Federer: "Il tennis non mi manca. Le prossime star? Sinner e Alcaraz"

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Federer: “Il tennis non mi manca. Le prossime star? Sinner e Alcaraz”

“Ho pianto sei volte mentre guardavo il documentario”, ha detto Roger Federer. “Ho vissuto un finale di carriera migliore di quello che desideravo”

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Roger Federer - ATP Shanghai 2023 (foto Twitter @usopen)
 

Il suo addio al tennis è stata una di quelle notizie che forse in tanti appassionati di questo sport si aspettavano da un momento all’altro, ma alla quale non avevano il coraggio di credere. Ormai, però, sono quasi passati due anni da quando Roger Federer ha appeso la racchetta al chiodo ed ha annunciato il proprio ritiro. Oggi fa il papà e il marito a tempo pieno, oltre ad aver avviato alcune attività nel campo della moda. Su questo tema, ma non solo, è incentrata la lunga intervista che il campione svizzero ha concesso ai microfoni del magazine GQ Sports. Ecco, dunque, gli estratti più interessanti.

Ora sono davvero sollevato. Negli ultimi anni è stata dura per il mio ginocchio. Sentivo che la fine si stava avvicinando. Nel momento esatto del ritiro, però, ho provato dolore. Sapevo che sarebbe stata dura, sia il momento del ritiro che tutto ciò che lo ha preceduto. Poi hai dei flashback che ritornano a gallo quando rivedi i momenti salienti. Ho provato un’emozione fortissima, qualcosa che è sempre stato parte della tua vita se n’è andato per sempre, anche se sei stato tu a volerlo. Ma ho vissuto un finale migliore di quello che desideravo“.

Federer ha poi parlato del documentario relativo agli ultimi giorni di carriera che uscirà su Amazon: Il documentario a dire il vero non volevo farlo. Come non volevo scrivere un libro. Non ero pronto a mettere su carta la mia storia. Poi quando la fine si è avvicinata la domanda è stata: vogliamo documentare qualcosa? Forse tutto è nato pensando ai miei figli, ai miei amici, al mio team. Così almeno rimane qualcosa, dato che non abbiamo nulla del genere sulla mia vita. Il video comunque è molto emozionante ed è stato difficile da vedere. Ho pianto almeno sei volte“.

Lo svizzero si è espresso anche sulla lontananza dal tennis: Il tennis non mi manca. Spesso mi fanno questa domanda, ma non mi manca. Mi sento veramente in pace, penso che sia perché so che il ginocchio, il fisico e la mente non mi permetterebbero di giocare. Sarei ancora in grado di fare certi colpi, ma mi sento come un limone spremuto. Ho dato tutto me stesso. Ora mi piace giocare a tennis con i miei figli”.

Infine la chiosa sui giovani in rampa di lancio: Non mi piace mettere pressione ai giovani perché onestamente puntare a 20 Slam non è mai stato un mio pensiero né l’obiettivo di Nadal e Djokovic. Ci sono giocatori che penso che possano vincere più Slam. Qualcuno porterà avanti il gioco e diventerà una superstar di questo sport, penso ad Alcaraz e Sinner. C’è molta curiosità a questo proposito. I prossimi due anni ci daranno un’idea più precisa”.

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