Nel giovedì dell’ABC Classic di Auckland si delinea il programma dei quarti di finale, con le prime due teste di serie in campo in match molto diversi tra loro. Prima la n.1 Coco Gauff lascia le briciole alla 16enne Brenda Fruhvirtova, quindi la n.2 Elina Svitolina dimostra ancora una volta tutte le sue qualità tennistiche, fisiche e mentali e prevale alla distanza su un’ottima Emma Raducanu, protagonista di uno dei suoi migliori match da quel magico US Open 2021. Vediamo come sono andate le partite.
[2] E. Svitolina b. [WC] E. Raducanu 6-7(5) 7-6(3) 6-1
Era la partita più attesa del giorno ad Auckland e indubbiamente non ha tradito le aspettative. Il piatto forte del giovedì era la supersfida tra Emma Raducanu, in gara grazie ad una wild card e al rientro nel tour dopo otto mesi di stop, ed Elina Svitolina, che di ritorni invece se ne intende eccome e che in Nuova Zelanda è la testa di serie n°2. Pronti, via ed è subito partenza fulminea da parte della campionessa dello US Open 2021, che in un attimo vola sul 5-1, salvando un break point nel sesto gioco e ottenendo due break. La reazione dell’ucraina però non si fa attendere e, nonostante si trovi di fronte una delle migliori versioni della britannica da due anni e mezzo a questa parte, pian piano la n°25 WTA riesce a tornare in carreggiata, infilando a sua volta una serie di cinque game consecutivi e portandosi sul 6-5. Raducanu qui è brava a non disunirsi, tenendo la battuta a zero e approdando al tie-break, dove un solo mini-break mantiene le distanze in suo favore fino al 6-4. Il secondo set point è quello buono per Emma, che con una serie di ottime smorzate sia di dritto che di rovescio strappa il primo set.
Il livello di gioco è altissimo e anche nel secondo parziale non accenna a diminuire. La coscia destra fasciata non sembra creare particolari problemi all’attuale n°301 del mondo, che se continuerà ad esprimersi a certe alture non avrà problemi a scalare la classifica. Anche nella seconda frazione non mancano i break – ben quattro nei primi sei giochi, due per parte – ma questo non incide sulla qualità del match, tutt’altro. Entrambe giocano a braccio sciolto, sono sempre alla ricerca del vincente (che in molti casi arriva) e riescono a restituire agli spettatori un meraviglioso senso d’incertezza su chi riuscirà a spuntarla. La prima chiave dell’incontro sono le due palle break, non consecutive, che Svitolina cancella sotto 3-4 e che avrebbero mandato la sua avversaria a servire per il match, mentre la seconda – decisamente più pesante – è nel nuovo tie-break che si ritrovano a dover disputare. La 21enne nativa di Toronto parte meglio, portandosi sul 3-1 avanti di un mini-break, ma da quel momento non vincerà più neanche un punto, complici tre errori di dritto consecutivi negli ultimi tre punti del set.