Un grande Fognini vince il Challenger di Valencia. Binaghi: "Non dimentichiamo quello che ha fatto per l'Italia"

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Un grande Fognini vince il Challenger di Valencia. Binaghi: “Non dimentichiamo quello che ha fatto per l’Italia”

In un giorno storico per il tennis italiano, a pochi chilometri da Malaga il grande veterano dimostra di essere ancora competitivo. I pensieri di Bolelli e del presidente federale

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Fabio Fognini - Challenger Valencia 2023 (foto Twitter @atpchallenger)
 

Fabio Fognini avrebbe sicuramente preferito essere a Malaga piuttosto che a Valencia come ha confermato in un amaro scambio di battute social quando un follower ha commentato che Fognini avrebbe meritato la convocazione in nazionale e lui ha risposto “Solo (e non solo) il capitano non mi ha voluto”. Polemiche a parte Fabio è stato bravissimo a mettere da parte i cattivi pensieri e a concentrarsi su questo penultimo Challenger stagionale. E il Challenger 100 di Valencia (terra battuta) non gli ha certo regalato un percorso tutto rose e fiori, soprattutto nei primi due turni. Poi il nostro tennista è sembrato prendere ritmo, tanto da regolare con una certa autorità sia Pierre-Hugues  Herbert nei quarti (6-4 7-5) che Albert Ramos Vinolas in semifinale (6-4 6-1). Ma era chiaro che la finale contro la prima testa di serie, lo spagnolo Roberto Bautista Agut (n.62 ATP) sarebbe stata tutt’altra cosa. Nonostante il 35enne nativo di Castellon De La Plata sia reduce da una stagione mediocre, a causa anche dell’infortunio alla caviglia patito mentre accudiva i suoi cavalli. Anche lui, esattamente come Fognini, non ha avuto dubbi quando si è trattato di scendere di categoria per conquistare i punti per una possibile risalita. In questa sfida tra ex top 10, venata di nostalgia, Bautista Agut prendeva subito il comando delle operazioni e portava a casa per 6-3 il primo set, recuperando con gli interessi il break subito nel terzo game. Secondo set equilibrato che seguiva i servizi fino al 4-4 quando Bautista Agut dava la spallata che sembrava dover essere decisiva: strappava infatti la battuta e andava a servire per il match. A questo punto il tennista di Arma di Taggia semplicemente si ribellava alla sconfitta e annullava il primo match point, ottenendo poi l’immediato contro-break, per poi avere anche un set point sul 6-5. Non sfruttata l’occasione si decideva così tutto alla lotteria del tie-break, in cui l’azzurro riusciva a chiudere al terzo set point, non prima di aver annullato un match point sul 7-8.

Nel parziale decisivo i due contendenti sembrano accusare la fatica e il primo colpo ad andare in difficoltà è il servizio che infatti balla parecchio da entrambe le parti, partorendo così ben quattro break che rimandano di nuovo la decisione al tie-break. In cui l’azzurro prevale in scioltezza, regalandosi una bellissima vittoria col punteggio finale di 3-6 7-6(8) 7-6(3).dopo oltre tre ore di partita. Per l’azzurro è la prima vittoria Challenger dopo ben 13 anni (l’ultima fu nel 2010 a Santiago del Cile) che gli permette di risalire a ridosso della top 100, infatti da lunedì dovrebbe essere al n.107 ATP. Adesso (a meno di forfait) chiuderà la stagione al Challenger di Maia (Portogallo) nella speranza di un ulteriore piccolo ma importantissimo passo in avanti.

E, dopo il trionfo in Coppa Davis, Fognini è stato l’oggetto dei pensieri di alcuni degli esponenti della spedizione azzurra che ha vinto il titolo mondiale. “Voglio fare un pensiero a Fognini, che intanto ha vinto un Challenger battendo due giocatori spagnoli molto forti” – ha dichiarato il presidente FITP Angelo Binaghi a Sky Sport. Non poteva essere qui oggi, ma non possiamo dimenticare quello che ha fatto lui per questa Nazionale, quando non avevamo ancora i campioni di oggi. Con la vittoria odierna torna vicino ai primi 100, abbiamo bisogno di Fognini e del contributo che ci può dare ancora. Fognini ha ricevuto anche la dedica di Simone Bolelli, storico compagno di doppio: “Penso a mio fratello Fognini, ho passato con lui quindici anni di Davis, un ringraziamento speciale a lui, oggi ho visto che ha vinto un Challenger, gli auguro di tornare ai suoi livelli perché se lo merita” – ha concluso Bolelli.

Segnaliamo con grande piacere la vittoria nel tabellone di doppio di Andrea Vavassori e Andrea Pellegrino che hanno onorato al meglio la loro prima testa di serie battendo in finale gli spagnoli Rincon/Roca Batalla col punteggio di 6-2 6-4. Probabilmente anche Vavassori avrebbe preferito essere a Malaga, e non solo per il ricchissimo montepremi. Detto questo è stato però bravissimo a far buon viso a cattivo gioco, vincendo l’ennesimo trofeo di questa sua lunghissima stagione, coltivando così la speranza di poter essere parte del progetto Coppa Davis per i prossimi anni. Ricordiamo che già era stato convocato per l’appuntamento di Bologna in settembre, salvo rimanere fermo ai box per un problema alla schiena.

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