Australian Open, Djokovic: “Penserò al ritiro quando non potrò più vincere Slam”

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Australian Open, Djokovic: “Penserò al ritiro quando non potrò più vincere Slam”

Sul match contro Mannarino: “Una prestazione molto pulita nel complesso contro un avversario sempre difficile da affrontare”. Sulle motivazioni: ” La separazione dalla famiglia mi fa sempre più male, cerco di bilanciare le cose. Gli slam sono la mia priorità”

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Novak Djokovic – Australian Open 2024 (foto via Twitter @AustralianOpen)
 

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Continua la cavalcata di Novak Djokovic a Melbourne. Dopo un inizio complicato di Australian Open con un set concesso sia a Prizmic sia a Popyrin, il serbo sembra aver trovato il suo ritmo. Dopo aver eliminato Etcheverry al terzo turno, ecco un ottavo di finale senza storia con Mannarino.

Il tennista di Belgrado ha impiegato poco più di un’ora e tre quarti per spazzare via il tennista francese, concedendogli solo tre giochi. Per il serbo una vittoria che lo porta a stabilire un nuovo record. Infatti, per Djokovic si tratta del quarto di finale numero 58 in uno Slam, lo stesso record di Roger Federer. Quarto di finale numero 14 a Melbourne, come Nadal e Newcombe e uno meno di Federer. Il prossimo avversario sarà lo statunitense Taylor Fritz che ha eliminato il finalista della scorsa stagione Tsitsipas.

Sono stati diversi i punti discussi da Djokovic nella classifica conferenza stampa post partita. Si è parlato del match con Mannarino, della sua forma che migliora giorno dopo giorno, della voglia di lottare e dei suoi piani per il futuro. Di seguito i punti salenti.

D. Quando ti trovi in una situazione come quella odierna, provi mai dispiacere per l’avversario? Quando ti trovi avanti 6-0 6-0 1-0, pensi mai a fare un triplo bagel?

NOVAK DJOKOVIC: “Non credo di essermi trovato molte volte in situazioni come quella odierna con i primi due set vinti 6-0 6-0. Penso che sia accaduto in una delle mie prime apparizioni nel tabellone principale del Roland Garros, forse la prima in cui mi sono qualificato (2005). Affrontavo Robby Ginepri e ricordo che conducevo 6-0 6-0 3-0 (in realtà furono 14 i giochi consecutivi vinti da Nile, 6-0 6-0 2-0).

La tensione nel terzo set era davvero alta, indipendentemente dal fatto che lui vincesse un game o meno. Il pubblico faceva il tifo perché lui rientrasse in partita. Ho quasi pensato che fosse una buona idea concedergli un game, solo per poter resettare e focalizzarmi di nuovo sul gioco perché la tensione cresceva man mano che la partita andava avanti. Penso che sia per lui sia per me sia stata dura non pensare al triplo bagel. Quindi sono stato felice quando si è dissolta questa eventualità e siamo andati sull’1-1. Da quel momento in poi mi sono solo concentrato su cosa dovevo fare per chiudere la partita. Penso di aver giocato complessivamente davvero bene, soprattutto i primi due set. Non volevo davvero concedergli nulla da fondo campo. L’ho fatto lavorare duro nei suoi turni al servizio. Sul mio servizio penso di aver ottenuto almeno uno o due free points in ogni gioco perché ho servito molto bene. Ho fatto più di 15 ace (17, ndr). Ogni volta che avevo bisogno di mettere in campo un grande servizio, sono stato in grado in farlo. Anche la percentuale di prime di servizio è piuttosto alta (70%). Una prestazione molto pulita nel complesso contro un avversario sempre difficile da affrontare. Ha un rovescio molto piatto, usa molto bene il suo repertorio e le sue qualità di tocco, ti mette in una posizione molto scomoda in campo, ti fa lavorare sui colpi. Un giocatore con uno stile di gioco poco ortodosso, ma mi sono preparato molto bene e ho eseguito il mio piano perfettamente.”

D. Non hai iniziato il tuo torneo al massimo, ma a quanto pare ti stai avvicinando sempre di più allo stato di forma che ti ha portato a conquistare 10 titoli qui a Melbourne. Puoi darci un aggiornamento sulla tua condizione fisica?

