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US Open, le quote della finale maschile: Djokovic favorito su Medvedev, ma lo era anche nel 2021…
Anche stasera (ore 22, diretta SuperTennis) come due anni fa il serbo parte avanti. Ma la fame del russo potrebbe ancora giocargli un brutto scherzo.

Per la prima volta dal 2013, quando Rafa Nadal batté Novak Djokovic, l’atto conclusivo dello US Open sarà il remake di una precedente finale (in quel caso fu la terza volta, dopo il 2010 e il 2011). Stavolta si tratta della finale del 2021, dove in ogni caso era presente il serbo, ma opposto a Daniil Medvedev. Anche oggi, come allora, toccherà al russo fare la parte del “cattivo”, e impedire a Nole di frantumare un ennesimo (sempre da lui stabilito) record. I precedenti, due volte in finale Slam tra l’altro, sono 9-5 a favore di colui che da lunedì tornerà n.1 al mondo, e che negli ultimi anni di precedenti a favore ne ha decisamente troppi, un po’ con tutti. Ma è innegabile che, soprattutto sul cemento, se c’è un giocatore che oggi ha la capacità e la forza di mettere in difficoltà Novak, quello è proprio Medvedev.
Il russo sul campo è una vera “piovra”, capace di arrivare ovunque, e di far giocare sempre almeno un colpo in più agli avversari, cosa che alla lunga può risultare snervante. Certo, pensare di prendere Djokovic per sfinimento o fargli perdere la pazienza suona di per sé complicato, vista l’abitudine del serbo a certi palcoscenici, e soprattutto ad uscirne vittorioso. Lo scambio da fondo è pane quotidiano per entrambi, come hanno dimostrato nelle rispettive semifinali. Tra i due Nole è quello che più è capace di uno strappo improvviso da fondo, e che può suggerire quantomeno qualche piccola variazione sul tema per cambiare il ritmo e spezzare la costanza di Daniil. Non che il n.3 al mondo non sia capace di variare, ma di solito si “limita” a cambiare in lungolinea con il rovescio per spostare l’inerzia su una diagonale dove forse proprio il solo Djokovic può tenergli testa. In ultimo, il capitolo servizi: obbligatorio per entrambi tenere percentuali alte di prime e soprattutto un’ottima resa, visto quanto può pesare iniziare bene il punto. Soprattutto per Medvedev, così da tenere una certa forza psicologica e non crollare da questo punto di vista, che può essere il suo vero limite.
La partita si prospetta equilibrata, e molto interessante, ma è chiaro che uno che ha vinto 23 Slam in più rispetto all’altro abbia il diritto (ma soprattutto il dovere) di partite favorito. La vittoria di Djokovic è a 1,39 su Better, 1,40 su Bet365 e 1,44 su Efbet, che propone addirittura a 3,25 il secondo Slam in carriera del russo, contro il 3,00 delle altre due. Interessante notare come le quote siano quasi uguali a quelle del 2021, quando in media la vittoria di Nole era sull’1,40, e quella del russo oscillante tra il 3,00 e poco più. Ai tempi vinse il meno favorito con una grande prestazione, addirittura in tre set, quasi come fosse la più naturale delle cose. Daniil può ripetersi? Probabilmente sì, e di certo giocherà per vincere e non fare da sparring; inoltre è una partita che è lecito aspettarsi veda almeno il quarto set. Ciò considerato, interessante la selezione sull’over 18,5 game del russo, a 1,80 su Bet365, 1,87 su Better e 1,95 su Efbet.
Efbet | Bet365 | Better | ||
N. Djokovic | D. Medvedev | 1,44 – 3,25 | 1,40 – 3,00 | 1,39 – 3,00 |
ATP
ATP Shanghai: Fognini e Schwartzman tra le wild card
Il tennista ligure sarà il quinto italiano presente in tabellone, dopo Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego

Dal 2 al 15 ottobre tornerà sotto ai riflettori il Rolex Shanghai Masters, penultimo appuntamento 1000 dell’anno, assente dal panorama tennistico da quasi un lustro. Infatti, l’ultima edizione risale al 2019 e il campione fu Danil Medvedev, che ai quarti di finale sconfisse proprio Fabio Fognini in due set.
Con un tabellone adeguatosi alle direttive ATP per quanto riguarda l’estensione, il torneo ha potuto concedere cinque wild card e una ci interessa da vicino. Dopo un periodo un po’ arduo a causa di un infortunio, del successivo rientro in campo nei Challenger e, infine, dell’esclusione dalla Coppa Davis, Fognini torna a giocare in un tabellone ATP e lo fa proprio a Shanghai con una wild card assegnatagli dagli organizzatori. Tenterà, dunque, di scalare ancora una volta la classifica, come d’altronde vorrà fare anche Diego Schwartzman, anche lui ex top ten che negli ultimi mesi non se la sta passando molto bene a livello di risultati.
Per quanto riguarda gli altri tre inviti, gli organizzatori hanno prevedibilmente concesso la corsia preferenziale a tre giocatori di casa: il primo è il giovanissimo classe 2005 Juncheng Shang, poi sarà presente il ventunenne Yunchaokete Bu, mentre per finire l’onore di esordire in un tabellone 1000 lo avrà anche Rigele Te, attualmente numero 494 al mondo. I primi due, invece, si trovano rispettivamente al 160esimo e al 187esimo scalino del ranking, e cercheranno senza alcun dubbio di onorare la wild card caricandosi con il pubblico di casa durante i loro match. Grande responsabilità, quindi, ma anche enorme occasione di brillare sotto le stelle della bandiera cinese.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
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ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.
