Un'ora di lezione con Nadal o Alcaraz? Servono 138mila euro, ma i posti sono già finiti

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Un’ora di lezione con Nadal o Alcaraz? Servono 138mila euro, ma i posti sono già finiti

Dopo lo spavento per la storta alla caviglia di Alcaraz, a Las Vegas sembra tutto pronto per un giro di affari che non si limita al match di esibizione targato Netflix

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Rafael Nadal e Carlos Alcaraz - Madrid 2021 (foto Twitter @mmopen)
 

Che stessero guardando la partita in cui Alcaraz si è dovuto ritirare dopo una storta alla caviglia (a Rio contro Monteiro) o che abbiano letto la notizia a qualche minuto/ora di distanza, siamo certi che i dirigenti di Netflix abbiano seriamente rischiato l’infarto. Domenica 3 marzo è infatti in calendario il “Netflix Slam” che altro non è che un match di esibizione tra Carlos e un altro tennista spagnolo abbastanza famoso che di nome fa Rafael e di cognome Nadal. La particolarità è però che la partita sarà trasmessa dalla nota piattaforma di streaming che evidentemente sta progettando di aprire nuove strade di business. Tutto, per un attimo, è sembrato potesse andare in fumo. E in quel tutto non c’è soltanto l’esibizione, con il suo ritorno economico di biglietti e views su Netflix. A Las Vegas, infatti, questo tipo di eventi tendono ad organizzarli in maniera piuttosto articolata con fonti di profitto che sembrano moltiplicarsi all’infinito.

A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e allora non è così assurdo immaginare che al buon Carlitos non sia passato nemmeno per l’anticamera del cervello di sforzare quella caviglia e non tanto per Indian Wells, Miami o la stagione sulla terra, ma più cinicamente per questa esibizione milionaria. D’altra parte si potrebbe dire lo stesso per Nadal che ha rinunciato all’appuntamento di Doha. Devono essere stati catechizzati con grande persuasività dai rispettivi manager, insomma. A maggior ragione se pensiamo che un anno fa lo stesso match di esibizione era saltato a causa dell’infortunio all’Australian Open di Rafa, poi sostituito da Fritz. Questa volta c’è anche Netflix di mezzo e allora meglio non correre rischi. E come se non bastasse, ci sono anche le lezioni private.

Sì, avete capito bene e ci duole comunicarvi che se eravate pronti a spendere quasi 150 mila euro per passare un’ora su un campo da tennis da soli con Alcaraz o con Nadal, beh dovrete trovare altri modi per usare quella cifra che sia per una macchina di lusso o per un appartamento non particolarmente sfarzoso. Questa cifra apparentemente fuori mercato (ogni minuto di “lezione” costa 2.300 euro) non ha infatti spaventato il target extra benestante che popola gli ambienti più ricchi di Las Vegas e così i posti disponibili sono già finiti. L’esito degli esami strumentali a cui si è sottoposto Carlitos per verificare lo stato della sua caviglia deve quindi aver ridato ossigeno agli organizzatori, su cui per qualche ora è apparsa la spada di Damocle dei rimborsi.

Le alternative “low cost” e il precedente di Mouratoglou

In realtà, la partecipazione a queste lezioni è vincolata al soggiorno al Mandalay Bay Resort and Casino, il complesso (che definire albergo sarebbe piuttosto riduttivo) dove si terrà anche la partita. Si capisce quindi il senso del costo, esorbitante dal nostro punto di vista ma sicuramente meno per chi alloggia in una struttura del genere. In ogni caso, per chi aveva meno voglia di alleggerire il proprio conto in banca c’erano e ci sono delle alternative, come le sessioni di gruppo a 50mila dollari. Inoltre, anche alla luce degli infortuni degli attori protagonisti che hanno condizionato questa tipologia di eventi in passato, gli organizzatori hanno allestito una vera e propria squadra di comprimari fatta di americani: si va dal sempre presente Fritz (ormai abituatosi al ruolo di riserva, svolto anche nelle ultime due edizioni delle Finals di Torino) con cui è possibile passare un’ora al prezzo di 25mila dollari (stesso costo per Tiafoe), agli ex giocatori come Isner, Querrey e i gemelli Bryan. Si scende così gradualmente fino ai 1000 dollari: bazzecole.

Ovviamente non si sono fatti attendere i commenti del “popolo degli indignati” sui social che si era già fatto sentire quando erano stati rivelati i prezzi per le sessioni di allenamento con il maestro di tennis più famoso del mondo, Patrick Mouratoglou. 7500 euro per un’ora e mezzo. Il coach francese ha quindi colto l’occasione delle nuove polemiche per fare un po’ di (auto)ironia: “Ho trovato qualcuno che costa più di me” – ha scherzato su X riferendosi a Nadal e Alcaraz.

Le lezioni di tennis con i pro come il turismo spaziale?

A prescindere dal caso specifico, la sensazione è che possa davvero nascere una nuova nicchia di mercato, in cui allenatori “di nome” e (ex) giocatori si preparano a sguazzare. In fondo non sarebbe qualcosa di troppo lontano dai più o meno neonati fenomeni del turismo spaziale e di quello sottomarino (a quest’ultimo non deve aver fatto grande pubblicità la vicenda del sommergibile Titan): con evidenti differenze si tratta comunque di esperienze fuori dall’ordinario, piuttosto brevi (ore o al massimo pochi giorni) e riservate a pochissimi eletti che possono permettersi di spendere cifre anche a sei zeri. L’ennesimo sintomo di una società in cui la distribuzione della ricchezza mondiale è sempre più squilibrata? Probabile ma attribuire la colpa ai vari Nadal, Alcaraz o Mouratoglou vorrebbe dire aver fatto confusione sui reali responsabili.

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