ATP Santiago: ultimo atto fra l'eroe di casa Tabilo e il rovente Baez

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ATP Santiago: ultimo atto fra l’eroe di casa Tabilo e il rovente Baez

Vincendo il titolo, Sebastian Baez entrerebbe per la prima volta in carriera in Top 20. Sarà invece Best Ranking in ogni caso per Alejandro Tabilo. L’argentino è in striscia aperta da 8 partite e cerca la doppietta già riuscitagli nel 2023 con Kitzbuhel e Winston Salem

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Alejandro Tabilo – ATP Cordoba 2022 (foto via Twitter @atptour)
 

[4] A. Tabilo [Q] C. Moutet 4-6 6-4 7-5 (a cura di Danilo Gori)

Alejandro Tabilo è riuscito a riprendersi in maniera brillante dopo il blackout avuto nel set inaugurale della prima semifinale, quella della metà alta del tabellone, al Movistar Chile Open di Santiago per poi compiere la rimonta ai danni del sempre frizzantino qualificato bleau Corentin Moutet con il punteggio di 4-6 6-4 7-5 in due ore e 33 minuti di partita. E’ la sua decima vittoria nel 2024, a fronte di 3 sole sconfitte.

Il 26enne nato in Canada – a Toronto – da genitori cileni, e che fino al 2016 ha rappresentato proprio il Paese della Foglia d’Acero, con l’accesso in finale nel torneo di casa potrà provare a conquistare il secondo titolo del 2024 dopo il successo ottenuto ad Auckland: in questo momento il mancino sudamericano è n. 51 ATP a sole due distanze dal suo freschissimo Best Ranking, aggiornato ad inizio stagione in seguito all’affermazione in Nuova Zelanda, che tuttavia è già sicuro di ritoccare ulteriormente visto che mal che vada anche perdendo la finalissima salirebbe comunque alla piazza n. 38 della classifica mondiale con un guadagno dunque di ben 13 posizioni rispetto alla sua attuale collocazione ATP. Dovesse invece addirittura alzare il trofeo, e sarebbe il terzo giocatore cileno a trionfare in quel di Santiago del Cile nelle ultime quattro edizioni del torneo (Cristian Garin nel 2021, Nicolas Jarry nel 2023), Alejandro diverrebbe il nuovo numero 35 delle classifiche (+16).

IL MATCH

Entrambi mancini ma per il resto fisicamente parecchio differenti: il cileno, alto quasi un metro e novanta, si appoggia sulla violenza della prima palla per orientare definitivamente lo scambio dalla sua parte mentre il francese, che misura 175 centimetri, cerca di proporre effetti e potenza diversi per togliere sicurezza al rivale in risposta. sia l’uno che l’altro raccolgono subito i frutti di una buona partenza con la pallina in mano e in particolare Moutet dimostra la sua buona condizione riuscendo ad aggirare spesso la stessa per spingere più agevolmente con il dritto.

Il vantaggio costruito con il colpo d’inizio gioco consente ad entrambi di sfoggiare il tocco sulla palla corta e anche qualche apparizione sottorete di buona qualità. I game scorrono veloci e il gioco più importante è il nono, quando l’atleta di casa non sfrutta il vantaggio di 30-0 e si fa raggiungere e poi superare, non riuscendo ad arginare il pressing del suo antagonista. Tabilo ha pronto un ace per la palla-break, ma sulla seconda il rovescio è infastidito dal colpo lavorato del francese e cade oltre la linea di fondo.

Moutet sale così 5-4 con merito e nel decimo game non trema, mettendo nel rettangolo del servizio anche un ace. È 6-4 per lui, piuttosto indifeso con la seconda palla ma capace di perdere solo un punto su ventuno giocati con la prima. Tabilo lo aiuta con insicurezze nel palleggio non palesate nel precedente impegno dei quarti, che lo portano a cedere lo scambio spesso quando questo si protrae oltre il decimo colpo.

Il sudamericano riparte dalla seconda frazione con tanti dubbi e con i fondamentali che scappano malamente dal piatto-corde, ma anche il francese soffre un calo alla battuta, che perde nella percentuale di prime in campo e soprattutto in incisività. Alejandro legge meglio le intenzioni di Corentin e lo punge in contrattacco. Il cileno cede subito la battuta con tre errori in palleggio ma si rialza subito e nel quarto game potrebbe ripetere il break quando sale 0-40, ma il transalpino si risveglia e reagisce con coraggio ammirevole raddrizzando un game compromesso e impattando a quota due.

