WTA Cincinnati: Gauff è più solida, batte Muchova e vince il suo primo “1000”

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WTA Cincinnati: Gauff è più solida, batte Muchova e vince il suo primo “1000”

In una finale non spettacolare, Karolina Muchova è troppo discontinua e fallosa e cede in due set lottati a una Coco Gauff più concreta nei momenti importanti

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Coco Gauff – WTA Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)
 

[7] C. Gauff b. K. Muchova 6-3 6-4

Era la prima finale WTA 1000 sia per Coco Gauff sia per Karolina Muchova che, seppure già finaliste Slam a Parigi – quest’anno la ceca, nel 2022 l’americana –, non avevano in bacheca un titolo pesante. Il match rivelatosi tutt’altro che spumeggiante, complice appunto la tensione soprattutto dal lato Cechia, è stato vinto da Gauff, la prima se non l’unica a trovare con efficacia il proprio gioco e mai davvero in difficoltà sul lato destro, com’era successo anche in semifinale in alcuni momenti di maggiore nervosismo, mentre Muchova è stata un po’ troppo timida con la prima battuta, spesso non abbastanza reattiva con i piedi in uscita dal servizio e imprecisa quando si creava la possibilità di entrare con il bimane.

6-3 6-4 il punteggio maturato in un’ora e 56 minuti a favore di Coco in una finale che, come detto, ha un po’ deluso le attese, da un lato forse eccessive considerando la posta in palio, dall’altro comprensibili dopo le due semifinali emozionanti, con menzione d’onore per Muchova in virtù del suo tennis tecnicamente inappuntabile, tatticamente vario ed esteticamente elegante. Insomma, vederla sabato all’opera era stata una gioia per gli occhi. Non dimentichiamo però l’impresa di Gauff che non aveva semplicemente (per così dire) superato la numero 1 del mondo, quella da cui aveva perso senza vincere set i sette precedenti, ma è diventata la prima tennista più giovane di Iga a batterla in un match pro: Swiatek aveva vinto tutte le 25 altre sfide.

Alla fine, più solida e cinica in questa domenica di sole al Western & Southern Open, Gauff alza così il suo primo big title, un ulteriore passo avanti dopo il successo al WTA di Washington di appena due settimane fa, il primo torneo che ha visto spuntare nel suo angolo Brad Gilbert al fianco del coach Pere Riba. Dal canto suo, Karolina si consola con il best ranking al n. 10.

Primo set – Karolina non fa male, Coco ne approfitta

Un po’ meno ampio rispetto a quello dei contendenti della finale maschile, il divario di permanenza in campo tra le due è comunque importante: 6 ore e 24 minuti per Coco, 10 ore per Karolina. Gauff sceglie di partire in battuta e Muchova rende subito chiaro il suo piano tattico, tra prese della rete in controtempo, smorzate, slice. Appare però contratta, sbaglia e si ritrova sotto 0-2, salvo però riprendersi subito il maltolto in un game da tre doppi falli statunitensi, l’ultimo sul vantaggio esterno. Così, a proposito dell’essere contratti.

Karolina di nuovo in difficoltà in un sesto game in cui al suo attacco con il dritto tagliato Coco replica con lo stesso colpo però in lob: annulla da sinistra una palla per il nuovo allungo dell’altra con un comodo dritto nei pressi della rete (infiocchettandolo però con l’esecuzione in salto, perché anche l’occhio reclama la sua parte), ma capitola sulla successiva non contenendo la volée dopo un servizio troppo prevedibile. Neanche in questa occasione Gauff consolida, attaccata sulle seconde – quelle che mette in campo, perché un paio mancano il bersaglio –, però Muchova sbaglia ancora troppo e fallisce l’aggancio sul 4 pari. La terza volta avanti è quella buona per Coco, che apre il turno di battuta finalizzando uno scambio ben condotto con il dritto in avanzamento dall’esecuzione impeccabile e approfitta di altri unforced per il 6-3.

L’81% di prime ceche in campo che restituisce una percentuale di trasformazione sotto il pari spiega in maniera inequivocabile i tre break subiti da Karolina, ma va sottolineata anche la bravura di Gauff che, oltre a ottenere di più dalle (non tante) prime, non si fa sorprendere dagli slice che le arrivano sul dritto, decidendo di contro-tagliare quelli più insidiosi – molto probabilmente non una scelta improvvisata.

Secondo set – Tanti game ai vantaggi, occasioni per entrambe, ma Gauff è più cinica

I primi tre giochi si allungano pur senza palle break, poi Muchova ha due vantaggi esterni, ma Gauff serve bene e ne esce indenne. Non si salva invece la morava n. 17 del ranking che capitola al quinto game nonostante le chance di farlo suo, compreso un serve&volley, anzi solo serve perché, se batti piano, esterno e giusto sulla racchetta avversaria senza seguire la traiettoria della palla, l’altra non ricambia la cortesia e non te la fa toccare.

Tutti i giochi continuano ad andare ai vantaggi, Gauff è fortunata sulla parità perché il nastro colpito sullo smash facile la grazia e lei può proseguire la sua corsa verso il traguardo. Sempre poco lucida, neanche da 40-0 Muchova riesce a tenere, sbaglia ancora al volo e la diciannovenne di Delray Beach va a servire per il titolo sul 5-2.

L’altra cerca anche di darle una mano, ma la tensione quasi blocca il braccio americano, se ne vanno tre match point e Karolina recupera un break. Finalmente un game che non ha bisogno dei vantaggi anche perché, dopo un inizio indeciso, la ventiseienne di Olomouc tiene un turno da par suo.

Grande pressione su Coco, che tuttavia può tornare a respirare in fretta grazie a Karolina che non risponde a due prime non irresistibili. Arrivano altri tre match point, consecutivi: basta il primo per un altro errore in risposta – il gratuito numero 35 per Muchova – e Gauff può alzare il suo quinto trofeo della carriera, finora il più pesante eppure quello che probabilmente la renderà più leggera. Almeno fino allo US Open.

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