n.24). Dopo un inizio decisamente sbilanciato dalla parte di Pegula, sul 4-1 la cinese prova a insinuarsi: ci riesce con due game, non di più. Cede il set al nono gioco durante il turno di battuta dell’americana. Parte meglio Quinwen in incipit del secondo parziale, riuscendo a tenere il servizio. Ma ecco che la tennista n.4 al mondo con un filotto di tre game ristabilisce presto i ruoli, concedendole tuttavia altri tre giochi (di cui due ai vantaggi) prima di servire per il match: alla battuta, Pegula lascia l’avversaria a zero per la seconda volta nel parziale. E si aggiudica gli ottavi.

È invece Coco Gauff a spuntarla su Bernarda Pera nel derby americano di questi sedicesimi di finale sull’erba. Numero 7 contro numero 27 al mondo, Gauff sigilla il match in appena un’ora di gioco con un punteggio finale di 6-3 6-2. Un risultato scritto già nell’esito del primo gioco, in cui la diciannovenne erede delle sorelle Williams lascia subito a zero l’avversaria. Tanti i game in cui Pera riesce a strappare alla connazionale appena un punto sia nel primo che nel secondo parziale, per tornare di nuovo a zero nel gioco finale con Gauff al servizio. Buona la prima dunque per Coco e il suo nuovo allenatore Pere Riba.

Partita a trazione cinese quella tra Wang Xiyu e Rebecca Marino, chiusa in due set (6-4 6-2) in poco più di un’ora di gioco. Due giocatrici tutto sommato vicine in classifica – numero 73 l’una e numero 83 l’altra –, che hanno però giocato due tennis decisamente lontani. Xiyu strappa il servizio al primo gioco all’avversaria e realizza subito dopo una doppietta che le dà respiro. Nel quarto gioco la situazione sembra poter prendere una piega diversa: la canadese si porta in parità, tra l’altro nel turno di battuta della cinese, e va avanti nel gioco successivo. Ecco però che Xiyu tira fuori un filotto di tre game che torna a darle respiro, un respiro che ora sa di set: se lo prende, con un turno di servizio a zero al decimo gioco. Davvero poco da aggiungere sul secondo parziale: altro filotto della cinese, stavolta di cinque game. Dopo due giochi concessi a Marino, ne tira fuori un ultimo (con l’avversaria sempre a zero, ma questa non è più una notizia).

Interessante il punteggio finale del match tra Caroline Garcia e Madison Brengle, concluso in 1h20′ in favore della francese con un risultato di 6-1 7-5. Sebbene ci siano stati punti interni da entrambe le parti, il punteggio del primo parziale pesa nettamente dalla parte della n.5 al mondo (a confermare quasi ingiustamente il divario in classifica con l’avversaria, n.114). Arriva tuttavia un parziale riscatto per Brengle nel secondo set, dove riesce a liberare ancora il braccio e a conquistare cinque game che rendono giustizia a una racchetta in grado di tener testa sull’erba a una giocatrice come Caroline Garcia. Si ferma lì, lasciata anch’ella a zero nell’ultimo gioco.

Ultima, non per importanza, partita del primo turno di Eastbourne quella tra Petra Martic e Katie Boulter, in cui la croata n.30 del ranking mondiale si afferma sull’avversaria (n.88) in due set (6-4 7-5) in poco più di due ore di gioco. Da segnalare per la lunghezza il sesto gioco del primo parziale, vinto comunque ai vantaggi da Martic. Game il sesto che fa da spartiacque tra una prima parte del set tutto sommato equilibrata e un finale che pende decisamente dalla parte della giocatrice croata, con scambi che diventano meno lunghi e palle che si fermano sempre dalla parte britannica della rete. Battaglia più serrata nel secondo parziale per quanto riguarda il numero di game, che però internamente riducono di molto i punti giocati. Anche Martic chiude la sua partita con un turno di servizio a zero (il terzo del match).

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