NOVAK DJOKOVIC:Le ultime due partite sono state migliori, e di molto, rispetto alle prime due. Non è la prima volta che mi trovo in circostanze particolari in cui parto più lentamente e poi cresco man mano che il torneo va avanti. Oggi è stata la giornata migliore in termini di qualità del mio tennis espresso e per come mi sentivo in campo. Sono davvero entusiasta di iniziare la seconda settimana. Non vedo l’ora che arrivino le battaglie perché ovviamente gli avversari saranno più in alto in classifica. Giocherò contro Fritz. Non esistono partite facili, su questo non ci sono dubbi. Ma so cosa devo fare con il mio corpo, con il mio modo di allenarmi per mantenere un certo livello di gioco. Giorno dopo giorno sta andando nella giusta direzione.”

D. Hai già affrontato la maggior parte dei tennisti rimasti in tabellone. Arrivati a questo punto del torneo guardi qualche partita o qualche video dei match in corso? Non riesco a immaginare che ci sia molto da imparare su Stef, Fritz e Sinner. Che peso ha questo aspetto sul tuo approccio alla partita?

NOVAK DJOKOVIC:Anche se conosco i ragazzi, devo sempre fare i miei compiti a casa perché tutti cercano di migliorare, soprattutto i ragazzi nelle parte alte della classifica, vogliono spostare l’asticella almeno dell’1 o 2% più in alto. Provano cose diverse, provano a mascherare i loro difetti nel gioco e a migliorarli in modo che non siano così esposti. Il tennis è la mia passione ma è anche il mio lavoro. Insieme al mio team facciamo quanto di dovere ogni giorno per prepararmi ad affrontare ogni avversario. Amo guardare il tennis anche solo per divertirmi. Ad esempio, l’altro giorno mi è piaciuto guardare Rybakina e Blinkova. È stato incredibile, uno dei super tiebreak più emozionanti che abbiamo mai visto. Naturalmente guardo le partite degli altri ragazzi, dei miei più grandi rivali per vedere come stanno, come giocano. Ci teniamo tutti d’occhio, non è un segreto. Naturalmente, guardo più da vicino il mio prossimo avversario e chi sta dalla mia parte del tabellone, rispetto a chi si trova dall’altra parte”

D. Quando le partite vanno in questo modo, provi una senso di noia? C’è un modo per motivarti? È tutta una questione di battere i record, o c’è qualcosa di più profondo che ti aiuta a motivarti? Alla tua età, c’è qualcos’altro che ti motiva?

NOVAK DJOKOVIC: “Vincere un major, battere i record ed essere al top del gioco è qualcosa che è sempre un obiettivo per me, ma c’è anche l’amore per il gioco. Adoro competere. Porto molta energia in campo, molto entusiasmo nelle settimane di allenamento, cercando di trovare la mia forma migliore per essere pronto a competere con i migliori tennisti del mondo. La separazione dalla famiglia mi fa sempre più male. Questa è la parte con cui lotto di più in questo momento. Quindi cerco di bilanciare le cose, lavorando in modo da creare un calendario adatto a me. Penso di essermi guadagnato il diritto di scegliere che tipo di tornei voglio giocare. I tornei del Grande Slam ovviamente sono la mia priorità. Adoro l’emozione che provo nel dover salvare un palla break o quelle nel cercare di convertirla. Questo tipo di emozioni risvegliano qualcosa di molto profondo in me. Cerco di non dare per scontati questi momenti, perché non so per quanto tempo dureranno. Sono ancora qui, mi sto ancora divertendo. Naturalmente qualche giorno in più; qualche giorno in meno. I tornei del Grandi Slam sono i pilastri del tennis. Non c’è una motivazione aggiuntiva di cui hai bisogno”

D. Sei motivato a battere i record. Hai un piano relativo al momento in cui ti ritirerai? Hai intenzione di lasciare il tennis da numero 1 al mondo o ti ritirerai quando sentirai che il tuo gioco sta calando un po’?

NOVAK DJOKOVIC:Ho già parlato di questo alcune volte nell’ultimo anno. Sono ancora il numero 1 e al top ma non ho voglia di lasciare il tennis mentre mi trovo in questa posizione. Sento di voler andare avanti. Quando sentirò che non sarò in grado di competere ai massimi livelli e di non poter essere un contendente per un titolo del Grande Slam, allora probabilmente prenderò in considerazione l’idea di ritirarmi. Molte cose possono cambiare. Non sono più un adolescente. Sono un padre e un marito. Succedono molte cose nella vita privata fuori dal campo che mi piacciono, che richiedono la mia attenzione e la mia presenza. Sono contento di dove mi trovo adesso, vediamo come andrà in futuro”.

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