Australian Open: Sabalenka regina quasi scontata. Bolelli Vavassori in vista Slam. E diritti tv: Sky, Supertennis, FITP: la negoziazione langue

Editoriali del Direttore

Australian Open: Sabalenka regina quasi scontata. Bolelli Vavassori in vista Slam. E diritti tv: Sky, Supertennis, FITP: la negoziazione langue

Che succede da lunedì. Dove guarderemo il tennis in chiaro? Ci sarà ancora? SKY, con il coltello dalla parte del manico non chieda la luna. FITP non faccia questioni di principio che non hanno ragion d’essere

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Insomma, adesso la più clamorosa sorpresa del torneo femminile a Melbourne, dopo tutti gli sconquassi e l’ecatombe delle teste di serie che abbiamo constatato nei giorni scorsi, sarebbe che Aryna Sabalenka, campionessa in carica all’Australian Open, non si confermasse regina ripetendo nei confronti della cinese Qinwen Zheng il successo conseguito nei quarti di finale dell’US Open 2023 (6-1,6-4).

Ciò anche se la storia giornalisticamente più bella sarebbe certamente quella della ragazza cinese (n.143 Wta all’inizio del 2022 e n.25 alla fine, già n.7 oggi) che 10 anni dopo Li Na, trionfasse anche lei a Melbourne.

Tutti hanno scritto che la semifinale Sabalenka-Gauff, rivincita della finale giocata all’US Open e vinta dalla Gauff, sarebbe stata una finale anticipata. Vedremo se si dimostrerà davvero tale. Sabalenka ha vendicato la sconfitta di New York, Coco Gauff ha detto di aver giocato meglio oggi che a settembre, ma decisamente ha servito peggio. Non solo per gli otto doppi falli e per la percentuale abbastanza modesta di prime palle, ma perché la sua seconda palla era davvero un assist troppo comodo per le botte di risposta della possente ragazza bielorussa. Io penso che se un giorno mi desse uno schiaffo mi butterebbe per terra. Lo terrò a mente.

A proposito della finale anticipata, concetto che hanno condiviso un po’ tutti quelli che ne hanno scritto, mi domando se i miei colleghi avessero notato che la Yastremska aveva battuto 3 volte su 3 la Sabalenka, sia pure in match un po’ datati. E se erano al corrente della ruggine esistente tra la ragazza ucraina e la bielorussa, secondo quanto ebbe a dire Yastremska, troppo amica del premier Lukaschenko perche è lei si sognasse di stringerle la mano a fine partita.

Io credo che Sabalanka sia molto contenta che a vincere sia stata la Zheng anziché la ragazza ucraina. Non sarebbe mancata una maggior tensione, prima, durante e dopo il match.

BRAVISSIMI VAVASSORI E BOLELLI

Mi congratulo intanto vivamente di Andrea Vavassori e Simone Bolelli per aver raggiunto la finale di doppio. Hanno eliminato due coppie tedesche, una dopo l’altra, più forte la prima della seconda ma con la seconda hanno dovuto annullare un matchpoint, e contro Ebden e il 43enne Bopanna, neo n.1 del mondo (nonché più anziano n.1 della storia) potranno giocarsela alla pari almeno quanto Sinner se la può giocare contro Djokovic. Hanno già raggiunto un bellissimo risultato e Bolelli adesso sa che può giocare fino a 43 anni almeno! Gli anni li porta meglio di Bopanna. Dei due nostri doppisti devo aggiungere che al di là delle loro capacità tennistiche sono entrambi due bravissimi ragazzi, educati, perbene. In tanti anni una sola volta ricordo Bolelli essere stato scortese. Non certo quando all’US Open fui io a comunicargli, mentre si stava allenando per preparare il match di doppio, che poteva anche fermarsi e cominciare a organizzare il viaggio di ritorno, perché il suo compagno di doppio Fognini era stato appena squalificato per i pesanti insulti alla signora che arbitrava il suo match perso con Travaglia ed era stato invitato a lasciare immediatamente Flushing Meadows. Complimenti anche a Cinà e Sakamoto per i risultati nel doppio junior. Spero vinca il titolo. E possono riuscirci benissimo

STANOTTE ORE 4,30 SVEGLIA PER I VERI APPASSIONATI

Stanotte guai a mancare al grande rendez-vous australiano con Sinner-Djokovic. La presentazione dell’incontro la trovate su Ubitennis e nel mio video qui sopra. Ma non solo. Nel mio editoriale di mercoledì ho fatto un azzardo: ho scritto che Sinner avrebbe vinto in 3 o in 4 set, ma non in 5. Perchè mi sembrava di avere intravisto delle crepe nel tennis di Djokovic che a differenza di Sinner che non aveva ceduto un set, aveva perso 3 set (e poteva perderne 6). https://www.ubitennis.com/blog/2024/01/23/australian-open-perche-credo-che-questo-sinner-battera-questo-incerto-djokovic-ma-non-al-quinto-set/

MA DA LUNEDI’ DOVE SI GUARDA IL TENNIS SE NON CI ENTUSIASMANO I CHALLENGER?

