Stefano Napolitano: "La top 100 e gli Slam sono un obiettivo concreto" [ESCLUSIVA]

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Stefano Napolitano: “La top 100 e gli Slam sono un obiettivo concreto” [ESCLUSIVA]

“Il focus è sempre sul quotidiano, voglio costruirmi il miglior percorso possibile” – ci racconta Stefano Napolitano. “Ho chiesto una wild card per Roma, ma c’è grande concorrenza”

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Stefano Napolitano - Ch. Bangalore 2024 (X @BlrTennisOpen)
 

Esattamente un anno fa, nell’aggiornamento delle classifiche ATP del 17 aprile 2023, il numerino vicino a Stefano Napolitano era il 564. Dodici mesi dopo la situazione si è letteralmente capovolta, dato che di fianco al nome del biellese il numero in questione è il 125.

A 29 anni appena compiuti – e festeggiati a Madrid con il secondo titolo Challenger del 2024 – Napolitano si trova in una posizione di classifica dove non era mai stato prima. Mai così vicino alla top100, lui che al massimo era stato n°152 ATP, ora gli orizzonti per l’azzurro si ampliano e si fanno sempre più colorati (non come i capelli però: quelli, top100 o non top100, rimarranno sempre dello stesso colore).

Dopo il suo trionfo a Madrid, Stefano – sempre disponibile e molto cordiale – ha raccontato ad Ubitennis le sue sensazioni, spiegando in una bella chiacchierata i suoi prossimi obiettivi. Con lo sguardo proiettato sempre più in alto.

D: Ciao Stefano, complimenti e tanti auguri in ritardo. Ti sei fatto un bel regalo!

Stefano Napolitano: Tutta la settimana è stata un bel regalo, al di là del compleanno. È stata una settimana davvero ottima

D: Come stai a livello fisico? Ricordo che l’ultima volta mi avevi raccontato di come, dopo l’Australia, non riuscissi a legarti le scarpe per via dei problemi alla schiena…

Stefano Napolitano: “Sì, in Australia c’era stato quell’episodio e anche nell’ultimo periodo, soprattutto dopo Napoli, avevo avuto qualche piccolo dolorino, però sono cose che capitano un po’ a tutti, niente di grave. L’ultima settimana sono andato in campo libero e mi sono allenato forte, riuscendo a star bene nel match. Generalmente mi sento bene.

D: Su che cosa avete lavorato in particolare in questo periodo (in cui Stefano si è allenato anche a Manacor con Rafa Nadal, ndr)?

Stefano Napolitano: “Sicuramente quando arriva la stagione su terra c’è bisogno di lavorare tanto fisicamente, per essere poi in grado di sostenere i volumi di lavoro e la fatica che questa superificie richiede. Sono stato tanto in palestra dopo l’India, sapevo di aver bisogno di mettere benzina nel serbatoio per non durare solo qualche settimana. Nelle prime uscite su terra ero un pochino imballato, però pian piano mi sento sempre più a mio agio. Giocare partite sicuramente aiuta”.

D: Dopo il secondo Challenger vinto nel 2024 arriva anche il best ranking. Un anno fa eri fuori dalla top500, oggi sei n°125, tuo best ranking. Ci pensi mai a com’era la situazione fino a poco tempo fa? Che cos’è cambiato?

Stefano Napolitano: “Come no, ci penso spesso. Il percorso alla fine è sempre lo stesso, però è ovvio che meglio riesci a lavorare fisicamente e a stare in campo e più il tuo livello si alza, permettendoti di continuare a crescere. Un anno fa, di questi tempi, ero contento di essermi riqualificato in un Challenger, a Barletta, per la prima volta dopo tanti anni. Ora le prospettive sono cambiate, ma l’impegno è sempre lo stesso. Sono molto contento del percorso, mi sento più equilibrato e consapevole di ciò che c’è bisogno di fare per essere pronto a competere. Il mio focus è sempre più sul quotidiano che su risultati, punti, partite vinte, ecc.

D: Ti sei trovato ad essere magari un po’ più leggero mentalmente, mettendoti meno pressioni addosso?

Stefano Napolitano: “Sul lavoro sono tutt’altro che leggero e continuo a mettermi molta pressione addosso, soprattutto per quanto riguarda il percorso e il lavoro quotidiano da fare. Non la vivo sicuramente pensando di prendere quello che viene, ma mi sto sforzando tutti i giorni pensando di costruirmi il miglior percorso possibile. Accolgo e mi creo tutta la pressione necessaria per cercare di migliorarmi”.

