Il tramonto del rovescio a una mano: per la prima volta nella storia nessun monomane nella Top 10 ATP

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Il tramonto del rovescio a una mano: per la prima volta nella storia nessun monomane nella Top 10 ATP

Stefanos Tsitsipas lunedì uscirà dalla top 10 dopo cinque anni e per la prima volta nella storia il club dei migliori del mondo sarà composto solo da bimani

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Stefanos Tsitsipas - Australian Open 2024 (X @Australian Open)
Stefanos Tsitsipas - Australian Open 2024 (X @Australian Open)
 

Il 19 Febbraio 2024 sarà una data storica per il tennis maschile: per la prima volta da quando esiste il ranking ATP (la prima classifica fu pubblicata il 23 Agosto del 1973) non ci sarà nessun giocatore monomane tra i primi 10 della classifica mondiale. Alex De Minaur grazie alla finale conquistata di Rotterdam supererà in un colpo solo sia Taylor Fritz che Stefanos Tsitsipas, estromettendo il greco dalla top 10 dopo cinque anni (Febbraio 2019). Tsitsipas, che nel corso degli ultimi anni aveva tenuto alta la bandiera del classico rovescio a una mano, non è mai stato a dire il vero il miglior interprete possibile del colpo più stiloso e spettacolare del gioco: il rovescio in top, insieme ad un back piuttosto scadente, ha infatti da sempre rappresentato il punto debole del suo tennis.

Da lunedì Tsitsipas sarà il numero 11 del ranking ATP mentre per trovare il secondo giocatore monomane basterà scorrere la classifica giusto di un paio di posizioni con Grigor Dimitrov al numero 13. Il terzo di questa speciale classifica della tradizione è Lorenzo Musetti (numero 26, probabilmente il miglior rovescio a una mano in circolazione in questo momento) mentre a seguire troviamo il gesto artigianale di Christopher Eubanks (34) e quello più tradizionale di Daniel Evans (41). Il rovescio monomane più iconico degli ultimi anni, quello di Stan Wawrinka, arranca ormai in 66esima posizione (ricordiamo che lo svizzero tra un mese festeggerà il suo 39esimo compleanno), Richard Gasquet (classe 1986) è uscito dalla top 100 dopo quasi 19 anni, mentre il giocatore che in teoria avrebbe dovuto divertirci per chissà quante stagioni con le sue meravigliose sbracciate monomani, Denis Shapovalov, al momento, tra un infortunio e l’altro, non è di fatto competitivo (numero 120, una crisi senza fine). E nemmeno l’ultimo monomane ad alzare un trofeo del Grande Slam, Dominic Thiem, se la passa benissimo: attualmente si trova in 89esima posizione e sta valutando addirittura il ritiro dal tennis professionistico.

Alex De Minaur, l’uomo che ha in qualche modo contribuito a scrivere questa pagina della storia della classifica ATP, dopo la vittoria in semifinale a Rotterdam con Grigor Dimitrov, ha risposto a una precisa domanda sull’impatto del rovescio monomane nel tennis moderno: “Credo sia ancora molto efficace. Forse il fatto che le superfici si stanno un po’ rallentando permette a tutti di riuscire a colpire così potente la palla, rendendo le cose difficili per chi risponde a una mano. Inoltre non è più comune come un tempo, ce ne sono sempre meno e quindi diventa difficile per loro raggiungere la top 10. Ma c’è comunque Tsitsipas che è rimasto per tanti anni quindi non lo vedo come un deficit avere il rovescio a una mano”.

Le cose non sembrano destinate a cambiare nel corso dei prossimi anni se è vero che i migliori giovani del circuito- pensiamo ad esempio a Prizmic, Shang e Mensik– giocano il rovescio a due mani e all’orizzonte non sembra intravedersi nessun talento monomane di grande prospettiva.

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