Come ormai sanno anche le pietre quest’anno Sky ha tutto il tennis, ad eccezione di United Cup e US Open. Sull’argomento hanno scritto esaustivi e super informati argomenti – con consigli su come vedere il tennis e dove il nostro esperto di tv e diritti tv Luca De Gaspari e Vanni Gibertini che notoriamente sa tutto di tutto – ma qui siamo arrivati a 3 giorni dalla conclusione dell’Australian Open e di risultati della negoziazione in corso fra SKY e Supertennis che rischia di restare con le briciole in mano per tutto ciò che è tennis di alto livello, non si ha notizia.

Si è saputo da voci di corridoio che SKY avrebbe chiesto cifre pesanti a FITP, fra i 15 e i 18 milioni per cedergli molta WTA, i 250 ATP, e non si sa bene se qualcuno dei 500 quando ce ne sono 2 nella stessa settimana. Ma certamente nessun 1000.

D’altra parte, è SKY internazionale che ha comprato tutto, e c’è NOW TV che per vendere i tornei di cui SKY ha i diritti deve puntare ad avere una esclusiva. Quando SKY ha preso a suo tempo i diritti della Formula Uno che li aveva anche la RAI, ha buttato a mare un sacco di soldi. Un errore che SKY non intende ripetere. Supertennis ha poco da offrire in campo, soldi a parte. L’US Open lo si può vedere anche in chiaro, avercelo o non avercelo per SKY cambia poco: non può vendere comunque abbonamenti.

E Sky ha due canali per far vedere tennis anche in chiaro, all’occorrenza. Cielo e TV8

Binaghi voleva pagare 5 milioni o poco più, altro che 15 o 18! Ma che gli resterebbe da far vedere? Solo Challenger e ITF? E neppure ATP e WTA degli Italian Open? Così fosse sarebbe un disastro annunciato. Binaghi sarà costretto a venir a miti consigli. Questioni di principio, sulla base delle vecchie alleanze con SKY Italia, hanno poca sostanza. È Sky internazionale che fa le regole. Sky Italia sarebbe certo più aperta e disponibile, anche per una questione di… buon vicinato, di rapporti sempre utili da intrattenere con “i padroni del tennis italiano”. Ma non ha troppo peso sulla bilancia della negoziazione. E’ già molto se viene interpellata.

POSTO DI LAVORO GARANTITO PER I DIPENDENTI

La FITP ha garantito ai suoi tanti, tantissimi dipendenti di Supertennis, il posto di lavoro. Nessuno verrà licenziato, o abbandonato se non assunto. Almeno per il 2024. Ma oltre al 2024?

Chiaro che le speranze di alimentare e sostenere almeno in parte Supertennis con campagne pubblicitarie da far uscire sul canale federale in questo momento sono ferme. Nessun brand o quasi si sente di investire su un canale che potrebbe essere quasi azzerato in termini di eventi di una certa importanza.

L’IMPOSSIBILE BREAK-EVEN DI SUPERTENNIS

È vero che in termini economici Supertennis non è mai stato neppure vicino al break-even. Gli ascolti per gli sponsor, pur certamente cresciuti, sono troppo bassi per giustificare pesanti sponsorship utili a pareggiare i costi. Supertennis, che nel frattempo ha migliorato notevolmente la sua qualità e tanti che ci lavorano – giornalisti, telecronisti, tecnici – sono decisamente cresciuti come professionalità, ha un valore eminentemente promozionale. Non economico.

Quando Binaghi nel 2008 annunciò che nel 2011 Supertennis avrebbe raggiunto il break-even garantì qualcosa che non era credibile per chiunque sapesse di tv. Non so se lui ci credesse. Io no. E l’ho sempre sostenuto, perché di tv qualcosina di più di lui sapevo in materia di costi, di diritti tv, di satelliti, etcetera. Forse lui peccò di …mancate conoscenze. Sue e del suo consigliere principe.

Ad ogni modo quel che disse allora non conta. Né conta il fatto che fino a oggi Supertennis ha potuto godere di una situazione anomala nel panorama internazionale. Difatti nessuna federazione tennistica in nessun Paese del mondo si è arrischiata a farsi una tv in casa. Troppi costi, impossibile recuperarli.

