Gilles Cervara (coach Medvedev): "I colpi di Sinner sono dei raggi laser, bello vedere la sua crescita" [ESCLUSIVA]

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Gilles Cervara (coach Medvedev): “I colpi di Sinner sono dei raggi laser, bello vedere la sua crescita” [ESCLUSIVA]

Abbiamo chiuso in bellezza la trasferta a Vienna con un’intervista a Gilles Cervara, il coach di Daniil Medvedev

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Dal nostro inviato a Vienna

Al termine della finale tra Sinner e Medvedev, una volta che i coriandoli si sono posati e gli addetti cominciavano a smontare il campo abbiamo scambiato due parole con Gilles Cervara, l’allenatore di Daniil Medvedev, che ringraziamo per essersi concesso nonostante la delusione del momento.

DOMANDA: è stato un match incredibile, il migliore dell’anno, quali sono le tue sensazioni a caldo?

CERVARA: “Sono veramente deluso e in un certo senso arrabbiato. Comunque Sinner ha giocato un match incredibile. Voglio dire, fare un punto contro di lui oggi era molto difficile, perchè in qualsiasi momento poteva tirare un vincente con uno dei suoi “raggi laser” come li chiamo io; e quando anche quando Daniil riusciva a colpire bene e a farlo correre si aveva la sensazione che riuscisse a rimandare di là la palla; riusciva a difendersi in modo molto rapido e profondo e per fare girare poi anche l’inerzia dello scambio. E anche quando Daniil riusciva a servire delle buone prime Sinner rispondeva molto bene. Daniil è stato molto coraggioso a rientrare nel match e ha avuto anche le sue chance per vincere e ha spinto Jannik veramente al limite; sfortunatamente però alla fine il match è andato in direzione di Jannik”

DOMANDA: Si poteva finire davvero sia con la vittoria di Jannik che con quella di Daniil; se poi dovessi dire, sei rimasto più impressionato dal miglioramento di Jannik nella fase offensiva o nella fase difensiva? (Medvedev in conferenza stampa ha lasciato intendere implicitamente che forse era rimasto impressionato dalla fase offensiva, visto che adesso Jannik sbaglia meno, ndr)

CERVARA: “Direi che i miglioramenti ci sono stati in ogni aspetto del suo gioco. Sono veramente contento per lui e per il suo team. Sempre una bella cosa quando vedi qualcuno che riesce a migliorarsi così tanto e lavora così seriamente. Li vedo ogni settimana per tanti mesi e vedere il livello che stanno raggiungendo è notevole. In generale è bello e importante che i risultati arrivino quando una lavora così seriamente. Poi in generale Jannik è bravo sia in difesa che in attacco. Riesce a imprimere tanta velocità ai suoi colpi senza sforzo e adesso sta giocando senza sbagliare come faceva prima (la stessa osservazione fatta anche da Medvedev in conferenza stampa). Giocare contro di lui adesso è davvero una grande sfida e anche la prima di servizio è più veloce. Sta giocando sempre meglio in ogni aspetto e vincere finali così dà grande confidenza per il futuro. E in generale è buono per il tennis che ci siano tanti giocatori in grado di raggiungere questo livello così elevato”

DOMANDA: possiamo dire insomma che Jannik è ormai arrivato allo stesso livello di Daniil, Novak e Carlos?

CERVARA: “Si sicuramente, ha appena cominciato ad arrivare a questi livelli e a vincere con continuità, in grandi eventi contro top players; la sfida per lui sarà quella di confermarsi a questo livello e nei tornei dello Slam; spero solo che ciò non accada contro di noi (sorridendo)”.

DOMANDA: Quest’anno è stato ottimo per Daniil, anche se all’inizio ci sono state delle difficoltà; ad esempio in Australia ha perso contro Korda e per qualche settimana è anche uscito dalla top ten; poi però cos’è cambiato? c’è qualcosa che è scattato?

CERVARA: “Quel periodo è stato difficile; dopo gli Australian Open è stata complicata la situazione come coach; ho detto all’epoca a Daniil che non era un’onta perdere contro Korda, che stava giocando bene e magari Daniil allo stesso tempo non era al 100% e non è stato in grado di battere quel giorno, quella versione di Korda; ma in ogni caso non c’era nulla di cui vergognarsi, l’importante era rimanere calmi e analizzare perchè avevamo perso contro quel tipo di giocatore, che cosa aveva messo in difficoltà Daniil e lavorarci sopra per ricostruire la fiducia. Ma non è una cosa automatica, allora sarebbe facile. In quei frangenti la sfida per un coach è proprio ricostruire la fiducia del giocatore che allena; questa è una cosa che si fa giorno per giorno, e ogni giorno era una sfida e non era facile. Serve rimanere combattivi, cercare soluzioni e accettare i momenti di difficoltà. Io sono contento di essere rimasto forte, di aver mantenuto la fiducia e la calma interiore per cercare di essere la miglior versione di me stesso e il miglior coach possibile in quel momento. Daniil è uno che vuole combattere, trovare soluzioni e vincere, anche quando dà di matto in campo. Entrambi abbiamo cercato di fare del nostro meglio e siccome lui ha un gran talento e ha la capacità di raggiungere un gran livello ha ritrovato la strada per tornare a vincere e per tornare ad essere “on fire”, un po’ come Sinner adesso che sta mettendo assieme una serie di vittorie”.

DOMANDA: un’ultima domanda, da un punto di vista fisico Daniil quest’anno ha avuto un’annata straordinaria e finirà per giocare più di 80 partite; nei prossimi anni pensi che ridurrà gli impegni? (curiosamente, anche questo è stato un aspetto toccato da Medvedev in conferenza stampa)

CERVARA: “è una bella domanda, ed è una domanda che solo i top players quando hanno più esperienza possono permettersi di porsi. Un po’ come Novak che adesso non gioca tutti i tornei e si focalizza solo su quelli più importanti. Ma ti puoi permettere di fare questi ragionamenti solo se vinci ed è una domanda che cominceremo a porci anche con Daniil; lui adesso ha 27 anni, corre molto, ha un tennis dispendioso. Ha già vinto i tornei più importanti e di conseguenza dovrà focalizzarsi su quelli e magari mettere da parte qualcuno minore”.

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