ATP Vienna, Sinner vince il braccio di ferro contro Medvedev: dopo una partita epica il titolo è suo

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ATP Vienna, Sinner vince il braccio di ferro contro Medvedev: dopo una partita epica il titolo è suo

Jannik Sinner vince il 4° titolo della stagione, il 10° in carriera, eguagliato Adriano Panatta. Daniil Medvedev dà tutto ma non riesce a riconfermare il titolo del 2022

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Jannik Sinner - ATP Vienna 2023 (Twitter @ErsteBankOpen)
 

Da Vienna, il nostro inviato

[2] J. Sinner b. [1] D. Medvedev 7-6(7) 4-6 6-3

Finale dei sogni qui a Vienna: la testa di serie numero 1 contro la numero 2 danno vita a un grande spettacolo e dimostrano perchè in questo momento i migliori 4 al mondo sono un gradino sopra tutti gli altri; Sinner è sicuramente parte di questa elite con pieno merito. Finale che non ha insomma tradito le attese e che è stata in linea con un trend del 2023: per la 13ma volta quest’anno finale fra due top ten, in 6 casi precedenti c’era Medvedev di mezzo. A spuntarla è il numero 1 azzurro per 7-6(7) 4-6 6-3 dopo tre ore e sei minuti di grande battaglia piena di punti spettacolari. Per Jannik si tratta del quarto titolo dell’anno (dopo il 250 di Montpellier, il 1000 di Toronto e il 500 di Pechino), nonché il decimo della carriera; eguagliato il record di Adriano Panatta, l’italiano più vincente dell’Era Open.

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Primo set equilibrato con Sinner che chiude con merito

Sinner vince il sorteggio e sceglie di cominciare alla risposta. Primo game nel quale Jannik comincia subito bene e Medvedev deve sparare dei bei servizi per uscirne illeso.

Nel game successivo è l’italiano che deve sudarsela, a sua volta con 30-30; significativo che l’italiano cerchi già di stuzzicare il russo con un serve and volley, ma Daniil è un maestro nel proporre palle scomode sui piedi. Anche in questo caso però grazie a due prime di servizio che gli aprono il campo Sinner porta a casa il game. Questa sarà una chiave molto interessante, visto anche come Tsitsipas ieri ha cercato insistentemente di aprirsi gli angoli.

Vienna 2023 – Direzione prime di servizio Tsitsipas contro Medevedev – deuce court
Vienna 2023 – Direzione prime di servizio Tsitsipas contro Medevedev – advantage court

Terzo game in cui di nuovo si va sul 30-40 con Medvedev che indovina due passanti stretti fantastici in fotocopia sul servizio slice a uscire di Jannik. Sembra che Jannik abbia voluto prendere ispirazione da quanto fatto da Djokovic nella finale Us Open, ma Daniil sembra aver imparato la lezione. Sinner comunque cerca di rimanere aggressivo, decisamente sembra voler evitare di rimanere invischiato in scambi lunghi, ma sulla discesa a rete stecca la volee alta e regala il break al suo avversario.

Sinner però è bravissimo a cancellare il passaggio a vuoto e nel game successivo conquista il controbreak addirittura a zero. Quando l’italiano accelera e prende in mano lo scambio la vita si fa difficile per Medvedev che pure è un maestro nel recuperare in difesa. Break conquistato grazie a un pressing asfissiante da fondocampo e seguito a rete, nel tentativo di mettere massima pressione al russo.

Partita a scacchi che propone situazioni sempre interessanti; Medvedev continua a rispondere da par suo e per Sinner siamo a 0-3 nei serve and volley, ma le altre soluzioni tattiche sembrano funzionare. Da un lato sul lato del rovescio è quasi sempre il primo a uscire dalla diagonale di rovescio e a cercare il cambio lungolinea, dall’altro ogni tanto si vedono anche delle variazioni giocate con i tempi giusti, come un paio di smorzate che prendono decisamente di sorpresa il russo.

