Sinner è una sicurezza. Italia, vinci di squadra (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Dal G8 di Torino a quello della Davis a Malaga, cambiano le Finals e cambia tutto. Chi ha Sinner parte dall’1-0, probabilmente, ma i punti sono tre e ne servono due. L’impressione è che dovremo sudarceli. Anche con l’Olanda, che non ci batte dal 1923 (7-1 il bilancio), e fanno cento anni giusti. Messe da parte le dichiarazioni della vigilia, improntate – com’è giusto che sia – all’entusiasmo e allo spirito di squadra, i «Siamo forti», «Siamo amici» e i «Sapremo aiutarci», hanno lasciato sul tavolo tutti i dubbi che preesistevano, e a Volandri il compito di dare risposte in un mare di indicazioni contraddittorie. La vecchia Coppa avrebbe garantito di scegliere un numero due ed eventualmente cambiarlo in corso d’opera, inserendone un altro in terza giornata. E il doppio sarebbe stato importante, ma non così decisivo. La nuova formula invece è stata studiata per far vincere la Spagna, unica ad avere fino a pochi anni fa due singolaristi di alto livello e nella convinzione che Nadal sarebbe stato eterno […] Ne deriva che Sinner dovrà fare i doppi turni, conquistare il proprio punto in singolare ed essere pronto anche a dare una mano nel gioco di coppia. Al fianco di chi non si sa, forse Bolelli con Sinner dalla parte del rovescio, forse con Sonego, con il quale quanto meno c’è amicizia. L’unico doppista resta Bolelli, che si completava con Fognini, qualcuno però ha fatto girare la voce – alla quale credo poco – che Fabio non sia visto bene dal resto della squadra, mentre è più probabile che i turbamenti siano nati sul tipo di preparazione da seguire per guadagnarsi la Davis. Volandri aveva chiesto, prima del girone eliminatorio di Casalecchio sul Reno, una sorta di preparazione collettiva alla Davis, e con Fabio si era raccomandato esplicitamente di saltare il challenger di Genova, cui Fognini ha invece partecipato giungendo in finale. Da lì la decisione di escluderlo e di affidarsi ad altri, più disponibili alle consegne. Ma il nodo spinto resta a chi affidare il ruolo di numero due in singolare […] Lorenzo Musetti viene da una seconda parte della stagione alquanto asfittica, con cinque sconfitte al primo turno e due semifinali (Bastad e Chengdu) in sostituzione dei quarti di Bercy e della vittoria di Napoli di un anno fa, con conseguente smottamento della classifica dal numero 18 (best ranking 15) all’attuale 27. Al fianco di Lore c’è ora anche Barazzutti, chiamato però in prospettiva prossima stagione. Dunque saranno gli allenamenti di questi giorni a suggerire a Volandri se il ruolo da vice-Sinner sia ancora di Musetti, o se Arnaldi e Sonego lo abbiamo scavalcato. Arnaldi viene da una prima stagione (mezza, per la verità) nei top 100 a dir poco sontuosa […] Mentre Sonego è stato decisivo in Davis (soprattutto perla vittoria su Jarry) ma altalenante nei tornei del circuito […] Chi dei tre sia il migliore al momento è sinceramente difficile dirlo […] L’Olanda appare forte, bè, insomma, fortina. Ha due giocatori maturi (27 e 28 anni) molto vicini per rendimento. Tallon Griekspoor di Haarlem, 23 in classifica […] Botic van de Zandschulp da Wageningen […] oggi è al numero 51. Più aitante di Tallon e più violento nel servizio, ma meno accurato nei colpi. Prezioso nella vittoria sugli Stati Uniti, grazie al successo su Tiafoe, Botic si è risollevato nel finale di stagione, cogliendo i quarti a Basilea e gli ottavi a Bercy dove ha strappato un set (il primo) a Djokovic. L’Olanda si fa preferire nel doppio, grazie a Wesley Koolhof numero 8 ma al primo posto nel 2022, fin qui affiancato dal britannico Skupski, ma promessosi al croato Mektic per il 2024. In Davis sarà affiancato da Jean-Julien Rojer 42 anni […] pareggia il vantaggio di Sinner nel singolare tra i numera uno. E lascia l’incombenza di portare l’Italia alla sfida con la Serbia e Djokovic al nostro numero due. Chiunque esso sia. Del resto Sinner l’ha detto all’arrivo: conta la squadra.
