Da Madrid, il nostro inviato
30 aprile 2024, una data destinata a rimanere scolpita nella storia. Non del tennis e neanche così banalmente dello sport, nella storia e basta. Il giorno dell’ultima partita di Rafa Nadal al Mutua Madrid Open, saluta con immenso calore e tanto onore dal pubblico della Caja Magica. Il suo pubblico, che lo ha sempre (giustamente) eretto a proprio beniamino, e l’ultima volta più di tutte, come nel più bello degli addii. Un addio che è proseguito, in maniera meno spettacolare ma non necessariamente meno emozionante, in una sala stampa gremita fino all’orlo nonostante l’ora tarda.
D: “Congratulazioni Rafa, per il capitolo Madrid della tua carriera. Quanti progressi senti di aver fatto nell’ultima settimana?“
Nadal: “Grazie, è stata una settimana positiva in tutti i sensi. Lo dico in spagnolo, ma è vero in termini di sensazioni del corpo. Ma sono riuscito a giocare quattro partite, un paio complicate e il colpo e alcuni muscoli sono stanchi. Durante la partita l’ho sentito ma ho gestito. Quindi partita molto positiva, vincere tre partite a buon livello di tennis è ottimo. Mi è piaciuto tanto giocare a casa, me ne vado carico di energie positive“
D: “Quali dubbi hai accantonato? Giocherai il Roland Garros?“
Nadal: “Non so che cosa può succedere, però ora ho quattro partite alle spalle. Con Lehecka ero più stanco muscolarmente, però non è niente di grave. Anche a livello tennistico saluto Madrid ben più felice di com’ero arrivato, però se non ho la fiducia del mio corpo è impossibile che tutto questo funzioni. Se il mio corpo mi supporta non so che cosa potrebbe accadere… È difficile oggi immaginarsi grandi cose, ma continuo a dire che nello sport tutto può cambiare molto rapidamente. Dopo Roma deciderò se giocare o meno il Roland Garros. Spero di giocare a Roma, se non ci saranno contrattempi andrò lì con la voglia di migliorare ancora“
D: “Quando sei arrivato qui una settimana fa, avresti potuto sognare di giocare così bene? Ora che l’hai fatto, ti fa sentire ottimista sul fatto che potrai andare avanti per un bel po’, non troppo a lungo, ma in futuro?“
Nadal: “Non so quanto a lungo, ma proverò a giocare Roma, torneo molto importante nella mia carriera. Questo è un altro torneo davvero speciale nella mia carriera, no? Penso, non lo so, di averlo vinto 10 volte. Quindi, sì, anche molte emozioni lì. Il mio sogno era giocare tutti questi tornei e avere successo ancora una volta, no? Sfortunatamente mi è mancato Monte-Carlo, che è uno dei posti più speciali per me, ma Roma è uno di questi dove mi è piaciuto molto giocarci. Quindi voglio andare lì. Ci proverò.
E voglio giocare bene lì. Voglio essere competitivo e darmi la possibilità di giocare un buon tennis e continuerò a lavorare duro per cercare di realizzarlo. Oggi è una giornata emozionante, ovviamente. Oggi è un giorno indimenticabile per dire addio Madrid. Questo è uno dei posti o forse anche il posto in cui ho ricevuto più amore e sostegno durante tutti questi anni. Ma la mia carriera continua e ho i miei obiettivi personali da raggiungere nelle prossime due settimane e voglio esplorare se ho qualche possibilità di raggiungerli“
D: “Rafa, che cosa significa per te non poter più tornare a giocare a Madrid e in Spagna?“
Nadal: “È stato da subito emozionante. Non volevo fare un bagno di lacrime, sono riuscito a trattenermi. La gente di Madrid non sbaglia mai, mi porto nel cuore tutto ciò che ho provato in questi anni. Mi sono divertito. Fino a tre settimane fa non sapevo se sarei tornato a giocare un match ufficiale, invece sono riuscito a dare l’addio con un buon livello di tennis. Non so se sarà l’ultima volta in Spagna, anche se è probabile lo sia. C’è una Coppa Davis all’orizzonte, che forse è scartata per la posizione in calendario, ma alla fine non si può mai sapere. Se questa è stata l’ultima volta in Spagna, è stato un piacere. Il mio cammino con una racchetta in mano, comunque, non è finito. Ho fatto passi avanti, lascio Madrid con molti meno dubbi di quando sono arrivato“
D: “Vedere la tua famiglia emozionata, così come tutto il pubblico durante il tuo saluto… che emozioni ti provoca?“
Nadal: “Mi provoca prima di tutto una grande soddisfazione personale. Quando la gente si emoziona lo fa non solo per un motivo sportivo, ma anche perché credo di aver fatto le cose per bene. Tutti abbiamo momenti positivi e momenti negativi, ma io ho sempre cercato di essere rispettoso, amabile e di accogliere la gente nel miglior modo possibile. Anche in campo ho sempre cercato di tenere un livello adeguato, penso di esserci riuscito la maggior parte delle volte. Che le persone della mia famiglia piangano è normale, lo avrebbero fatto anche se avessi avuto un comportamento obbrobrioso, hanno per me un affetto diverso da quello di tutto il resto delle persone“