WTA Miami: Alexandrova fa fuori la n.°1 Swiatek e mette la firma sulla sorpresa del torneo

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WTA Miami: Alexandrova fa fuori la n.°1 Swiatek e mette la firma sulla sorpresa del torneo

Il quarto di finale del primo spicchio della metà alta del tabellone femminile vedrà affrontarsi Alexandrova e Pegula. Caduta fragorosa di Iga Swiatek, Collins batte Cirstea e trova Garcia con cui è avanti 3-0 nei precedenti. Pegula estromette Navarro nel derby delle miliardarie, per Jessica primo squillo del 2024 contro una Top 20 e 3° quarto consecutivo in Florida

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Ekaterina Alexandrova - s'Hertogenbosch 2022 (Instagram - @libemaopen)
Ekaterina Alexandrova - s'Hertogenbosch 2022 (Instagram - @libemaopen)
 

[14] E. Alexandrova b. [1] I. Swiatek 6-4 6-2

Si erano già palesati alcuni significativi segnali di allarme, nel turno precedente, circa uno stato di forma negativo della numero uno del mondo Iga Swiatek. Se alla fine contro Linda Noskova la classe 2001 era riuscita nell’intento di ribaltare l’andamento nebuloso del suo incontro, questa volta al cospetto della russa Ekaterina Alexandrova non solo non è stata in grado di ricalibrarsi dopo una falsa partenza ma addirittura la caduta nel secondo set è stata notevolmente più pesante: così la testa di serie n. 14 batte per la prima volta in carriera una n°1 WTA per 6-4 6-2 in quasi un’ora e venti di gara.

Un tonfo fragoroso, quello polacco, che viene ben spiegato nella sua dinamica e nel suo sorprendente sviluppo dai numeri relativi al bilancio tra vincenti ed errori non forzati: le due giocatrici hanno commesso la stessa cifra di gratuiti, 27 a testa, tuttavia una super versione della 29enne russa ha messo a segno più del doppio dei vincenti, 31 contro 11 (nel primo set durato 49 minuti, 16 unforced per la quattro volte campionessa Slam a fronte del bottino in pari della rivale, 17 W e 17 UF). Dunque, indubbiamente la prova della 22enne di Varsavia è stata incolore ma è necessario altresì riconoscere che ci sono stati anche tantissimi meriti di Ekaterina: non propriamente quel tipo di atleta della racchetta abituata a sotterrare le rivali a colpi di winners.

Un dominio inequivocabile di Alexandrova, emerso soprattutto nel braccio di ferro da fondocampo, che le permette di conquistare la seconda vittoria contro Swiatek dopo quella del WTA 500 di Melbourne 2021 a cui però erano seguiti tre successi della polacca. L’affermazione su Iga per la russa arriva a coronamento di un ottimo percorso nel torneo che l’aveva vista già eliminare tenniste di alto livello come Donna Vekic e Anastasia Pavlyuchenkova. Sicuramente il break a freddo ha aiutato e non poco la n. 16 WTA, nel poter giocare maggiormente a braccio sciolto proseguendo il mood di fiducia e autostima che la sta accompagnando nell’ultimo periodo: la prima di servizio (8 aces, il 76% di punti sulla prima) e il dritto di Ekaterina ha poi fatto il resto sconcertando continuamente le certezze polacche, inesorabilmente andate via via a sgretolarsi.

Un’altra chiave di lettura per spiegare questa cocente sconfitta della regnante WTA, che poi è direttamente concatenata alla grande prova in battuta dell’avversaria, è l’insufficienza dimostrata a più riprese nei games di risposta: aspetto non consueto nel suo tennis, in particolare considerando che dall’altra parte non ci fosse una battitrice tra le più performanti del circuito femminile. La tre volte regina di Parigi ha denotato scarsa potenza, pochissima precisione non riuscendo perciò praticamente mai a mettere pressione al primo colpo in uscita dal servizio di Alexandrova: anche per via di un funzionale, a seconda dei momenti di partita, posizionamento in ribattuta non pervenuto il che significa carenti e confusionarie idee nella proposta strategica.

L’unico vero frangente in cui abbiamo osservato la vera Swiatek è stato sul 4-2 del primo set, quando si è procurata l’unica opportunità di break della partita. Tutto sommato in fin dei conti Iga ha avuto un rendimento sulla prima soddisfacente, 71% di prime in campo con il 63% di conversione (25/40), ma per l’ennesima volta ha latitato in efficacia sulla seconda palla di servizio: solo il 44% di trasformazione, 7/16. Alla sostanza, difatti, esce dal secondo atto del Sunshine Double avendo perso la battuta 3 volte nel suo ottavo.

Per Ekaterina si tratta della tredicesima vittoria complessiva contro una Top 10.

[5] J. Pegula b. [20] E. Navarro 7-6(1) 6-3

Nel quinto ed ultimo match di giornata sul Grandstand si è scritta una pagina di storia: è infatti “sceso in campo” un patrimonio totale pari a circa 9 miliardi di dollari. Stiamo parlando di una cifra superiore ai ricavi sportivi e d’immagine messi assieme nel complesso da leggende del calibro di Roger Federer, Serena Williams, Maria Sharapova, Rafa Nadal e Novak Djokovic.