C’è l’ItalSinner, è febbre da Davis (Vincenzo Martucci, Il Messaggero)
La Davis come battaglia, sentimenti che esplodono, classifiche e gerarchie che si annullano. La Davis come cuccia calda e sicura, abbracci degli amici, tifo più passionale. Malaga è multi-facce. Da una parte, il Profeta Jannik Sinner, il numero 4 del mondo, finalista del Masters, lanciato verso il vertice, e i compagni in un momento opaco, sfidano alle 10 del mattino la pericolosa Olanda del coriaceo Tallon Griekspoor; dall’altra, il figliol prodigo, Matteo Berrettini, si aggrega in panchina da super-tifoso […] Nel segno della nuova Italia, quella che si ispira al culto del lavoro e ai modi misurati di Sinner, l’atmosfera del gruppo di capitan Volandri è serena, senza brusii dietro le spalle, musi lunghi e proteste, anche se la tensione si avverte eccome. Il gruppo è davvero unito, mormora il coro, conscio della situazione non entusiasmante dei 3 candidati al secondo singolare dopo Jannik: gli ultimi 4 ko di fila di Musetti, il risentimento muscolare che ha tenuto fermo 10 giorni Sonego, le 4 settimane di assenza dalle gare di Arnaldi […] Non è un posto comodo: il primo punto, contro il picchiatore Botic Van de Zandschulp (n.51 Atp), è fondamentale, per lanciare l’indispensabile successo di Sinner contro Griekspoor […] Perché poi il doppio, da inventare, con o senza il totem Sinner – che doppista non è – si presenta in salita. Gli orange schierano il numero 1 della specialità dell’anno scorso, Wesley Koolhof (oggi 8 del ranking), qualificato alle Atp Finals col solito Skupski e neo campione di Wimbledon che, sia in coppia con Griekspoor che con Rojer, forma un binomio più forte sulla carta di qualsiasi tandem azzurro. Col faccino smunto, gli occhi spenti e il vocino sottile, colpito da qualche cattiveria della gente («Me ne hanno dette anche per strada: rasentiamo la follia») […] Berrettini, «triste per non poter giocare», fermo dal ko con Rinderknech agli US Open d’inizio settembre, si allena, con Umberto Rianna della Fitp la settimana scorsa, con gli azzurri da ieri. Sinner? «Non c’è invidia, tra noi c’è una sana rivalità, mi sembra discretamente in forma per vincere la Davis». Il lungo stop? «Avevo bisogno di un reset, corpo e mente mi hanno chiesto di fermarmi. Appena sentivo qualche fastidio andavo in down mentalmente: mi sono infortunato tante volte, avevo paura che sarebbe successo ancora qualcosa». Il pensiero del ritiro? «Ci ho pensato seriamente solo una volta. Non volevo continuare fra alti e bassi, sarebbe diventata un’agonia e non voglio che questo sport lo diventi» […] Il ritorno è fissato agli Australian Open. Il nuovo coach non è ancora deciso. Un Supercoach? «Sarebbe tipo un Super Super Saiyan?». Vecchio Hammer, bentornato alla cara, vecchia, coppa Davis, il rifugio dei peccatori. E così torniamo a Sinner, in tedesco, peccatore.
