WTA Miami, Swiatek: “Non ha senso parlare di Sunshine Double, può succedere di tutto”

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WTA Miami, Swiatek: “Non ha senso parlare di Sunshine Double, può succedere di tutto”

“Pensavo di essermi abituata meglio alle condizioni e alle palle qui a Miami” rivela la polacca dopo la vittoria sofferta con Noskova. “Ora so su cosa devo concentrarmi per il match di domani”

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Iga Swiatek - Miami 2024 (foto X @wta)
 

Terzo incrocio da inizio anno, seconda vittoria per Iga Swiatek. Dopo la disfatta australiana che, a detta sua, è stata difficile da superare, la polacca si era già vendicata della giovane ceca Linda Noskova nel torneo di Indian Wells, dove ha lasciato per strada in quel match quattro dei ventuno game persi prima di alzare il trofeo da campionessa. Terzo confronto in due mesi, quindi, tra la numero 1 al mondo e la 19enne ceca. A prevalere, al Miami Open nel round delle migliori 32, è di nuovo Swiatek, con un successo sudatissimo arrivato con il punteggio di 6-7(7) 6-4 6-4 in più di due ore e quaranta minuti di gioco. “Sapevo di dover rimanere con un livello alto di tennis – spiega la polacca – ci sono stati molti alti e bassi. Sono però contenta di aver avuto più chiaro come giocare dal secondo set in poi”. Queste le prime dichiarazioni di Swiatek in conferenza stampa post-partita. Andiamo ora a vedere come ha risposto alle domande dei giornalisti.

D: Quali sono gli aspetti positivi che noti da questa vittoria sofferta nella tua via per il Sunshine Double?

Swiatek: “Come puoi vedere, niente si può dare per scontato. Si possono benissimo riscontrare problemi già ai primi turni del torneo. Non ha senso parlare di Sunshine Double. Sicuramente da questo match traggo degli insegnamenti, tra cui il sapere in futuro su cosa devo concentrarmi maggiormente dato che quest’oggi non mi sono sempre sentita a mio agio. Pensavo sarebbe stato più facile abituarsi alle nuove condizioni e alle nuove palle (a Miami si usano le Dunlop, a Indian Wells le Penn, ndr), ma ho avuto delle difficoltà. So di aver cambiato opinione rispetto a ciò che avevo detto nell’ultima conferenza stampa, ma almeno adesso so che ci sono ancora aspetti che devo chiarire bene riguardo le condizioni qui in Florida”.

D: Hai finito tardi il match questa sera e domani giochi di nuovo. Con tutto quello che ti è passato per la testa durante questo incontro, qual è la chiave per riuscire a mettere ciò da parte così da poter giocare domani a mente lucida? O magari ci rifletti un po’ sulla partita?

Swiatek: “No, non avrebbe senso farlo. Tutti sanno che penso troppo, ma di solito è meglio non farlo e lasciarsi andare. Come ho detto, voglio trarre dell’esperienza da questo incontro. Sono piuttosto sicura che domani mi comporterò come se tutto vada bene perché solitamente queste cose si ancorano nella mia testa da sole. Saprò meglio su cosa concentrarmi mentre giocherò: analizzare troppo la partita di oggi non avrebbe senso”.

D: Hai menzionato il coaching sul campo. Ci puoi dire cosa ti ha detto prima l’allenatore? Sei fan di questo tipo di pratiche durante gli incontri?

Swiatek: “Non ho mai pensato se sia meglio poter sfruttare il coaching in campo come facciamo ora o non poter usufruirne affatto. Onestamente, quando ho iniziato nel tour, ogni stagione che passava il coaching aumentava sempre di più. Il miglior modo per affrontarlo, secondo me, è parlare con il proprio team dicendogli cosa vorresti e cosa non vorresti sentirti dire mentre sei in campo. A volte non è facile avere queste interazioni, perché nella foga del match ci sono molte emozioni di mezzo. Stanotte il mio box mi ha detto una sola cosa, ovvero di ritrovare la concentrazione quando avevo un po’ di caos nella mia testa. Mi sono appoggiata a questo consiglio e devo dire che mi è stato d’aiuto”.

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