ATP Brisbane: Dimitrov solido quanto basta, finito il sogno di Thompson. Ora Rune in finale

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ATP Brisbane: Dimitrov solido quanto basta, finito il sogno di Thompson. Ora Rune in finale

Il tennista bulgaro gioca un buon match, specialmente il primo set, e nega la prima finale ATP in terra australiana al giocatore di casa Thompson, che può comunque ritenersi più che soddisfatto dell’ottima settimana

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Grigor Dimitrov - Brisbane 2023 (X @BrisbaneTennis)
 

[2] G. Dimitrov b. J. Thompson 6-3 7-5

È riuscito a rispettare il pronostico nonostante il tifo del pubblico australiano Grigor Dimitrov, seconda tds dell’ATP 250 di Brisbane. Con un percorso immacolato – non ha ancora perso un set – il tennista bulgaro è in finale dopo aver sconfitto il giocatore di casa Jordan Thompson con lo score di 6-3 7-5 a seguito di un’ora e quarantasette minuti di tennis. Con questo incontro Dimitrov si porta avanti nei testa a testa con l’atleta aussie – ora 2-1 – che è stato bravo a battere Nadal ai quarti di finale, ma contro il numero 14 ATP è stato ancora più difficile cercare di imporre il proprio gioco. Nel primo set Dimitrov l’ha spuntata con la sua solidità contro un Thompson un po’ in balia dei colpi dell’avversario. Nel secondo parziale un piccolo calo del bulgaro non è stato sfruttato dall’australiano che, poco prima di arrivare al tie-break, è stato sorpreso dalle magie dello sfidante, vittorioso nel game successivo senza patemi.

Negata, quindi, la terza finale ATP per Thompson – entrambe giocate a ‘s-Hertogenbosch, nel 2019 e nel 2023, tutte e due perse – e i numeri di questo match danno ragione a Dimitrov, autore di 17 vincenti (l’australiano 6) e dell’84% di punti con la prima di servizio (l’australiano il 58%). Il bulgaro domani giocherà la sua 18esima finale ATP l’ultima lo scorso novembre a Parigi Bercye dall’altro lato della rete si troverà la prima forza del seeding Holger Rune. Sarà un gran match e chissà se Dimitrov riuscirà a tornare ad alzare un trofeo da quelle stupende Finals vinte nel 2017 a cui poi è seguito l’oblio. Moltissimi fan ci sperano, ma il giovane danese – vittorioso su Safiullin in semifinale – farà di tutto per impedirglielo.

Primo set: Thompson tenta di sorprendere Dimitrov, ma l’esuberanza del bulgaro ha la meglio

Partenza decisa e già indirizzata per la seconda forza del seeding, da subito solida al servizio e intenzionata a dettare le regole del gioco non appena si intravede un qualsiasi accenno di scambio. Dall’altro lato, un Thompson un po’ titubante con il colpo di inizio gioco fatica a tenere i propri turni di battuta. Sventa una pericolosa chance di break nel quarto gioco, ma nel sesto è costretto a cedere alle risposte anticipate del tennista bulgaro, che gli strappa il servizio e conferma poi il break a suon di ace. Il giocatore di casa prova con tutti i suoi mezzi a scalfire il muro eretto da Dimitrov – cercando risposte anticipate improbabili, con tanto di discese a rete – e alla lunga i risultati arrivano. Palla break per il tennista aussie. È preciso però il numero 14 al mondo, che ancora una volta fa affidamento alla battuta, e con questo colpo chiude il primo set con anche 14 vincenti dopo quarantatré minuti di gioco. 6-3 per lui.

Secondo set: L’australiano cerca di sfruttare i cali del bulgaro, ma al momento giusto Dimitrov tira fuori il coniglio dal cilindro

Dopo un paio di game volati via velocemente senza poter assistere a un minimo scambio, ecco che nel terzo gioco è di nuovo Dimitrov a impensierire l’avversario, e lo fa specialmente con il rovescio in back. Ma un attento Thompson risolve l’insidiosa situazione sfavorevole – due palle break per Dimitrov – con coraggio, un regalo del bulgaro, e così facendo tiene la testa dello score. L’impressione è che la seconda tds smisti troppo bene le direzioni, per giunta sempre con un piede dentro al campo, a fronte di un Thompson spesso in difesa o perlomeno costretto a inventarsi soluzioni d’intuito che gli appartengono, ma fino a un certo punto. L’unica cosa che il tennista oceanico può sperare è un calo di Dimitrov. Ed è proprio quello che accade nel sesto game, nel quale il bulgaro si distrae, commette qualche errore di troppo e concede svariate palle break. Sono ben quattro. Con ordine, però, accompagnato da solide prime, discese a rete sicure e ottime geometrie, Dimitrov si salva e resta a galla nello score.

Un copia e incolla di questa dinamica accade due giochi dopo, ma ancora il bulgaro si fa trovare pronto nel rimediare ai suoi errori annullando una palla break. Tornati in campo dopo un medical timeout chiamato da Thompson a causa di un fastidio muscolare alla coscia sinistra, Dimitrov trema ma riesce comunque a tenere il servizio a 30. Poi, arriva il suo allungo definitivo, quasi come se si fosse tenuto in tasca il jolly per i momenti che contano. Con ottime traiettorie profonde e passanti stupendi che a spiegarli a parole non sarebbe quasi giusto nei confronti del talento bulgaro, il 32enne di Haskovo strappa la battuta all’australiano nell’undicesimo game e va a servire per il match. Game tenuto a 0 e si è in finale senza aver lasciato alcun set per strada, con una vittoria per 6-3 7-5 al penultimo atto, dopo un’ora e quarantasette minuti, su un comunque buon Jordan Thompson. Ora la sfida con Holger Rune per cercare il titolo che manca da più di sei anni.

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