Il coltello dalla parte del manico lo ha SKY, che infatti non ha nessuna fretta di trovare un accordo. E infatti fino a ora non c’è nessun accordo. Lascia la FITP sull’albero a cantare. Sarà la FITP a doversi piegare e chiedere una via di accordo, anche se l’orgoglioso Binaghi non vorrebbe mai farlo.

Così la prossima settimana il torneo ATP di Montpellier e i tornei WTA di Linz e HuaHin, li potranno vedere solo gli abbonati di SKY (e forse qualcosina verrà mostrato sui due canali in chiaro per tenere buona l’opinione pubblica dei telespettatori che fino al 2023 vedevano tanto tennis gratis. Alcuni hanno lanciato anche patetici appelli via Facebook, ma è gente che vive fuori dal mondo. Chi fa business non si lascia intenerire da questo genere di appelli fuori dal tempo).

LA MIA STORIA CON BINAGHI E  IL TENNIS CUI SOGNAVO DI TROVARE SPAZIO IN TV QUANDO PROPRIO NON C’ERA

Era il 2006 quando suggerii a Binaghi, dando mia disponibilità apposta per un viaggio in treno con lui da Firenze a Bologna, di trovare un qualche spazio in chiaro per il tennis in tv. Fin lì il tennis si vedeva ormai quasi solo sulla paytv.

Causa ristrettezze finanziarie FIT dell’epoca mi sembrò – e glielo dissi – che la sola via d’uscita per raggiungere l’obiettivo di uno spazio televisivo e promozionale per il tennis, era cercare di comprarsi intanto e almeno inizialmente un contenitore settimanale nazionale, per arrivare a conquistare pian piano magari spazio per due o tre volte a settimana per X ore.

Questo per fare un passo alla volta. La FIT aveva fatturati inferiori ai 30 milioni l’anno. E circa la metà provenivano dagli Internazionali d’Italia che avevano utili risibili. Inizialmente vicino allo zero.

Non ricordo bene i nomi dei network di cui parlammo in treno per tentare un timido tentativo di promozione del tennis in chiaro. D’altra parte il servizio pubblico, la RAI si era dimostrata assolutamente disinteressata al tennis che con gli italiani sempre sconfitti ai primi turni nei grandi tornei, addirittura in serie B e C in Davis non “faceva audience”. Salvo che per la Coppa Davis che era ancora quella di sempre, ma la nostra squadra era di assai modesto appeal. Certamente la sponda per un canale che parlasse di tennis non poteva che essere un network televisivo minore ma a copertura nazionale (Italia GOLD, TeleItalia? boh non ricordo, mi pare ce ne fosse un altro, dove si parlava sempre di calcio, alla Biscardi…).

Gli dissi che si poteva prevedere poi di ampliare progressivamente le giornate di tennis in tv,cominciando dalle ore. E che se si fossero avuti i soldi per comprare anche i diritti di certi tornei, beh allora si poteva pensare a investire in qualcosa di serio. Onestamente all’idea di un canale in proprio non avevo proprio pensato. Un po’ perché non c’erano i soldi e poi perchè secondo me per una federazione con il compito prioritario di risollevare il nostro tennis da una profonda crisi tecnica il primo problema avrebbe dovuto essere quello di migliorare l’aspetto tecnico deficitario del tennis italiano, di creare coach federali all’altezza dei migliori coach stranieri con la disponibilità a investire su sé stessi, a viaggiare, a non fare i “dipendenti …statali”. E, in secundis, occorreva essenzialmente rinunciare a far guerra ai team privati che funzionavano molto meglio di Tirrenia perché i coach ci mettevano del loro con passione e rischi finanziari propri. Tirrenia aveva invece, con qualche rara eccezione – Renzo Furlan una di queste – una sorta di tecnici dipendenti “statali” con scarse motivazioni.

IL FALLIMENTO TECNICO DI TIRRENIA…CHE. ORA HA UNA PIU’ GIUSTA COLLOCAZIONE

Non è un caso che siano passati dal Centro di Tirrenia parecchie decine -centinaia? –  di giocatori da far crescere. Ma dal 2004 in poi ne è uscito un solo top 100: Alessandro Giannessi che al Centro è rimasto per 4 o 5 anni. Un bravissimo ragazzo che è stato top 100 per poche settimane, fra l’80mo e il 100mo Atp. Giusto invece trasformare Tirrenia, come oggi e da qualche anno, in un centro di “assistenza” tecnica, medica, per i giocatori già affermati, senza la pretesa di “inventare” lì nuovi campioni tirandoli su da ragazzini imberbi, strappandoli alle loro case, le loro famiglie, i loro circoli. Per capire tutto questo in federazione ci sono voluti anni e anni.