I contendenti si ricompongono e ritrovano il filo spezzato del primo set, riprendendo il controllo del servizio e giungendo senza scossoni sul 5-4 per il cileno. Qui Moutet soffre di un’amnesia che lo porta a sbagliare per due volte consecutive; sullo 0-40, dopo essersi fin lì comportato quasi come Wilander, scaglia con rabbia la racchetta a terra, dando il via alla salva di fischi della platea. Un quarto errore, di dritto, consegna la frazione al rivale.

Per la cronaca del terzo set ci affidiamo direttamente alle parole del protagonista vittorioso, che ha così descritto l’andamento della frazione decisiva: “Nel terzo set ho ripensato al modo in cui avevo ottenuto il break nel primo game del secondo set, e facendo questo ho avuto fiducia nelle mie possibilità di recupero avendo ancora un paio di game per poter rientrare. Perciò da un lato mi sono detto di cercare di rimanere calmo ma allo stesso tempo dall’altro di essere pronto in attesa dell’occasione giusta da sfruttare, che ero sicuro sarebbe arrivata. E difatti così è stato “.

Come si evince dalle sue stesse dichiarazioni, Tabilo nel terzo set si è ritrovato sotto 4-2 prima di cavalcare l’onda d’urto degli scatenati supporters cileni e ribaltare completamente il momentaneo ed avverso esito della sfida, contro colui che aveva privato gli spalti casalinghi di una semifinale tutta in “famiglia” tra i primi due tennisti del movimento nazionale.

[2] S. Baez b. P. Martinez 6-4 6-2

Lo scontro che varrà il trofeo, e che metterà anche in palio i 250 punti per il giocatore che lo alzerà, non sarà però una passeggiata di salute per il classe ’96: e voi a questo punto potrete controbattere con il seguente quesito retorico ‘Perché una finale lo è mai’ In effetti per quanto si possa incontrare nel match conclusivo della settimana un avversario che non figurasse tra i favoriti delle previsioni d’inizio torneo e che non apparisse ai nastri di partenza fra le teste coronate, se si è spinto fin lì vuol dire gioco forza che ha battuto tutti i rivali più quotati presenti in quello spicchio di seeding o al più coloro che li hanno sconfitti: in soldoni si tratta indubbiamente dell’atleta più in forma presente nel lotto e che se ciò non bastasse ha accumulato un’elevata quantità di fiducia grazie alle vittorie in serie. Tuttavia, questo panegirico – in parte ribaltandone il concetto di base – può essere enfatizzato ulteriormente nella fattispecie in cui dall’altra parte ti trovi ad affrontare la seconda testa di serie del tabellone, quindi classifica alla mano il più forte che potessi incontrare dal quel lato, che per di più è in striscia aperta da 8 incontri vinti consecutivamente con tanto di ‘500’ messo in cassaforte nella bacheca.

Ebbene, tale è la prospettiva di successo in vista di un incrocio quando il tuo avversario è la versione di Sebastian Baez che stiamo ammirando nella gira sudamericana del 2024: 13 vittorie totali, e il Rio Open fatto suo. Il cammino immacolato è proseguito anche con Pedro Martinez (n. 101 ATP), battuto per la prima volta in carriera dopo le precedenti due sconfitte maturate nei confronti diretti. 6-4 6-2 in un’ora e tre quarti di gioco, in cui l’argentino ha sventato entrambi i break point concessi nell’intera partita – e basterebbe unicamente questo dato per dare i contorni della gigantesca prestazione del nativo di Buenos Aires, uno che non ha di certo i centimetri ed il servizio di Karlovic -, equamente suddivisi nei due parziali.

Il 23enne albiceleste è già al suo massimo mai raggiunto nella sua giovane carriera, n. 21 ATP, ma in caso di ennesimo step vincente di questi ultimi 14 giorni farebbe il suo ingresso in Top 20 piazzandosi al numero 19 del ranking. Al di là delle questioni relative alla classifica, comunque, qualora realizzasse la doppietta non si tratterebbe di una prima assoluta per Sebastian: lo scorso anno, infatti, era già stato in grado di metterne a segno, vincendo consecutivamente i titoli di Kitzbuhel e Winston Salem (durante l’estate) e collocati dentro una serie di 12 partite vinte in fila che lo aveva proiettato sino al 3°T dello US Open.

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