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Entrambi a modo loro stanno poi rispondendo brillantemente: Medvedev dalla sua solita posizione arretrata comunque spedisce palle precise e profonde, mentre Sinner non hai mai paura di rischiare e impattare il prima possibile la risposta; per entrambi l’attenzione e la qualità al servizio deve essere massima, per evitare di finire subito in difesa. E per qualità estrema dei servizi non intendiamo solo la necessità di mettere la prima, ma anche di piazzarla con precisione. Oggi entrambi stanno servendo benissimo, verso fine primo set Medvedev viaggia sull’88% di prime in campo, mentre Sinner sta all’81%. Notevole che in ogni caso i game siano combattuti e che si abbia sempre la sensazione di un equilibrio precario, con il match che potrebbe pendere da una parte o dall’altra in qualsiasi momento.

Si arriva infatti sul 5-5 con Medvedev sotto 0-30 che commette un errore in spinta nel tentativo di non perder l’iniziativa. Daniil però non trema e tampona la situazione con il meglio del suo repertorio, rovescio e servizio, In generale comunque rispetto ai match precedenti e anche rispetto al resto del torneo stiamo assistendo a una partita peculiare.

Nel corso del torneo a Daniil è bastato sostanzialmente attivare la modalità muro di gomma per avere ragione dei suoi avversari e assorbire i loro attacchi, mentre oggi è fondamentale anche una certa dose di aggressività.

Dati @Tennis_insight

Similmente nei precedenti match con Sinner, tale capacità di assorbire le accelerazioni dell’italiano è stata sufficiente:

Dati @Tennis_insight

Oggi però Medvedev dovrà fare qualcosa in più altrimenti rischia che si ripeta lo scenario di Pechino,

Dopo lo spavento per il russo, sul 6-5 Medvedev è Sinner ad andare con la testa sott’acqua, 0-30 e seconda di servizio ma Jannik copre benissimo il campo e stavolta è lui a ribaltare lo scambio da difensivo a offensivo, la specialità di casa Medvedev. Sul 30-30 poi Jannik le prova tutte, strettino inside out (qui un articolo di approfondimento su questo colpo) e palla corta ma arriva l’errore e set point, annullato però con una gran prima al centro, Ottima anche le distribuzione dei servizi, con scelta tattica di servire largo, salvo poi variare con soluzioni centrali nei momenti importanti. Il game diventa un gran braccio di ferro con Medvedev che capisce di non potersi accontentare e che lo vede quindi spingere, ma i servizi precisi di Jannik non lasciano scampo al russo. Si va così al tie break, suggellato dal primo serve and volley vincente del set.

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Terzo tie break consecutivo quindi, dopo i due vinti da Sinner a Pechino. Tie break che inizia con 3 errori, due di Sinner e uno di Medvedev. Si capisce che entrambi sentono il momento; adesso la palla pesa e anche le accelerazioni diventano più complicate. Altro errore di rovescio lungolinea per Sinner, colpo che fino a questo momento aveva girato come un orologio svizzero. Medvedev ne approfitta e si issa sul 4-1, ma Sinner ricuce con due servizi vincenti e dopo uno scambio prolungato con tanto di palla corta impatta sul 4-4. A questo punto il primo ad arrivare a set point è Jannik, che approfitta di una risposta anemica del russo e segue l’attacco a rete. Si va avanti sul filo dell’equilibrio e dei set point annullati, ma il primo a spezzarlo è Sinner; altra grande risposta sulla prima del russo ed ennesima discesa a rete su attacco pesantissimo; il russo non riesce ad organizzare il passante e il set prende la via dell’Italia; terzo tie break consecutivo vinto da Sinner contro Medvedev dopo oltre un’ora di gioco.

