Australian Open - Forza Sinner, facci commuovere come quando vinse Panatta 48 anni fa. Ma le “quote” non mi persuadono. Sul tennis in chiaro…

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Australian Open – Forza Sinner, facci commuovere come quando vinse Panatta 48 anni fa. Ma le “quote” non mi persuadono. Sul tennis in chiaro…

Medvedev gioca la sesta finale. Vero che ne ha perse 4, ma Sinner come reagirà alla prima? Il mio commosso ricordo di Roland Garros 1976. Tutti davanti alla tv. Chi non è abbonato può farlo con 7,99 euro

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Jannik Sinner - Australian Open 2024 (Foto Twitter @mubalacitidc)
 

Leggere i giornali oggi – quelli della mia generazione lo fanno ancora – è stata una gran goduria. Prime pagine con il tennis e i riccioli rossi di Sinner a cascata, giornali sportivi con due, tre, quattro e perfino cinque pagine prima del calcio. Roba che non credo di aver mai visto. E su SKY aperture ripetute tutte su Sinner da ieri, intervistando chiunque e di più. Che bello!

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

Clicca qui per vedere il video completo!

Se pensate che, in fondo, questo sito esiste perché la sua genesi una quindicina di anni fa è stata la frustrazione che pativo quasi quotidianamente perché non trovavo sui tre giornali per i quali scrivevo spazio sufficiente per il tennis, costretto a subire lo strapotere mediatico del calcio (che pure, non vi sbagliate, è sport che ho sempre seguito e che mi piace tantissimo), beh potete capire oggi la mia soddisfazione.

E da qualche anno se le cose sono cambiate non c’è dubbio che devo anche tutta la mia riconoscenza ai tennisti italiani, da Cecchinato semifinalista al Roland Garros 2018 (qualcuno se lo è dimenticato) a Berrettini semifinalista a New York ben prima della storica finale a Wimbledon, a Fognini a Montecarlo, a Musetti ad Amburgo con la vittoria su Alcaraz e a Montecarlo su Djokovic, a Sonego per diverse vittorie inattese contro grandi campioni, e naturalmente soprattutto a Jannik Sinner perché, oltre ad essere stato decisivo per la riconquista della Coppa Davis, garantisce all’Italia di essere un grande, grandissimo campione, oggi comunque vada finire la finale in Australia contro Medvedev, e per i prossimi anni. Quanti non so, ma Jannik ha solo 22 anni. Non deve arrivare a 37 come Federer, Nadal e Djokovic, ma serio com’è , io dico che per 8/10 anni stiamo a posto.

Fra i due giornalisti che ancora scrivono di tennis credo di essere rimasto  l’unico che vide dalla tribuna stampa del Roland Garros, commuovendosi fino alle lacrime, Adriano Panatta trionfare al Roland Garros nel 1976.

Era il mio primo Roland Garros seguito da giornalista, mentre a Wimbledon avevo esordito due anni prima, nel ’74,  l’anno della vittoria “romantica” dei due fidanzatini americani, Jimbo Connors e Chris Evert.

Adriano non aveva ancora 26 anni. Aveva vinto Roma (11 matchpoint annullati a Wawrwick al primo turno!) e vinse anche a Parigi annullando un matchpoint anche lì, al ceco Hutka nel primo turno, e battendo dai quarti di finale in poi il campione degli ultimi 2 Roland Garros che pareva altrettanto imbattibile che Djokovic in Australia, Bjorn Borg (6-3, 6-3,2-6,7-6), i due “piccoli” americani Dibbs (6-3.62,6-4) e Solomon(6-1,6-4,4-6,7-6 sette punti a 3).

Scrivevo per La Nazione e, all’ultimo tuffo perché non avevano un inviato, anche per Tuttosport. Avevo scritto anche per il Corriere della Sera da Wimbledon, ma mi pare di ricordare che a Parigi venne un collega di Cremona, direi Daniele Parolini che amava più l’atletica e…Mina che non il tennis.

Miglior battesimo del fuoco da inviato a Parigi non potevo davvero augurarmi. Piansi per la vittoria di Adriano perché l’emozione ebbe il sopravvento.

Avevo temuto che Adriano si ritrovasse al quinto set contro un Solomon molto più fresco di lui in un pomeriggio molto caldo. Adriano era stanco, stanchissimo, perché Solomon che giocava con un grande anticipo, faceva degli “strettini” diabolici con il rovescio bimane e tutti avevamo l’impressione in tribuna stampa che se Solomon avesse vinto il tiebreak, ad Adriano avrebbe fatto vedere i sorci verdi.

