Varvara Gracheva cambia nazionalità: ora è ufficialmente una tennista francese

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Varvara Gracheva cambia nazionalità: ora è ufficialmente una tennista francese

Dopo le indiscrezioni di un paio di mesi fa adesso è anche ufficiale: Varvara Gracheva abbandona i colori russi. Che il suo caso funga da apripista?

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Varvara Gracheva - WTA Austin 2023 (Twitter @AtxOpen)
Varvara Gracheva - WTA Austin 2023 (Twitter @AtxOpen)
 

La notizia, per quanto la si volesse far passare in sordina, era nell’aria da qualche tempo. Vi avevamo già parlato un paio di mesi fa della volontà di Varvara Gracheva di cambiare nazionalità, desiderio finalmente (quasi) esaudito. Tennisticamente cresciuta in Francia – dove peraltro risiede da cinque anni – la classe 2000 nata a Mosca si sta consacrando nel corso di questa stagione. Ha iniziato l’anno da n°100 del mondo e, pochi mesi più tardi, ha raggiunto il suo best ranking al n°41 WTA. Tra gli highlights del suo 2023 ci sono le vittorie su Daria Kasatkina al primo turno dell’Australian Open (dove ha raggiunto il terzo turno), gli ottavi ad Indian Wells e Miami e la finale ad Austin, dove si è arresa soltanto all’ucraina Marta Kostyuk scatenando diverse polemiche.

Polemiche che ancor di più oggi sono estremamente attuali, come testimoniato dal botta e risposta in conferenza stampa tra Elina Svitolina e Aryna Sabalenka, dopo che la bielorussa ha strappato il pass per le semifinali. Tornando alla questione Gracheva, è il quotidiano francese L’Équipe a dare la notizia del suo cambio di nazionalità. Lunedì 5 giugno, infatti, Varvara ha ricevuto la conferma di essere stata ufficialmente naturalizzata francese lo scorso 25 maggio, anche se tecnicamente non può ancora competere difendendo il tricolore transalpino.

Potrà farlo soltanto quando sarà in possesso del passaporto che, come riferito sempre da L’Équipe, potrebbe tardare ancora qualche settimana prima di arrivare. Solo allora potrà tornare ad avere una bandiera di fianco al suo nome nel tabellone di un torneo WTA, visto che come sappiamo i giocatori e le giocatrici russi e bielorussi gareggiano da diverso tempo senza bandiera.

Che quello di Gracheva funga da caso-apripista? Per quanto quest’anno i tennisti russi e bielorussi non abbiano più restrizioni per competere – come invece accaduto l’anno scorso in Regno Unito – i problemi non sembrano essere finiti. Qualche settimana fa, in una storia su Instagram, la stessa Sabalenka dichiarò di non aver ancora ricevuto il visto per entrare in Gran Bretagna. Anche l’astro nascente Mirra Andreeva, in una conferenza stampa di un paio di giorni fa, ha fatto sapere di essere ancora in attesa del visto per sapere se potrà o meno entrare sul suolo inglese per partecipare al torneo di Wimbledon.

Sicuramente rappresentare la Russia o la Bielorussia non è semplice per un atleta che, magari, è anche in forte opposizione rispetto alle idee politiche del proprio paese. E chissà che questa non possa essere l’occasione giusta per andare a rispolverare l’albero genealogico.

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