US Open, Gauff: "Giocare con una più giovane mi ricorda quanta strada ho fatto"

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US Open, Gauff: “Giocare con una più giovane mi ricorda quanta strada ho fatto”

Su Andreeva: “Sarà una grande giocatrice. Mi rivedo in lei”. Sulla rivalità Novak-Carlso: “Guardando Djokovic e Alcaraz ho imparato come gestire i match in cui non giochi al meglio”

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Coco Gauff – WTA Finals 2022 (foto via Twitter @WTA)
 

Tra le tenniste più attese in questa edizione dello US Open 2023 vi è la regina di Cincinnati Coco Gauff. La diciannovenne di Atlanta, dopo l’esordio sofferto contro Laura Siegemund, ha disposto in due set della giovane Mirra Andreeva. Un successo che ha certificato le doti fisiche e atletiche della statunitense nonché il talento della giovane russa. Di seguito i passaggi principali della conferenza stampa di Coco Gauff:

D. Come valuteresti il tuo livello di aggressività nel match contro Andreeva? È una delle cose che immagino tu abbia appreso da quella partita a Parigi durata tre set, il fatto di dover attaccare e spingerla indietro?

COCO GAUFF: “Ho imparato molto da quella partita. Inoltre, sono due avversarie completamente diverse. Il modo in cui Laura ha giocato rendeva molto difficile essere aggressivi. Fai dei colpi slice che rimbalzano davvero in basso. In TV sembra che lo slice sia davvero lento quando arriva, ma quando giochi in campo la palla è molto bassa quindi non è facile essere aggressiva come vorresti. Inoltre entrava spesso con i piedi in campo, cosa che ovviamente non avevo pianificato. Non ho trovato il mio piano di gioco fino agli ultimi due set e questo ha dimostrato che stavo giocando meglio.Onestamente è stato difficile essere aggressiva anche con Mirra perché può sferrare qualche rovescio lungolinea e non solo. Penso di aver fatto del mio meglio per farla correre lungo gli angoli e non permetterle di controllare il campo.”

D. Hai offerto una prestazione simile a quella di Djokovic contro una giocatrice davvero eccezionale. Hai dovuto affrontarla al Roland Garros e lei ha giocato ad un livello davvero alto. Eppure l’hai ancora sconfitta. Puoi parlarci di quanto ti sei sentita a tuo agio scivolando su questa superficie? Quando hai iniziato a sentire che ti sentivi a tuo agio nello scivolare, in particolare sul rovescio?

COCO GAUFF: “Non è qualcosa su cui ho cercato di lavorare o di imparare. È venuto naturale. Presumo che sia qualcosa che ho imparato da bambina. So che quando stavo imparando a giocare sulla terra rossa da molto giovane in Europa all’Accademia Mouratoglou mi insegnavano a scivolare sulla terra battuta ma non necessariamente sul duro. Penso che sia qualcosa che puoi usare come ultima risorsa sul cemento. Non penso che scivolare sia sempre la cosa migliore, ma sicuramente ti aiuta molto quando arrivi a quelle palle in cui probabilmente non hai abbastanza tempo per fare quel passo in più. Qualcuno che ammiro molto dal punto di vista del movimento è sicuramente Novak ma anche Carlos. Penso che siano entrambe persone che sono ad un altro livello per quanto riguarda non solo il tennis, ma ovviamente sia fisicamente che dal punto di vista del gioco di gambe. E’ qualcosa su cui sto cercando di lavorare. Penso di avere il loro livello di atletismo, non come loro, ma rispetto al panorama femminile. Spero di poter continuare a imparare guardandoli.”

D. Poco fa hai parlato di ammirare Novak e Carlos. Quante volte li hai visti giocare quest’anno? Cosa pensi del loro livello di gioco e della loro rivalità?

COCO GAUFF:Ho visto la partita al Roland Garros e la finale di Wimbledon. Non ho visto l’intera finale di Cincinnati perché stavo tornando a casa nello stesso momento della finale. Quindi mi sono perso la partita dal vivo. Ne ho visto alcuni frammenti ma non ho visto tutto. Ho visto la maggior parte dei loro incontri. Ovviamente li guardo molto quando giocano anche contro altri. La cosa che ho imparato di più da loro è come riescono a gestire le situazioni in cui non giocano il loro miglior tennis. Ad esempio, Carlos a Cincinnati perdeva praticamente un set in ogni partita e non giocava al meglio, questo era chiaro. Il modo in cui sorrideva contro Hubi Hurkacz pur essendo sotto di un set e di un break era pazzesco. Pensavo, se riesce a sorridere, è il numero 1 al mondo e ha tutta questa pressione, perché dovrebbe battere Hubi sulla carta, allora posso farlo in situazioni per esempio contro Iga o Sabalenka, quelli dove sulla carta sono considerato sfavorita, posso sorridere anch’io. Penso di aver imparato di più sulla loro gioia durante le partite e su come posso trasferirla. Perché ho molta gioia dentro di me, ma mi sembra di reprimerla quando gioco. Ora mi sto davvero divertendo, ridendo e sorridendo, e penso che questo renda il tennis più divertente.

D. Ci sono alcuni giocatori che quando sono in campo pensano solo a loro stessi e pensano che se giocano al meglio possono battere chiunque. Mentre tu parli molto delle tue tattiche e di come cambiano in base agli avversari. Sono curioso di sapere delle tue capacità di problem-solving, come si sono sviluppate nel corso della tua carriera e come ti senti riguardo ai vari aspetti del tuo gioco adesso.

COCO GAUFF: “Penso di aver sempre fatto un buon lavoro adattandomi ai giocatori e avendo un piano di gioco. Penso che con la squadra che mi segue adesso, il piano sia un po’ più chiaro. Ma nel corso degli anni ho fatto un buon lavoro in questo senso. Ovviamente la maturità gioca un ruolo in questo. Più partite hai, più esperienza hai. Penso che sia stato così anche oggi. Mirra, sarà una grande giocatrice, penso che più partite giocherà, maggiore sarà la sua esperienza in queste situazioni. Mi rivedo davvero in lei. Queste partite sono difficili. Quindi le ho detto che sta giocando bene a rete. Continua a farlo. Penso che per me certi aggiustamenti nel modo di giocare sia avvenuto molto con l’età e anche con la nuova squadra. Semplicemente ascoltando cose nuove. Penso che giocare con una persona più giovane mi ha semplicemente ricordato quanta strada ho fatto e che dovrei essere orgogliosa di me stessa. Questo processo è necessario e queste sconfitte sono necessarie per la crescita.”

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