ATP Santiago, qualificazioni: Pellegrino battuto dal figlio di Jorge Burruchaga, colui che decise la finale dei Mondiali di calcio di Messico '86

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ATP Santiago, qualificazioni: Pellegrino battuto dal figlio di Jorge Burruchaga, colui che decise la finale dei Mondiali di calcio di Messico ’86

Sconfitte al primo impegno a Santiago del Cile per Pellegrino, Cecchinato e Lavagno

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Andrea Pellegrino - Cagliari 2023 (foto Francesco Panunzio)
Andrea Pellegrino - Cagliari 2023 (foto Francesco Panunzio)
 

C’erano quattro tennisti azzurri al via nel tabellone cadetto dell’ATP 250 di Santiago del Cile, ufficialmente denominato Movistar Chile Open (montepremi $742.350), torneo che si svolge sul mattone tritato del Club Deportivo Universidad Catolica. Il quartetto di alfieri italiani era composto da Andrea Pellegrino, Edoardo Lavagno, Marco Cecchinato e Andrea Vavassori.

Il primo a scendere in campo è stato il 26enne di Bisceglie nonché ottava testa coronata delle quali, sopra di un posto nelle classifiche rispetto al rivale sudamericano, che purtroppo si è dovuto arrendere al 22enne argentino Roman Andreas Burruchaga (n. 157 ATP) con lo score di 6-3 4-6 6-1 in oltre due ore e trenta di grande lotta – anche nel 2023 il classe ’96 pugliese era stato fatto fuori all’esordio delle qualificazioni. Ai calciofili alla lettura, beh non sarà difficile rievocare a quale illustre cognome dello Sport di tutti i tempi riporta il giovane bonarense. Papa Jorge è colui che ha deciso la celeberrima edizione dei Mondiali di calcio del 1986 giocatisi in Messico, realizzando al minuto 85° il gol del 3-2 nella finale della rassegna iridata andata in scena allo Stadio Azteca di Città del Messico contro la Germania Ovest di Brehme, Lothar Matthaus e Karl-Heinz Rummenigge.

Quello fu il mondiale della Mano de Dios, del Gol del Secolo, dell’Aquilone cosmico cantato Victor Hugo Morales, della Guerra nelle Malvinas; ma questa è un’altra storia…

Con il passare della giornata, e il susseguirsi del programma, non è andata meglio al tricolore in terra cilena: Edoardo, mancino piemontese e attuale n. 238 ATP, in gara da alternate è stato superato dalla inossidabile esperienza di Facundo Bagnis (finalista nel 2018 a Santiago). Il 33enne di Rosario è ritornato ad assaporare il grande tennis, quando oramai sembrava ad un passo dal ritiro vista la scarsa competitività dimostrata, grazie all’incredibile cavalcata fatta registrare all’ATP 250 di Cordoba dove da qualificato si è inchinato dinanzi soltanto all’altra eccezionale sorpresa dell’evento albiceleste: l’oriundo Luciano Darderi, a cui tra l’altro assieme al perugino Francesco Passaro e all’enfant prodige del tennis carioca Joao Fonseca è stato riservato un invito dagli organizzatori del torneo cileno.

Lavagno ha tuttavia fatto sudare le cosiddette sette camicie al veterano argentino, uscito vittorioso soltanto al termine di tre ore di grande agonismo, ribaltando alla grandissima un secondo set in cui ha cancellato due palle per il 4-1 e servizio Facundo prima di aggiudicarsi il parziale al tie-break 7 punti a 3: gli altri due set però sono stati a senso unico in favore l’ex n. 55 del mondo, un duplice 6-3 maturato nella prima e nella terza frazione che ha reso vani gli sforzi profusi da Edo per allungare la partita. Prima dello scontro cileno, si erano affrontati in unica altra circostanza: sempre trionfo argentino e sempre teatro di sfida il Sud America, nel 2023 al Challenger di Montevideo.

Immediata eliminazione al primo turno di quali anche per Marco Cecchinato, alla quinta partecipazione in Cile con un solo successo all’attivo nel main-draw, crollato oltre la 200esima posizione del ranking. Il 31enne palermitano aveva però avuto in dote dalla tiche un avversario durissimo da ostacolare in queste condizioni di gioco: lo slovacco Alex Molcan (testa di serie numero 2 delle qualificazioni), che nonostante non sia più quel giocatore in grado di issarsi al 38° posto mondiale ha comunque ora come ora un vantaggio in classifica di 75 posizioni se confrontato con l’ex n. 16 ATP.

Il semifinalista al Roland Garros del 2018 dopo aver perso malamente il primo parziale per 6-2 in 33 minuti, ha strenuamente combattuto nel secondo per cercare di prolungare il più possibile il match: riuscendo nell’intento quando ha breakkato l’avversario nel momento in cui doveva servire per la partita sul 5-4.

Dopodiché, l’ex allievo di Simone Vagnozzi ha tenuto un turno di servizio al cardiopalma annullando una nuova palla break, in un game dove si era ritrovato 40-15 prima di sprecare altre altre tre opportunità per il 6-5 ai vantaggi. Alla fine in qualche modo è riuscito a garantirsi il tie-break, qui però non c’è stata la ben che minima contesa: 7 punti a 4 per Alex, e Ceck KO dopo 1h25‘.

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