Dovete sapere che quando eravamo a Formia da under 17 e 18 durante uno di quei raduni collegiale dei migliori tennisti italiani junior dell’epoca – c’era Adriano naturalmente,con Bertolucci, Lombardi, Bartoni, e altri che non hanno poi fatto carriera –  ci eravamo ritrovati in un bel gruppo di amici un giorno a fare una sorta di “patto di sangue” tipo “Ragazzi della via Paal, tutti per uno uno per tutti” e ci eravamo detti: “Chiunque di noi riesca a fare strada nel tennis professionistico e vinca qualcosa, , tutti per uno, uno per tutti, dovrà rendere ciascuno di noi felice e contento come se fosse una nostra vittoria”.

Sogni e generosità di ragazzi.

Io mi commossi a tal punto che una bellissima giornalista tedesca che sedeva per l’appunto vicino a me non riuscì a non commuoversi anche lei. Poi quella sera uscimmo a cena.

In quei giorni,  sognavo che Panatta, ma anche qualcuno degli altri azzurri che avrebbero vinto la Coppa Davis, mi regalassero altre giornate trionfali.

Invece ci sono voluti altri 48 anni per tornare a sperare di riviverle allo stesso modo. Sì, c’è stato Berrettini in finale a Wimbledon, ma non era davvero favorito contro Djokovic. Insomma, non c’era da illudersi.

E questa domenica? Beh, ad aver seguito tutto il torneo e a dar retta ai bookies ci sarebbe da illudersi eccome. Però le quote che avevo letto ieri, la vittoria di Sinner pagata a 1,30- 1,60 -1.70 e quella di Medvedev a 3,30, mi sono sembrate assolutamente sproporzionate, anche se ovunque si sente dire e si legge che Sinner è favorito.

Forse favorito sì, ma non a quel modo. Almeno a parer mio.

Tutti sottolineano le tre ultime vittorie di Jannik, ma io ricordo bene che almeno una – direi a Vienna in 3 set anche se a Pechino fu 7-6,7-6 mica 6-1,6-2 come a Djokovic l’altro giorno – fu abbastanza acciuffata per i capelli…almeno se fu quella in cui Medvedev servì incessantemente tutte prime palle per una trentina di punti consecutivi. Una roba pazzesca per uno, il russo, che batteva a 200 km l’ora.

Poi certo i periodi possono essere diversi se Medvedev a Melbourne ha ceduto la bellezza di 23 game e concesso addirittura 64 pallebreak a giocatori buoni ma che non rispondono come il miglior Sinner. Medvedev gioca la sesta finale. Vero che ne ha perse 4, ma quelle ha perse tutte contro dei super campioni. Vinse invece quella dell’US Open del 2021 spezzando il sogno di Djokovic di realizzare il Grande Slam. Magari con Nadal che sembrava con un piede sotto la doccia non avrebbe dovuto perdere, ma ricordate si cosa fu capace Rafa. Sinner come reagirà alla sua prima grande finale. Quando giocò a Miami contro Hurkacz la prima finale Masters 1000 non fu così freddo…Altri tempi.

Vabbè, mi fermo qui. Anche perché è tardi e pochi leggeranno questo articolo prima che cominci la finale.

Voglio solo aggiungere che, anche se capisco le questioni di principio e non trovo giusto che soltanto le partite di calcio della nazionale ottengano di essere viste in chiaro anche se si gioca contro il Liechtenstein, chi protesta perché Sinner-Medvedev non possa esser vista in chiaro come trasmissione di interesse nazionale – e qualcuno ha scritto che non è possibile abbonarsi alla sola partita di finale – dovrebbe sapere che è possibile acquistare al modico prezzo di euro 7,99 l’abbonamento a Discovery Plus. Quindi si può vedere la finale e restare per tutto un mese su quel canale che offre ogni genere di sport, film, intrattenimento e di tutto di più. Cosa avrebbe dovuto fare Discovery Plus, che ha i diritti soltanto per Australian Open e Roland Garros, per 2 o 3 euro? Ripeto: capisco la questione di principio. Magari se Sinner continuerà a essere lo sportivo italiano più popolare, le cose cambieranno. Vi chiedo cortesemente di dare un’occhiata a questo mio articolo che accennava al problema diritti tv, negoziazione in corso (ma rallentata) fra SKY-FITP e SUPERTENNIS …perché da lunedì il tennis lo si vedrà solo su SKY se non viene trovato un accordo.

Intanto chiudo in modo nazional-popolare…forza Sinner, facci sognare!

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