(dall’inviato a Londra)

[1] C. Alcaraz b. [3] D. Medvedev 6-3 6-3 6-3     

I possessori dei costosissimi biglietti per le semifinali maschili di Wimbledon probabilmente speravano in un match un po’ più combattuto tra Alcaraz e Medvedev, soprattutto considerando che anche la prima semifinale era terminata in due set. E invece si sono dovuti accontentare di un’esibizione a senso unico di Carlos Alcaraz, che ha quasi scherzato il n. 3 del mondo Medvedev chiudendo il match in sole tre ore e con un punteggio che avrebbe potuto essere anche più severo, se non fosse stata per l’ultima mezz’ora quasi da “garbage time” della NBA, dopo che lo spagnolo era andato avanti di due set e 3-0 “leggero” nel terzo, e i due si sono messi a gigioneggiare perdendo quattro servizi consecutivi.

Alcaraz ha disinnescato il gioco di Medvedev, sfruttando appieno gli angoli lasciati dalla sua posizione arretrata in risposta e manovrando con grande perizia tutte le dimensioni del campo.

LA PARTITA – Il match ha seguito i servizi fino al 4-3 Alcaraz senza che ci fosse nessuna palla break. Nell’ottavo gioco lo spagnolo ha dato il primo colpo di acceleratore martellando con la risposta, prima di diritto e poi di rovescio, mettendo a segno tre punti consecutivi per il 5-3 estendendo poi la serie a sette punti di fila per chiudere il primo parziale sul 6-3.

Medvedev prova a reagire, ma Alcaraz fa un po’ tutto da solo: concede una palla break sullo 0-1 con un doppio fallo, e poi la annulla con un ace. Il break è nell’aria, e arriva subito dopo: 2-1, e anche il secondo set è bello che andato, dal momento che Carlitos mette a segno 10 punti consecutivi sulla propria battuta e, furoreggiando anche in risposta, chiude il parziale con un secondo break che sugella il vantaggio di due set a zero dopo appena un’ora e 11 minuti di gioco.

Anche nel terzo parziale Alcaraz se ne va immediatamente, scappando subito sul 3-0, per poi incredibilmente distrarsi pensando che la partita sia già finita: tre gratuiti e un doppio fallo costano all’iberico il primo break della partita che dà il via al momento probabilmente più spettacolare del match. Serve and volley, discese a rete, passanti, palle corte,… tutto il repertorio dei colpi tennistici sciorinato da due giocatori con grande mano fanno riconciliare con il bel gioco almeno in parte gli spettatori del Centrale, protetti dal tetto dalla pioggia incessante che solo pochi anni fa avrebbe devastato il programma.

Come detto ci sono quattro game consecutivi, Medvedev si porta 30-15 sul 3-4, a un passo dal ristabilire l’equilibrio, ma il n. 1 del mondo decide che non è il caso di cincischiare oltre: un parziale di sette punti a due, propiziato da un sanguinoso doppio fallo del russo, mette al sicuro il risultato del match, concluso con un passante di diritto in corsa di Alcaraz dopo uno degli scambi più lunghi della partita.

Wimbledon avrà dunque una finale tra i primi due giocatori del ranking mondiale, che si giocheranno il primo posto della classifica oltre che la prestigiosa coppa e più di un milione di sterline. Per Djokovic, ovviamente, ci sarà in palio anche la possibilità di continuare la sua corsa al Grande Slam, e di raggiungere Margaret Court Smith nel numero complessivo di Majors vinti in carriera.

Tra i due i precedenti vedono una vittoria per parte: Alcaraz ha vinto la semifinale di Madrid nel 2022, e Djokovic si è preso la rivincita poche settimane fa al Roland Garros.