Wimbledon, le chance azzurre di vittoria secondo le quote dei bookies

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Wimbledon, le chance azzurre di vittoria secondo le quote dei bookies

Cinque i tennisti italiani nel “main draw” dei Wimbledon Championships. Sinner l’uomo di punta, ma Musetti sogna di sorprendere perfino il suo coach

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The Championships 2023. Held at The All England Lawn Tennis Club, Wimbledon. {year4}{month0}{day0}. Credit: AELTC/Thomas Lovelock
The Championships 2023. Held at The All England Lawn Tennis Club, Wimbledon. {year4}{month0}{day0}. Credit: AELTC/Thomas Lovelock
 

Sinner, Berrettini, Musetti, Sonego, Cecchinato e Arnaldi. Sono sei gli italiani impegnati a Wimbledon, il terzo degli Slam in calendario, dopo l’Australian Open e il Roland Garros e in programma in queste due settimane (3-16 luglio 2023). Assegnate da mercoledì scorso, in base al ranking ATP, anche le 32 teste di serie di Wimbledon. Come è noto due solo gli azzurri fra queste: Jannik Sinner n°8 e Lorenzo Musetti n°14 (un posto davanti al suo best ranking appena raggiunto, n.15, perché fra chi lo precedeva in classifica si è ritirato dai Championships il russo Karen Khachanov).

Non figura – ormai è stato anticipato più volte, ma val la pena di ripeterlo – fra le 32 teste di serie Matteo Berrettini, sceso a n.37 ATP e di fatto, a causa di un altro paio di forfait, appena tre posti fuori dai top-32.

Berrettini ci tiene da matti a giocare il torneo che lo vide protagonista nel 2021, primo italiano di sempre a raggiungere la finale nella storia del nostro tennis in Church Road. Ma dando un’occhiata alle quote sul vincente Wimbledon 2023, quelle relative a The Hammer, erbivoro d.o.c. per aver trionfato nel 2021 e nel 2022 al torneo del Queen’s e lo scorso anno anche a Stoccarda, sono certamente influenzate dal suo precario stato di forma. Il rischio era addirittura che il 27enne romano potesse saltare all’ultimo la competizione di tennis più prestigiosa al mondo, come già gli è purtroppo dolorosamente accaduto lo scorso anno per motivi di salute noti.

Fino all’ultimo la sua partecipazione è stata in forse, anche se Matteo ha fatto di tutto per presentarsi comunque all’appuntamento che lo aveva visto finalista due anni fa. Abbiamo più volte ripercorso la sua Via Crucis, il tormento dei suoi continui infortuni muscolari, con lo strappo addominale che lo ha colto nuovamente all’inizio del 2023 per poi ripresentarsi ancor più recentemente. Un Matteo che riuscisse quasi miracolosamente a riprendersi, potrebbe dimostrarsi comunque competitivo, perché le sue caratteristiche tecniche sono notoriamente adattissime al tennis su erba. Servizio, dritto e perfino il rovescio che, debole su altre superfici, riesce ad essere efficace quando lo gioca slice sull’erba, per via che la palla quasi non si alza. Sarà importante anche la tenuta psicologica. Quanto potrà condizionare Matteo, sotto il profilo mentale, l’incertezza concernente le proprie condizioni fisiche?

Con un tennis basato prevalentemente sul servizio e sul dritto, il problema all’addominale diventa serissimo. I tempi di recupero sono stati strettissimi. La sconfitta di Stoccarda, con l’uscita dal campo in lacrime per aver vinto soltanto tre game con l’amico Lorenzo Sonego, non inducevano certo all’ottimismo.

Le maggiori speranze di ben figurare per un tennista azzurro ricadono quindi inevitabilmente su Jannik Sinner. L’altoatesino è risalito al numero 8 del ranking ATP e dovrebbe esser guarito del problema muscolare all’adduttore della gamba sinistra che sembrava metterlo a rischio per questo Wimbledon.

“Sono felice di comunicarvi che sono pronto per giocare a Wimbledon” – aveva dichiarato giorni addietro il 21enne azzurro dopo una serie di controlli nelle stessa clinica di Bologna, in cui aveva curato la caviglia infortunata a Sofia 2022. Seguito attentamente dal fisioterapista Giacomo Naldi, ha riferito via social sul suo stato di forma e cercato di tranquillizzare se stesso e  gli appassionati sulla sua presenza londinese.

Il ritiro di Halle dovrebbe essere stato precauzionale, ad evitare guai peggiori. Almeno così aveva fatto sapere e noi si spera. Sinner ha l’obiettivo di migliorare i quarti di finale raggiunti lo scorso anno, quando perse al quinto set da Djokovic dopo aver vinto i primi due. Riuscisse a centrare la semifinale sarebbe la prima in carriera in uno Slam, per lui che ha raggiunto i quarti in tutti e quattro gli altri Majors.

E infine Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi. Musetti ha più chance tecniche degli altri due per tenere alto il tricolore nelle fasi più avanzate del torneo. Mosè Navarra ex Davisman azzurro con un terzo turno raggiunto anni fa a Wimbledon, non ha dubbi, come riferito nei giorni scorsi: “La chiave è provare ad essere più aggressivo”. Il ventunenne di Carrara è il tennista italiano con il gioco più spettacolare, più creativo e bello da vedere. Un tennis oggettivamente raro, se non addirittura unico nel suo genere. Che anche sull’erba Lorenzo possa dimostrarsi all’altezza del suo ruolo di testa di serie n.14 e magari spingersi anche oltre è convinto il suo coach Simone Tartarini che però mette anche le mani avanti: “Lorenzo raggiungerà il suo picco intorno ai 23-24 anni”. E se invece Lorenzo sorprendesse tutti, allenatore compreso, facendo qualche grande exploit anche prima? Magari già nel corso di questo Wimbledon?

A detta di tutti gli addetti ai lavori di veri favoriti ce n’è uno solo, sempre lui: Novak Djokovic. Wimbledon 2023, che si annuncia con un montepremi stellare e record di 44,7 milioni di sterline, potrebbe inchinarsi ancora una volta al tennista serbo che ha già vinto in Church Road 7 volte (2011,2014,2015,2018,2019,2021,2022) come Pete Sampras. Eguaglierebbe il “nemico storico” Roger Federer se trionfasse per l’ottava. Chi vincerà si aggiudicherà  2.350.000 sterline. Ma per Novak, come per la testa di serie n.1 Alcaraz e tutti gli altri, non sono certo i soldi, ma il grandissimo insuperabile prestigio, il vero stimolo a dare il massimo per centrare l’obiettivo più ambito per qualunque tennista.

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