Andando poi ad analizzare la posizione in risposta vediamo che Jannik è stato anche oggi molto aggressivo e in linea con quanto messo in mostra nel torneo e a Pechino

Sinner, posizione in risposta sulla prima di servizio – primo set | dati ATP
Sinner, posizione in risposta sulla prima di servizio – secondo set | dati ATP
Sinner posizione in risposta contro Medvedev – Finali di Pechino, Miami, Rotterdam | @atp_tennis_insight

Secondo set con Sinner che ha un passaggio a vuoto e Medvedev ne approfitta

Secondo set che inizia con Jannik che ha un piccolo calo di tensione e con 3 errori non forzati concede due palle break a Medvedev; il russo però non è immacolato e non coglie l’occasione. Sinner comunque continua a commettere qualche imprecisione di troppo e concede una terza opportunità al russo, cancellata anche questa grazie a un approccio subito aggressivo. Sinner poi è fantastico nel trovare un dritto inside out stretto che gli apre il campo per la facile chiusura con lo sventaglio di dritto. Medvedev tuttavia capisce che il momento è decisivo e applica la pressione massima, con soluzioni molto aggressive per togliere fiato a Sinner. Braccio di ferro che però si chiude in favore dell’italiano che oggi ha un qualcosa in più quando riesce ad essere aggressivo.

Momento decisivo del match, con Medvedev che probabilmente accusa un po’ il colpo per non aver sfruttato la ghiotta occasione e nel game successivo deve salvarsi ai vantaggi. L’urgenza del russo la si nota dai suoi tentativi di prendere il comando degli scambi, ma Sinner anche in difesa oggi è un mostro. Solo il servizio tiene in vita Daniil adesso, che comunque riesce ad impattare sul 2-2,

Che Sinner oggi ne abbia di più si capisce anche da come riesce ad uscire vincente da alcuni scambi incredibili come nel quinto game, dove porta a casa uno scambio da 17 colpi che a un certo punto sembrava già perso. Non solo il pressing funziona a meraviglia, ma anche in difesa Jannik è solidissimo. La sensazione è che serva un passaggio a vuoto di Sinner per riequilibrare il match; e questo alla fine arriva, con Sinner che commette qualche errore in spinta e grazie a Medvedev che in ogni caso non gli regala niente e nonostante il momento difficile gliene fa giocare sempre una in più. Altra palla brak Medvedev con Sinner che se la va a giocare a rete, ma stavolta il duro lavoro in allanamento non riesce a mascherare i limiti tecnici: palla colpita male che finisce in corridoio con Medvedev che finalmente può tornare a respirare.

I grandi campioni si vedono anche da come reagiscono alle difficoltà e Daniil a buon diritto può rientrare in questa categoria. Il russo passata la buriana si gasa e tira dritto, andando a prendersi il secondo break del set, con un Sinner che adesso ha perso un po’ le misure. Set adesso che si sfilaccia e perde un po’ di logica, con i nervi che la fanno da padrone; altrimenti non si spiega come mai in 4 game di servizio si possa assistere a 3 break, con Jannik che ne recupera uno.

Adesso il russo ha bisogno come il pane del servizio per chiudere un set che si è improvvisamente complicato di nuovo. Le bordate arrivano, ma Sinner riesce anche a rispondere; peccato però che il ragazzo di Sesto Pusteria si fumi un’altra facile volee che di fatto lascia campo libero al russo, che chiude con qualche affanno per 6-4.

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Terzo set, resa dei conti, Sinner vince la battaglia di volontà

Si riprende con Sinner al servizio e Medvedev deciso a produrre il massimo sforzo; game che va ai vantaggi e di nuovo grandi scambi con Sinner che tiene botta e anzi trova le soluzioni giuste per spezzare il ritmo al russo. Se nel primo set Jannik era riuscito a prevalere quasi di forza bruta, con accelerazioni che avevano piegato la resistenza del russo, adesso servono anche variazioni intelligenti come slice di rovescio, palle corte e angoli stretti. Qua Jannik salva un game che vale ora, visto che la prima non ne voleva sapere di entrare (solo 3 prime su 8 nel game).