L’Italia di Coppa Davis punta sull’effetto Sinner. “Ho buone sensazioni” (Stefano Semeraro, La Stampa)
A Malaga l’Italia oggi è alle prese con una matinée scivolosa, e Jannik Sinner con uno shock cromatico: dopo una settimana di tifo da parte di Carota Boys e affini, oggi l’arancione della Martin Carpena Arena gli sarà tutto nemico: per colpa dell’Olanda, rivale degli azzurri nei quarti. Un match che vale uno scontro in semifinale probabilmente contro la Serbia di Djokovic […] Prima ci sono gli Orange, che come spiega Jannik, «hanno due singolaristi molto molto forti, specie indoor, che hanno dato il meglio nella seconda parte della stagione, e anche il doppio è molto forte». Insomma, gente da maneggiare con cura, considerato che la superficie è decisamente veloce. Trattasi di Tallon Griekspoor, 27 anni, n.23 del mondo, e Botic van de Zandschulp, 28 anni, n.51 ma con all’attivo un quarto agli Us Open nel 2021, mentre se parliamo del doppio capitan Haarhuis ha sottomano molte combinazioni vincenti e soprattutto due fuoriclasse, due ex n.1 della specialità: Wesley Koolhof, oggi numero 8 e campione in carica a Wimbledon, e il veterano Jean-Julien Rojer, 42 anni e tre Slam in bacheca. Ma anche Griekspoor e ‘Vandezan’ (soprannome tattico) insieme hanno vinto tornei […] Per l’Italia sarà insomma meglio non arrivarci proprio, al doppio, puntando sui primi due match. In ogni caso tocca a Sinner il ruolo di mattatore. Dopo aver dimostrato di essere una stella a Torino tutti lo aspettano nel ruolo di uomo-squadra. Alle 10 di mattina (diretta tv su Sky e Rai 2) nello scontro fra i numeri due scenderà in campo Matteo Arnaldi, 22 anni, n. 44 Atp, che non gioca da Vienna ma al debutto in Davis a Bologna aveva risposto alla grande, vincendo singolare e doppio […] Jannik Sinner sarà lo scontato protagonista del secondo match di giornata, quello dei numeri 1, contro Griekspoor, e verrà schierato anche in doppio: ma solo se si tratterà del punto decisivo. In caso di 2-0 per l’Italia, ci sarebbe invece spazio per Lorenzo Musetti […] e Simone Bolelli, l’unico reduce dell’ultima sfida con l’Olanda, nel 2010, quando vinse sia in singolare sia in doppio. In totale i precedenti sono otto, l’unica vittoria olandese risale al 1923. «Il passato non conta», predica Jannik, parlando però di quello più recente delle Finals. «Sono un po’ stanco, ma con buone sensazioni. Siamo una squadra unita, forte, insieme ci divertiamo e tutti sentiamo la responsabilità di giocare per l’Italia». A Malaga a supporto sono attesi mille tifosi italiani: tutti rigorosamente in azzurro.
Attenti all’Olanda. Ma l’Italia in Davis ha un Sinner in più (Paolo Bertolucci, Gazzetta dello Sport)
Non ho mai risparmiato critiche alla nuova Coppa Davis, che sembra quasi usurpare il nome della più antica manifestazione tennistica a squadre ma questa adesso è l’Insalatiera e dunque è questa che dobbiamo provare a vincere, perché ne abbiamo le potenzialità. Ciò che la rende troppo diversa rispetto al precedente formato è la formula costruita attorno a due singolari e un doppio, che assegna troppa importanza a quest’ultimo […] Non c’è dubbio che un’Italia a pieno regime, cioè con tutti gli effettivi abili e arruolati (mi riferisco ovviamente a Berrettini) sarebbe la più seria candidata al titolo, visto che un anno fa perdemmo per un niente in semifinale senza poter contare sui nostri giocatori allora più forti, cioè Sinner e appunto Matteo. Stavolta Jannik sarà in campo, reduce dalle magie delle Atp Finals, e basta la sua convocazione a innalzarci al livello della Serbia di Djokovic, che la carismatica presenza del numero uno al mondo rende la naturale favorita […] Sarebbe un errore tuttavia, sottovalutare l’incrocio di oggi contro l’Olanda, squadra solida che potrò giocare senza pressioni, con due singolaristi a loro agio sul veloce e da due settimane totalmente concentrati sull’evento. Proprio perché il nuovo format non ammette sbandamenti e rende difficile recuperare da eventuali call di concentrazione, il primo match avrà ovviamente un’importanza capitale e credo sia giusto affidarsi all’entusiasmo e alle qualità di Matteo Arnaldi, che a Bologna a settembre era stato decisivo per ribaltare una settimana iniziata nel peggiore dei modi. Quanto a Sinner, il suo status di campione ormai al top dovrebbe renderlo immune dalle trappole che gli verranno portate da Griekspoor. Vincere i due singolari, insomma, è complicato ma per niente impossibile e ci sottrarrebbe al giudizio finale del doppio, dove la coppia olandese ci sarebbe superiore. Non nascondendomi le insidie della sfida odierna, voglio già proiettarmi sulla probabile e pirotecnica semifinale contro la Serbia, dove il discorso si rovescerebbe: in caso di parità dopo i due singolari, la nostra coppia sarebbe favorita rispetto a quella avversaria, nonostante la presenza estemporanea di Djokovic. Quel che è indubbio è che ogni speranza di successo per l’Italia passa dalla settimana perfetta di Sinner […] Per Jannik si prevedono dunque fatiche erculee, malgrado le scorie fisiche e mentali delle Finals. Ma il ragazzo ormai si muove sui piani elevati dei fenomeni.