Prima di addentrarci nello specifico in questa curiosità di natura economica e patrimoniale, diamo conto della cronaca: il derby statunitense (agli ottavi si sono spinte cinque giocatrici States, non se ne vedevano così tante a questo punto del torneo dal 2003), tra la testa di serie numero 5 Jessica Pegula e la corrispettiva ventesima del seeding – reduce dai quarti ad Indian Wells con tanto di scalpo rumoroso ai danni della n.°2 del ranking mondiale Aryna Sabalenka – Emma Navarro, ha visto la 30enne di Buffalo aggiudicarsi la sfida con lo score di 7-6(1) 6-3 in 1h29‘. E’ la quinta gioia in fila che JP si prende nell’incrocio con altre statunitensi, il bilancio negli scontri all’interno dei confini nazionali – non dal punto di vista geografico ma di passaporto – recita 15-3 da Washington 2022. Inoltre, la numero 5 WTA prosegue nel confermare la sua etichetta di solida interprete dei WTA 1000: in carriera ha sinora ottenuto 15 quarti a livello ‘Mille’, dall’introduzione di tale formato nel 2009 solo Serena Williams (30) e Venus Williams (21) ne hanno raggiunti un numero superiore.

Ma ora ecco ritornare ab ovo sul nostro incipit. Per chi non ne fosse a conoscenza, Jessica è figlia di Terence Pegula: settantaduenne imprenditore e dirigente sportivo statunitense nato nel ‘51 a Carbondale in Pennsylvania attualmente proprietario dei Buffalo Bills di NFL National Football League – e dei Buffalo Sabres militanti nella National Hockey League. Magnate nel campo delle industrie che sviluppano la produzione di gas naturale e del settore immobiliare, può vantare introiti dalle proprie attività che sfiorano i 6 miliardi di dollari.

Emma è invece la primogenita di Ben Navarro: sessantunenne uomo d’affari nativo di Williamstown in Massachusetts con patrimonio vicino ai 3 miliardi di dollari. E’ fondatore e amministratore delegato di Sherman Financial Group – in acronimo LLC – proprietario di Credit One Bank, consociata di Credit One Financial con sede in Nevada, banca americana tra le più ricche del globo.

Chiusa questa note di colore, rientriamo sul tennis giocato: l’ex n.°3 del mondo, già due volte semifinalista all’Hard Rock Stadium negli ultimi due anni, con il successo su Navarro diventa la prima tennista americana a raggiungere tre quarti di finale consecutivi a Miami dal quadriennio 2012-2015 in cui si assisteva attoniti all’incontrastato dominio di Serena Williams. Per Jessica la partita vinta contro la connazionale rappresenta, finalmente, anche la rottura del tabù di inizio 2024 che finora non l’aveva ancora vista battere una Top 20: ebbene quest’oggi è arrivata la 35esima affermazione della carriera ai danni di una Top 20.

Momento decisivo dell’incontro, il ribaltone di cui è stata capace Pegula quando era sotto 4-1 “leggero” nel primo set non mostrando mai perdita di convinzione anche quando le cose non stavano andando come avrebbe voluto. Trovato successivamente con disinvoltura il comando del gioco, JP ha preso di forza le redini dell’incontro costruendosi l’opportunità di servire per il set sul 6-5 salvo inciampare sul più bello ed essere costretta al gioco decisivo dove tuttavia ha dimostrato ancora una volta il suo sangue freddo: basti pensare che abbia portato a casa con successo 9 delle ultime 10 partite in cui ha vinto un tie-break.

D. Collins b. [19] S. Cirstea 6-3 6-2

La finalista dell’Australian Open 2022 Danielle Collins elimina la testa di serie n.°19 Sorana Cirstea, che nella giornata di lunedì aveva sconfitto Daria Kasatkina, con il netto punteggio di 6-3 6-2 al termine di un’ora e mezza di gioco. E’ la terza volta che la 30enne di “casa”, è nata a St Petersburg in Florida, si spinge fino ai quarti di finale del Miami Open. Il miglior risultato nel torneo lo ha ottenuto nel 2018, quando al debutto assoluto raggiunse le semifinali.

Al terzultimo atto dell”evento, la tennista statunitense incrocerà Caroline Garcia: vittoriosa 6-3 1-6 6-2 su Coco Gauff. Si sono affrontate in tre diverse occasioni per altrettanti successi a stelle e strisce: la prima a Melbourne Park nel 2019, Danielle vinse nettamente con identico score di quello che ha inflitto alla rumena nel match odierno, poi in due edizioni consecutive del WTA di San Diego nel 2022 – 6-2 7-6(4) – e nel 2023 (6-2 6-3). Dunque un 3-0 a favore di Collins, su Garcia, che fan ben sperare l’attuale n. 53 mondiale.

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