ATP Stoccolma: Monfils soffre, Kotov spreca. Dodicesimo titolo per il francese

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ATP Stoccolma: Monfils soffre, Kotov spreca. Dodicesimo titolo per il francese

Gael risale da un set di svantaggio, e rischia nel secondo, ma l’esperienza gli riporta un titolo ATP. Secondo in terra svedese

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Gael Monfils - Stoccolma 2023 (foto Twitter @mubadalacitidc)
 

[PR] G. Monfils b. [Q] P. Kotov 4-6 7-6(6) 6-3

Il campione della 54esima edizione dello Stockholm Open, undicesimo nella storia a trionfare per più di una volta in questo torneo, dopo la vittoria del 2011 su Jarko Nieminen, è Gael Monfils, campione più anziano nella storia del torneo. Ha dovuto sudare quasi sette camicie contro la favola della settimana, Pavel Kotov, alla prima finale della carriera nel Tour. E dire che, dopo aver vinto il primo set, più volte ha avuto occasioni di andare avanti e di ammazzare la partita il russo, ma la tensione, oltre all’esperienza del francese, alla trentaquattresima finale in carriera, hanno avuto la meglio. Si tratta del dodicesimo titolo per Monfils, la cui ultima vittoria risaliva a gennaio 2022, quando batté Khachanov in finale ad Adelaide. Vittoria importante anche in termini di ranking, con Gael che rientrerà tra i 100, piazzandosi al n.89 con 682 punti, gli stessi di Matteo Berrettini. Ma ciò che più rimarrà, di questo pomeriggio svedese, è il piacere di aver ritrovato, anche per un ultimo tango prima di dire basta, un grande campione come Monfils. Oltre ad un altro russo indiavolato, con l’impressione che sia stata la prima, ma non ultima finale, per Pavel Kotov.

Primo set: Kotov tentenna ma è il più solido

L’importanza dell’incontro sembra un po’ irrigidire all’inizio Kotov, poco incisivo sul rovescio, concedendo più spazi per spingere dal lato destro a Monfils. Ciononostante, dopo una palla break sprecata nel secondo game, è proprio il francese il primo a concedere, subito dopo, il servizio. Perde 4 punti di fila, con un brutto errore di dritto da fondo e un doppio fallo, dovuti anche a un eccessivo osare sulla potenza. Andando avanti nel match il russo sfrutta tanto il servizio, con pochi ace ma tante ottime prime, sia vincenti che ad aprire il campo per prendere in mano lo scambio. Elementi che non danno spazio a Monfils di esprimere il suo tennis esplosivo ed eterogeneo. Quando ci prova è poca la fortuna del francese, come nel settimo gioco quando commette altri errori banali, che permettono a Kotov, solido e in crescendo da fondo, di prendersi il doppio break. Al momento di chiudere però, come capitato con Sonego, la pressione torna a bussare alla porta di Kotov. Il dritto non fila più via così liscio, arriva quattro doppi falli e così, dopo tre set point sprecati, dà la chance al francese di riaprire il set. Arrivano anche un paio di punti “alla Monfils” nel decimo gioco, che suonano la carica…per il risveglio del russo. Chiude 6-4, risalendo da 15-30, ritrovando quando più contano il servizio e la diagonale destra, vere discriminanti a favore del suo primo set, oltre a una scossa tardiva di Gael.

Secondo set: regna l’equilibrio, lo spezzano gli acuti di Monfils

Fanno tanto i servizi sin da subito, nel secondo parziale. Nessuno dei due vuole rischiare più di tanto, non arrivano più tante accelerazioni da parte del russo, ma neanche lo stesso Monfils, salvo rare eccezioni, prova a cambiare più di tanto il ritmo per salire nello scambio e provare uno scatto in avanti. Un set che non si smuove, senza neanche un game ai vantaggi nei primi nove. Il primo a provare qualcosa di alternativo in risposta, a spingere un po’ di più, è Kotov, che non riesce però a dirigere tutti gli scambi. Bravo infatti Monfils a cercarne spesso la diagonale sinistra, oltre che buttare qui e lì spruzzi di tennis spettacolo ad alternare il copione. L’esperienza e la grinta del francese fanno la differenza nell’undicesimo gioco. Annulla infatti tre palle break di fila al russo, però da parte sua un po’ sciupone e a tratti in ritardo ad arrivare sulla palla, affossando un paio di palle da fondo in rete con gran colpevolezza. Il tie-break, giudice più equo, premia il favorito del pubblico, cioè Monfils. Si trova costantemente avanti, con il rischio anche di far rientrare il russo, sprecando due set point, ma la maggior tenuta mentale e una resa da fondo dura, d’antan, gli permettono di prendere le redini dello scambio e chiudere o indurre all’errore il russo. C’è qualche colpa da parte sua, a tratti davvero incapace di stare alla pari nello scambio.

Terzo set: c’è un solo giocatore in campo, è titolo per Gael

Arriva il break immediato a favore di Monfils, che sembra aver rivoltato la partita. Risponde profondo, con grande aggressività, cercando di far crollare un Kotov che appare molto fragile e che, con un doppio fallo pesantissimo, va a regalare il servizio al francese. Proseguendo continuano ad arrivare errori da parte del futuro n.81 al mondo, che non riesce a mostrare ancora il tennis che tanto gli aveva dato soprattutto nel primo set. Errori molto banali, specie dal lato del rovescio, sicuramente dovuti anche a un Monfils versione piovra da fondo, con ogni palla diventata raggiungibile. Il moscovita annulla, con prodezze e coraggio, tre palle del doppio break al francese, sottolineando come sia ancora in partita. Si tratta però solo di un rimandare l’inevitabile per Kotov, che nel settimo game regala un così importante vantaggio a Monfils. Doppio fallo, errori vari, a dominare la partita del russo è ormai la confusione, con la forte consapevolezza delle occasioni sprecate. Kotov accenna un timido rientro, recupera un break annullando match point, salvo cedere poi definitivamente, con il francese che va a vincere per 6-3. Un altro game aggressivo in risposta, con soluzioni spinte, gran difesa e soprattutto la forza mentale di chi queste partite è abituato a giocarle. Troppo per un buon russo, che paga l’inesperienza amaramente, e chiude con tanti rimpianti.

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