In ogni caso i colpi di Sinner continuano ad essere più pesanti rispetto a quelli di Daniil. la differenza grossa è che quando l’italiano ha una palla buona da aggredire fa parecchio male, mentre il russo difficilmente riesce a chiudere di prepotenza lo scambio. In pratica diventa una questione di percentuali, se Sinner riesce a mantenere una pressione costante limitando il numero di errori il russo è condannato. Tuttavia stiamo vedendo un Jannik andare parecchio a sprazzi, alternando grandi giocate a errori banali; in ogni caso il dato di fatto è che l’italiano continua a fare la partita. I due sono chiaramente un po’ stanchi e c’è da capirli.

Si prosegue così con Jannik che riprende quota e continua a fare la partita; l’italiano conquista tre palle break, ma non capitalizza, anche perchè Medvedev continua a servire benissimo, mentre Jannik commette alcuni errori di misura in spinta che nel primo set non capitavano. Il russo si salva e nel game successivo Jannik si complica la vita con 4 errori non forzati consecutivi e altra palla break Medvedev, che si gioca sulla seconda. Medvedev però deve maledire solo se stesso, perché gioca troppo passivo e consente a Sinner di andare a prendersi il punto a rete e chiude il game con un bel cambio lungolinea di rovescio.

Partita che non ha momenti di tregua, e per il terzo game di fila si arriva a palla break, annullate con il servizio da parte del russo, che si aggrappa disperatamente al colpo di apertura. Ma questo quarto game vale da solo il prezzo del biglietto. Otto palle break annullate nel game. Si avete letto bene, 8 break point annullati, con Medvedev che commette anche un errore imperdonabile al momento di chiudere il game. Sinner però non è cinico, perché quando il servizio di Medvedev glielo permette affonda in rete il dritto. Ormai non è più una più una partita di tennis, ma una questione personale. Il russo mette anche una seconda a 204 Km/h per chiudere il game ma non è sufficiente. Alla fine alla nona palla break Medvedev deve inchinarsi, con un errore di dritto. Game da 32 punti, che vale un set da solo. Botta tremenda per Medvedev che adesso deve cercare di mantenere la calma e andare a recuperare sul servizio di Sinner.

Ce ne sarebbe a sufficienza per stendere un elefante, ma non Danilone, che continua a coprire il campo come un indemoniato fino a costringere Sinner all’errore per sfinimento. Il contro break è immediatamente servito, il muro russo cerca di rimanere in piedi. Un rifiuto totale della sconfitta da parte di Daniil che conferma quanto detto nei giorni scorsi in conferenza stampa che però comincia ad avere le idee annebbiate e deve cedere nuovamente il servizio. quel fatidico quarto game sta facendo pagare pedaggio a entrambi.

Il match però va avanti e il finale ci regala ancora qualche colpo di coda: prima Medvedev va a servire per rimanere nel match, e da 0-40 si fa risuccchiare, Sinner arriva a match point, ma il russo si salva, grazie a un errore di dritto e al servizio,

Nel game successivo Sinner va a servire e Medvedev le prova tutte con recuperi e risposte ai limiti dell’impossibili e arriva a palla break, 15-40. Però sbaglia una facile chiusura su una palla corta giocata con ansia da Sinner e l’opportunità svanisce. Jannik chiude un match fantastico dopo 3 ore e 6 minuti e conquista un altro titolo 500, alle spese dello stesso avversario, quel Medvedev che aveva sconfitto anche a Pechino. Là lo aveva sconfitto giocando un inedito tennis serve&volley, qua lo ha battuto giocando il suo stesso tipo di tennis ma arrivando – e questa può essere considerata una grande sorpresa – a stroncarlo fisicamente e riuscendo a sconfiggerlo sul suo stesso terreno.

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