BINAGHI LUNGIMIRANTE E BRAVO MANAGER ANCHE SE…

Binaghi è stato indubbiamente bravo e lungimirante ad adoperarsi a  far crescere il fatturato degli Internazionali, a creare una partnership con CONI Servizi, a trovare validi collaboratori come Diego Nepi Molineris e altri. Ciò sebbene all’inizio lui non avrebbe voluto continuare a gestire il torneo di Roma perché gli pareva impresa troppo grossa. Improba addirittura. Avrebbe preferito delegarli a società professionistiche: IMG? Octagon?

UN ERRORE MANCATO, PER FORTUNA

Ma avrebbe commesso un grosso errore. In diversi glielo facemmo presente. Anche Francesco Ricci Bitti, divenuto presidente ITF, può confermarlo. Si buttò poi nell’avventura Supertennis grazie alla quale ha raggiunto tanti appassionati che non potevano permettersi il tennis a pagamento.

SUPERTENNIS UN BREAK EVEN ECONOMICO RACCONTATO MA IRRAGGIUNGIBILE, IERI E OGGI

Però Binaghi non aveva bisogno di raccontare che in 3 anni Supertennis avrebbe raggiunto il break even! Era superficiale dirlo. E pensarlo, ove lo abbia davvero pensato e non si sia invece limitato a raccontarlo ai giornalisti più servi o creduloni.

Ora il passato è passato e non conta. Dobbiamo solo sperare – per il bene comune del tennis e anche degli italiani che sono stati sicuramente …viziati, che devono rendersi conto di non poter pretendere nulla quando uno sport cresce e non può essere gratuito per tutti se c’è una società che ha sborsato milioni e milioni per comprarsi i diritti…- che si arrivi a sbloccare una situazione che non può non essere negoziata contemperando le esigenze dei vari attori del mercato.

Non è il caso di fare questioni di principio, che sono poi quelle che ciascuno invoca a proprio favore a seconda delle situazioni.

IL MERITORIO SERVIZIO DI SUPERTENNIS

Alla FITP conviene trattare pragmaticamente il tutto ben più di SKY che non ha necessità serie di vendere parte dei propri asset. Con 170 milioni di fatturato –pregio ed orgoglio legittimo del management di Binaghi anche se certo ha tirato fuori anche dalle rape (circoli, tesserati, tennisti agonisti e non) – si può trattare quanto si vuole ma alla fine 10/12 milioni quando te ne chiedono 15-18 – e quelli sono troppi – può valer la pena di darli per non buttare a mare tutti gli sforzi fatti fino ad adesso per far crescere Supertennis. E come detto Supertennis è oggettivamente cresciuto ed effettua bene un servizio meritorio che sarebbe un peccato sacrificare, perdere. Gli stessi appassionati, anche i più fedeli a Binaghi e alla FITP, non glielo perdonerebbero. A primavera ci sono le elezioni…

QUALCHE PICCOLO MERITO È ANCHE DI UBITENNIS

Che poi lavorino in Supertennis diversi ragazzi scoperti dal sottoscritto, cresciuti con me e lanciati da Ubitennis, e con ruoli oggi anche importanti dopo essere stati miei vice, beh, quello è un motivo d’orgoglio invece tutto mio. E a tutti loro auguro tutte le migliori fortune. Come a tutto Supertennis, alla FITP chiunque la governi e a tutto il nostro tennis. Solo qualche idiota si è convinto in passato – e si è pure esposto a dirlo – che, per via del mio pensiero critico e indipendente, io potessi avere un qualche interesse a che il tennis italiano potesse inciampare in vari ostacoli, o addirittura andare male. E che potessi arrivare a fare il tifo contro i successi dei tennisti italiani. Sarei stata un bel cretino! È sempre stato il contrario. E qualunque persona mediamente intelligente può capire che io, e tutto Ubitennis, abbiamo tutto l’interesse a che tutte le cose vadano il meglio possibile in Italia e er i tennisti italiani per il nostro amato sport. Pochi lo amano più di me. E come pochi godo per questo rinascimento del tennis italiano. Per le vittorie di Sinner, di Berrettini, di tutti gli altri, della Coppa Davis. Anche a Sky conviene che Supertennis sopravviva. Non chieda la luna. E si sbrighi a trovare un accordo. E la FIT non faccia sciocche resistenze per un paio di milioni in più o in meno.

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