D: Quali differenze ci sono – se ce ne sono – tra i due titoli che hai vinto quest’anno? Dopo Bangalore mi avevi detto che non ti saresti aspettato di vincere il torneo, a Madrid forse arrivavi con una consapevolezza diversa?

Stefano Napolitano: “Aspettarsi di vincere il torneo è sempre molto difficile. Dopo l’Australia c’è stato il problema alla schiena, poi sia in India che in Spagna c’erano condizioni che mi piacevano. A Madrid il tabellone era veramente molto forte, sapevo che sarebbe stato molto difficile andare in fondo. Ci sono stati dei primi turni lottatissimi, bisogna anche avere rispetto per il contesto in cui si è. Si poteva tanto perdere al primo turno quanto vincere il torneo: mi sono preparato bene tutta la settimana ed è andata così”.

Stefano Napolitano – ATP Challenger Bangalore 2024 (foto: X @BlrTennisOpen)

D: Quali sono tuoi i programmi per i prossimi mesi?

Stefano Napolitano: “Giocherò già martedì contro Kovalik a Oeiras, in Portogallo. Poi la prossima settimana sono iscritto a Roma Garden, quindi ci sarà Cagliari, il Foro Italico dove giocherò le qualificazioni, Torino e infine il Roland Garros.

D: Ci sono possibilità di wild card per il tabellone principale degli Internazionali d’Italia?

Stefano Napolitano: “Questo bisognerebbe chiederlo a chi le assegna! Io ho richiesto di poterne avere una, ma sicuramente c’è grande concorrenza, anche visti i tanti ragazzi giovani che stanno facendo molto bene. Se non ci sarà la possibilità di averla giocherò le qualificazioni e sarò comunque contento ugualmente”.

D: Anche nei momenti difficili hai sempre avuto dei sogni nel cassetto che ti hanno spinto ad andare avanti. Avevi menzionato la Davis e le Olimpiadi, ne sono arrivati altri nel frattempo? Magari un tabellone principale di uno Slam?

Stefano Napolitano: “Quello non lo lego tanto ad un sogno. Io, anche per motivi personali e famigliari, sono sempre stato legato all’idea di poter un giorno vestire la maglia azzurra. Quella è una cosa che mi spinge e mi motiva molto, anche se oggi la competizione nel tennis italiano maschile è allucinante. Bisogna fare davvero benissimo anche solo per avere la chance di esserci. Gli Slam ovviamente sono un obiettivo più concreto, mentre i sogni li lego a cose più profonde”.

D: Solo tre anni fa era stato fatto segnare il record di italiani in top100, con dieci giocatori presenti. Oggi siamo a nove e il primo fuori dai cento sei tu… Ci fai un pensierino? Potresti essere proprio tu colui che consentirebbe di eguagliare quel record.

Stefano Napolitano: “Sicuramente entrare in top100 è un obiettivo, ma rispetto a dove mi trovo adesso richiede ancora tante partite vinte e tanto lavoro da fare. Il fatto di esserci più vicino ti dà ancora più voglia di spingere e di arrivarci: non sono mai stato così in alto, però il fatto di essere qui adesso mi fa venire ancora più voglia. Sarebbe molto bello raggiungere gli altri e fare cifra tonda!”.

D: Luca Nardi aveva promesso di tingersi i capelli d’azzurro se avesse vinto a Napoli, te la senti di lanciarti in un fioretto per festeggiare un eventuale ingresso in top100?

Stefano Napolitano: “Alla fine Luca neanche lo ha rispettato il suo fioretto! Scherzi a parte, vivo le vittorie e le sconfitte in maniera molto normale, anche perché altrimenti avrei dovuto smettere qualche anno fa. I fioretti non fanno per me, e sui capelli blu… preferisco il mio colore!”

D: Senti di poter dare qualche consiglio ai giovani che magari, come tu stesso, sembrava potessero avere subito un futuro luminoso davanti a sé e invece si trovano a fare i conti con tanti infortuni. Alla fine, però, se uno continua per la propria strada con caparbietà, la vita ogni tanto regala qualche bella sorpresa.

Stefano Napolitano: “I giovani italiani di oggi hanno ottime figure accanto, quindi io non credo di poter consigliare meglio di come vengono già consigliati. Le cose vanno vissute per essere capite e imparate, credo poco nelle parole. È giusto che i ragazzi facciano questo percorso e capiscano passo dopo passo, prendendo anche qualche mazzata sulla fronte. Non mi sento di essere nella posizione per dare qualche insegnamento, tra un po’ nemmeno io sto capendo ciò che sto vivendo!”

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