ATP Miami, Ruud all’arbitro: “Non ci sono asciugamani né acqua fredda, è grave che ci trattino così”

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ATP Miami, Ruud all’arbitro: “Non ci sono asciugamani né acqua fredda, è grave che ci trattino così”

Polemiche in campo anche nei match tra Jarry e Seyboth Wild e tra O’Connell e Damm

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Casper Ruud - Australian Open 2023 (foto Twitter @atptour)
 

Giornata bollente quella di domenica 24 marzo in quel del Miami Open. E no, non si parla di meteo – tra la California e la Florida quest’anno il Sunshine Double è decisamente poco Sunshine per via delle svariate giornate di pioggia che rallentano il proseguimento dei match in programma – bensì di qualche diatriba in campo. Da comportamenti non apprezzati dei tennisti nel rettangolo da gioco a gravi mancanze dell’organizzazione del torneo. E, come se non bastasse, questi sono stati tutti fuochi ravvicinati in ordine di tempo.

Il più insolito e inaspettato di questi episodi riguarda sicuramente il sempre pacato Casper Ruud che questa volta, durante un cambio campo nel match contro Alejandro Davidovich Fokina, non si è trattenuto dall’esprimere il proprio disagio all’arbitro Jimmy Pinoargote per alcune questioni decisamente non trascurabili per un torneo della portata di Miami. “Qui non ci sono asciugamani, né acqua fredda e ho solo una sedia dove cambiarmicommenta infastidito il norvegese.

“So che non è colpa tua, ma i giocatori vengono qui ogni anno per dare spettacolo di fronte a decine di migliaia di persone e il trattamento che ci spetta non può essere questo. È grave. Qualcuno deve avvisare l’ATP, perché ogni volta che noi ci lamentiamo per qualcosa non succede mai nulla. Sentir uscire queste parole dalla bocca del numero 8 al mondo siamo sinceri, fa riflettere molto. L’arbitro, poi, non ha potuto far altro che concordare con le parole di Ruud: Dopo l’incontro avviserò chi si occupa di queste cose. Speriamo solo che l’abbia fatto e che qualcosa effettivamente cambi.

Ma questo è solo l’inizio dell’intensa giornata statunitense. Protagonista è anche il focoso match sudamericano – i cori negli spalti erano tutt’altro che composti – tra Thiago Seyboth Wild e Nicolas Jarry. Quest’ultimo, dopo aver vinto l’ultimo punto e l’incontro, è andato a stringere la mano al brasiliano, che gliel’ha data molto frettolosamente per poi afferrare il borsone in fretta e furia e scomparire dal campo. Nel mentre, il cileno si era fermato sotto la postazione dell’arbitro Nacho Forcadell per spiegargli un disagio che aveva avuto durante la partita.

Secondo Jarry, il brasiliano si era più volte recato verso l’asciugamano a lato del campo giusto mentre lui stava per servire. Il giudice di sedia ha poi controbattuto dicendo che lo aveva fatto anche lui, ma il numero 23 al mondo giura di essersi fermato solamente perché c’erano dei fischi e quindi non poteva servire. Forcadell, non d’accordo con le parole di Jarry, ha chiuso lì la conversazione lasciando andare il cileno a esultare in mezzo al campo. Ancora tensioni quindi, con l’arbitro sempre coinvolto. Ma non finisce qui.

Dulcis in fundo’ non può non rientrare in un’altra polemica anche un tennista di casa. Martin Damm è stato sconfitto da Christopher O’Connell in due set, ma durante il match c’è stato un momento in cui l’australiano si è avvicinato alla rete per dire qualcosa al giovane statunitense. “Cosa stai facendo? Perché urli mentre sto servendo?” ha domandato innervosito il tennista aussie all’americano. Fergus Murphy è stato così costretto a intervenire per prevenire una probabile discussione che sarebbe iniziata da lì a momenti. “E’ meglio che parliate di questo con me, non va bene che lo facciate tra di voi” ha detto l’arbitro mentre i due si stavano allontanando dalla rete. E con Damm che indietreggia dicendo: “Lo faccio mentre tu hai le palline in mano, non mentre stai servendo” si conclude anche questa breve lite tennistica, sperando sia l’ultima di questo torneo.

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