No di Sinner al Festival di Sanremo. Amadeus: "Invito fatto col cuore, il festival deve unire e non dividere"

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No di Sinner al Festival di Sanremo. Amadeus: “Invito fatto col cuore, il festival deve unire e non dividere”

“Devo allenarmi” la risposta di Jannik. Binaghi: “Se andasse a Sanremo sarebbe una delusione. Sinner va protetto”

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Jannik Sinner – Australian Open 2024 (foto via Twitter @atptour)
 

Gli appassionati di tennis e di sport in generale avevano ringraziato Jannik Sinner anche per aver allontanato di giorni lo spettro mediatico di una narrazione “minuto per minuto” del Festival di Sanremo. E, invece, no alla fine ci si è trovati tutti intrappolati con Sinner direttamente sul palco dell’Ariston. Il polverone mediatico si è sollevato dopo l’invito, legittimo, di Amadeus rivolto al tennista azzurro.

Un modo per legare il tennista alla manifestazione nazionalpopolare per eccellenza. L’altoatesino aveva scherzato e rimandato l’appuntamento con Sanremo ribadendo di non saper cantare e ballare (invito che invece aveva accettato Matteo Berrettini nel 2022): “Conoscendomi, non ci andrei. Canto malissimo, ballo peggio: sono negato. A Melbourne hanno provato a farmi intonare lo jodel… lasciamo perdere”, la risposta ironica di Sinner.

Da qui il gran ‘festival delle polemiche’ che ha costretto il conduttore di Sanremo a fare un altro videomessaggio per eliminare ogni nube posizionata sulla testa di Sinner: “Caro Jannik, quando ti ho invitato a Sanremo l’ho fatto col cuore immaginando il desiderio di milioni e milioni di italiani – ha spiegato Amadeus. Non mi aspettavo tanto rumore attorno a questo invito. Il Festival deve includere non dividere. Ci sono persone che ti vogliono a Sanremo e altre no. Se tu non dovessi venire al Festival lo capirò. La cosa più importante è la tua serenità. La cosa importante che devi ricordare è che faremo sempre un gran tifo per te. Nel caso in cui tu dovessi accettare di non venire a Sanremo ti chiedo di guardarlo e di fare il tifo per noi. Sei un vero orgoglio italiano e un campione come te deve essere applaudito a Sanremo, aspettiamo una tua risposta“.

In fondo questo polverone nasce anche dal fatto che “Sanremo è Sanremo”. Anche la premier Giorgia Meloni (che mercoledì ha incontrato Jannik) si era informata sulla volontà di Jannik di partecipare al Festival e lui aveva tagliato corto dicendo “mi devo allenare“. Risposta che rispecchia la personalità di Sinner, abituato anche alle polemiche sulle sue scelte. Come quando l’Italia intera lo aveva condannato lo scorso settembre per il “no alla convocazione azzurra di Coppa Davis in un momento molto particolare per la sua crescita professionale. Da quel “no” è nato lo Jannik di oggi, capace di vincere il primo Slam della sua carriera.

Binaghi: “Se andasse a Sanremo sarebbe una delusione. Sinner va protetto”

Una sorta di sfiducia generazionale che punisce i ventenni che non hanno la libertà di scegliere secondo una Nazione poco abituata a poggiarsi sulle spalle dei giovani. Sulla questione legata alla kermesse sanremese è intervenuto anche il presidente della FITP Angelo Binaghi: “Se Jannik andasse al Festival sarebbe una delusione: tutti andrebbero, ma lui è diverso. Sinner va protetto da tutti, se vogliamo scrivere una storia diversa: mi ci metto io a petto nudo, se serve“.

Jannik ha le idee chiare e col passare delle ore il “no” a Sanremo si fa sempre più concreto. Magari la soluzione proposta da Gene Gnocchi nel suo “Rompipallone” quotidiano in rosa potrebbe mettere tutti d’accordo: “Ultimo tentativo di Amadeus per avere Sinner a Sanremo: il palco dell’Ariston sarà in cemento con una rete in mezzo”. Sinner sì, Sinner no, rimane sempre la “terra dei cachi” come diceva un famoso motivetto sanremese.

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