Per la seconda stagione consecutiva, Carlos Alcaraz si è riconfermato trai i migliori quattro dell’Argentina Open. Il torneo di Buenos Aires è per il 20enne spagnolo il sedicesimo su terra a cui prende parte da luglio 2021. E proprio esaminando il periodo in questione, scaturiscono alcuni dati estremamente interessanti sul rendimento che il numero due del mondo ha avuto sulla terra battuta nell’ultimo quadriennio.
Nonostante infatti abbia finora ottenuto i suoi due titoli Slam allo US Open e a Wimbledon, dunque su cemento ed erba, Carlitos è in grado di sprigionare sul rosso sempre autentiche sensazioni di inarrestabile potenza e dominio incontrastato. D’altra parte, chissĂ come sarebbe andata a finire la semifinale 2023 del Roland Garros contro Novak Djokovic se il classe 2003 murciano non fosse stato attaccato dai crampi. Perciò addentriamoci nei dati scovati, anche nell’ottica di capire con quale stato di fiducia e convinzione possa l’allievo di Ferrero giungere al prossimo Open di Francia: fermo restando la dichiarazione d’intenti che chiarisce perfettamente le prioritĂ nell’anno olimpico. Dunque a partire dal luglio del 2021, il tennista iberico ha conquistato 59 delle 67 partite disputate sul mattone tritato: una velocitĂ di crociera che parametrata in termini percentuali dĂ vita ad una percentuale di vittorie pari all’88,1%. Questi sessantasette match sono stati spalmati su 15 tornei, in 10 di essi Alcaraz è sempre arrivato in fondo all’evento raggiungendo la finale e dulcis in fundo ha alzato per sette volte il trofeo (70% di conquista delle finali).
Inoltre, a completamento di questo parterre di statistiche, vale pena anche sottolineare che, su quasi 70 incontri, 66 volte su 67 ha vinto almeno un set: ciò significa che delle 8 sconfitte, solamente in una circostanza è stato battuto senza aggiudicarsi neppure un parziale.
I numeri gli abbiamo dati, ora non ci resta che osservare se il campo li confermerĂ o meno: se il due volte campione Major trionferĂ per la prima volta a Bois De Boulogne, se lo farĂ attorniato dall’atmosfera a Cinque Cerchi oppure durante il ruggente percorso alla ricerca della sacra Coppa dei Moschettieri. O ancora, se l’appuntamento con il rosso piĂą prestigioso sarĂ rimandato al 2025.
