Si è conclusa anzitempo per mano di Andrey Rublev l’avventura del bicampione in carica del Mutua Madrid Open Carlos Alcaraz. Una battuta d’arresto inaspettata da parte sua, che lascia anche qualche dubbio sulle condizioni dell’avambraccio, alla luce di un dritto non indimenticabile nel match odierno. Dubbi che vengono però fugati con convinzione in conferenza da un Carlitos che appare solare e pronto per i prossimi impegni.
D: “Cosa ne pensi del servizio di Rublev oggi? Ha servito davvero bene“
Alcaraz: “Ha servito in una maniera incredibile, mi ha dato giusto un paio di opportunità durante il match ma non sono riuscito a sfruttarle. Questa è stata la chiave della partita, ma oggi il suo gioco è stato eccezionale. Non ho potuto spingerlo ai limiti in ogni scambio, quindi penso che abbia colpito la palla sempre in una buona posizione. E quando un giocatore come Rublev colpisce in buona posizione è praticamente impossibile fargli punti e batterlo. Quindi devo imparare da questa partita in vista della prossima“
D: “Dacci un giudizio generale su com’è andato il tuo torneo“
Alcaraz: “Guarda, un giorno prima di iniziare non sapevo se avrei potuto giocare e sono rimasto quasi una settimana senza colpire. Il mio primo allenamento col dritto è stato contro Medvedev 24 ore prima di esordire. È chiaro che, una volta sceso in campo, non mi piace affatto perdere, ma considero questa settimana molto positiva perché ho potuto giocare quattro partite ad alta intensità. Né io né il mio team avremmo detto che avrei potuto raggiungere i quarti di finale prima del torneo, quindi ora è il momento di continuare a lavorare per recuperare la normalità nel mio dritto il prima possibile“
D: “A proposito di dritto, pensi di star colpendo normalmente o c’è ancora da lavorare?“
Alcaraz: “Devo andare avanti. In questo momento qui a Madrid ogni volta che colpisco il diritto penso all’avambraccio, e a che sensazioni ho. Devo lavorare duro in questi giorni se voglio andare a Roma con buone sensazioni, senza dolori, senza pensare al mio avambraccio, ma sarà un processo lento. Devo essere paziente in questo senso. In questo momento lascio Madrid con buone sensazioni nell’avambraccio, ma devo fare un buon lavoro“
D: “Riferendomi a questo, al tuo avambraccio, che ruolo ha giocato oggi? A fine partita sembrava che stessi provando a giocare più slice. C’è qualche dubbio sullo giocare o meno Roma o ti senti bene?“
Alcaraz: “Oggi probabilmente ho accusato di più i problemi nell’avambraccio rispetto alla partita di ieri. Giocando tre ore ieri sapevo che avrei sentito qualcosa o ci avrei pensato ancora di più. Ma giocare contro uno come Rublev e non riuscire a spingerlo al limite in ogni punto è dura. Alla fine della partita ho usato un po’ di più lo slice. Le sensazioni non erano delle migliori, alla fine della partita, ma il punto è che andrò a Roma. Lavorerò in questi giorni per essere vicino al 100% o per giocare bene a Roma, ma deciderò in questi giorni. Ma penso che starò bene per giocare lì“
D: “Durante il torneo abbiamo visto un tuo nuovo aspetto di gioco, stai trovando un nuovo modo di interpretare il tuo tennis rispetto a quello che ti ha portato al n.1?“
Alcaraz: “Sono consapevole di essere arrivato al numero 1 al mondo con quel gioco allegro che tanto mi caratterizza, ma è anche vero che sto crescendo e prendendo consapevolezza di altre cose, sia dentro che fuori dal campo, che ho precedentemente ignorato. So che devo mantenere la freschezza che mi caratterizza, ma anche gestire tutte le situazioni con maturità“