(dal nostro inviato a Toronto)
[7] J. Sinner b. G. Monfils 6-4 4-6 6-3

È stato necessario rimanere in campo 2 ore e 22 minuti fino a oltre la mezzanotte locale, ma Sinner è riuscito a compiere un altro passo di avvicinamento al traguardo di una vittoria in un Masters 1000. Al National Bank Open di Toronto l’azzurro ha rispettato il pronostico in un match di grandi mazzate e recuperi da fondocampo che ha divertito il pubblico del Sobeys Stadium, rimasto in forze a tifare per i due contendenti fino a tarda notte.
Altra bella prova di maturità di Sinner, che salvo un passaggio a vuoto nel secondo set, che poi gli è costato il parziale, ha mantenuto grande freddezza sui punti importanti, evitando di farsi tentare dalle “esche” di Monfils e senza andare fuori giri negli scambi da fondo ad alta velocità.
LA PARTITA
PRIMO SET
Match molto equilibrato, che come ci si poteva aspettare si sviluppa principalmente su lunghi scambi da fondocampo spesso conclusi da grandi accelerazioni. Sinner viene fuori da un primo game complicato, soprattutto grazie al servizio. Per tutto il resto del set l’altoatesino è molto abile a giocare bene i punti delicati, quelli sul 30-30, per evitare di concedere palle break all’avversario. Sul 5-4 Sinner è molto opportunista ad approfittare dell’occasione propizia: raccoglie due errori gratuiti di Monfils e incamera il primo set dopo 46 minuti di gioco.
SECONDO SET
Nel secondo set il francese prova a pungere con il diritto anomalo sul rovescio di Sinner, ma non raccoglie più di qualche punto. Con un passante di rovescio strepitoso Jannik propizia il break che gli dà il vantaggio del 3-1. Sembra fatta, ma due gratuiti da fondo e uno smash tirato alle ortiche rimettono tutto in discussione. Un parziale di 8-1 in favore di Monfils sancisce il 3-3. Monfils rischia solamente quando deve, lasciando a Sinner il compito di cercare gli angoli, ma sulla battuta è intoccabile. Sul 4-4 è l’altoatesino a sbagliare da fondo fino a concedere il break, e poi il servizio di Monfils fa il resto.
TERZO SET
Nel set decisivo appare evidente che il francese sia vicino al suo limite: i suoi punti sono spesso frutto di colpi senza troppo margine. Il padre di Skai si salva dal 15-30 sullo 0-1, ma il break è vicino e arriva due giochi più tardi alla seconda occasione. La partita praticamente finisce lì, e Sinner può festeggiare la sua terza semifinale dell’anno in altrettanti tornei Masters 1000 sul cemento.
[12] T. Paul b. [1] C. Alcaraz 6-3 4-6 6-3

Le perplessità a proposito della forma di Alcaraz che erano scaturite dalla gara vinta solamente 7-6 al terzo contro Hurkacz negli ottavi di finale sono state confermate dal match di venerdì sera contro Tommy Paul. Certo prendendo in considerazione tutto quanto accaduto nell’ultimo mese, c’è da dire che non sorprende troppo che Alcaraz non sia tirato a lucido dopo aver vinto Wimbledon per la prima volta ed essere poi passato quasi immediatamente dall’erba alla terra per difendere i colori spagnoli nella Hopman Cup, per poi passare poco dopo al cemento canadese all’inizio di questa rincorsa allo US Open.
La preparazione per questo National Bank Open di Toronto non è certo stata ideale, e probabilmente si è trattata di una scelta deliberata (non si possono preparare al meglio tutti i tornei), ma è altresì vero che mai si era visto Alcaraz così falloso e così contrariato, oltre che incapace di esprimere il tennis che tutti noi ormai siamo abituati a vedergli produrre.
LA PARTITA
PRIMO SET
In una serata ideale per giocare a tennis (cielo sereno, 23 gradi, poca umidità e solamente una leggera brezza), Alcaraz passa il primo set e una discreta parte del secondo a rimanere esterrefatto perché i missili che lascia partire, soprattutto dalla parte del suo diritto, non fanno buchi in mezzo al campo come al solito ma finiscono fuori oppure in rete. Il categorico rifiuto da parte del n. 1 del mondo di accettare che semplicemente qualche volta non è possibile tirare pallate da ogni posizione e fare punto è alla radice di un primo set perso malamente, con tre break concessi, ma soprattutto con la chiara incapacità, probabilmente più per presunzione che per altro, di tentare qualche altra soluzione quando il piano A era chiaramente non funzionante.
Sicuramente Paul ci mette comunque del suo, perché ha rifiutato fin dall’inizio gli scambi sulle diagonali provando a mettere Alcaraz in condizione di dover tirare i suoi colpi in precario equilibrio, soprattutto in uscita dal servizio.
Una racchetta lanciata verso la sua panchina alla fine del primo set, gesto altamente inconsueto per un giocatore disciplinato come Alcaraz, dà la dimostrazione della tormenta interiore che stava perseguitando il ragazzo spagnolo, costantemente impegnato durante i cambi di campo a parlare a se stesso e a redarguirsi per il livello di gioco espresso.
SECONDO SET
Nel secondo set Alcaraz riesce a mantenere la scia dell’avversario con la battuta, progressivamente riducendo il numero degli errori evitabili e provando qualche soluzione diversa come le palle corte, suo colpo di repertorio, e i rovesci slice corti per mettere fuori posizione Paul. Un tweener-passante che sicuramente sarà il colpo del torneo dà il via alla riscossa di Alcaraz, che strappa il servizio a zero per il 4-3 e poi tiene un turno di battuta molto complicato (20 punti) per consolidare la vittoria nel secondo parziale.
TERZO SET
L’americano però nel frattempo è rimasto impassibile a continuare con il suo gioco fatto di variazioni e anticipi: la sua posizione di risposta è sempre molto avanzata, e nonostante ciò comporti qualche rischio e provochi qualche errore, rimane comunque la pressione messa su Alcaraz all’inizio degli scambi. Nel terzo set Paul è perfetto in battuta: dopo aver annullato una palla break nel game iniziale cede due punti nei successivi tre turni di battuta, e soprattutto riesce a prendere il tempo ad Alcaraz con due ottimi recuperi su due palle corte conquistando il break per il 4-2. Lo spagnolo ci prova fino alla fine, tenta di farsi sostenere dal pubblico, ma è la serata di Tommy Paul, che sconfigge così per la seconda volta in carriera Alcaraz (esattamente un anno dopo Montreal 2022) e ottiene la settima vittoria contro un top 10.
I PRECEDENTI – Tra Paul e Sinner ci sono solamente due precedenti ufficiali, entrambi giocati nel 2022. Sinner si è imposto in tre set tirati sulla terra di Madrid, Paul ha invece vinto, sempre in tre set, sull’erba di Eastbourne.