ATP Roma, qualificazioni: gli ultimi verdetti, Monteiro e Van de Zandschulp nel main draw, Bergs-Nadal al primo turno

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ATP Roma, qualificazioni: gli ultimi verdetti, Monteiro e Van de Zandschulp nel main draw, Bergs-Nadal al primo turno

Sarà il N.1 del tabellone cadetto l’avversario di Rafael Nadal al primo turno

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Il tabellone aggiornato con i qualificati

[23] T. Monteiro b. [4] C. Moutet 6-3 6-4

Thiago Monteiro prosegue lo strepitoso periodo di forma su terra battuta e archivia anche la prativa Corentin Moutet 6-3 6-4 dopo un’ora e 26 minuti di gioco. Il tennista brasiliano è reduce dai successi contro Dusan Lajovic e Stefanos Tsitsipas a Madrid e ha rivendicato l’ottimo stato di forma contro il numero 83 al mondo. Abbastanza eloquente il dato sulle zero palle break concesse al francese, mai in partita e sempre costretto ad un gioco scomodo e poco affine al suo stile di tennis. Altra statistica che racconta in maniera abbastanza chiara l’andamento del match sono i 12 punti di fila messi a referto da Monteiro ovvero durante la seconda metà del primo set chiuso 6-3.

[9] M. Marterer b. [21] R Gasquet 6-3 6-4

Colpo a sorpresa di Maximilian Marterer, numero 98 al mondo, che ha la meglio sul favorito Richard Gasquet per 6-3 -64. Sembrava poco convincente la stagione su terra battuta per il tedesco, reo di essere uscito al primo turno nei tornei di Estoril e Monaco oltre alla prima gara di qualificazione sia a Monte Carlo che a Madrid. Roma invece sembra far bene al classe 1995 che gioca un tennis martellante, senza concedere nemmeno una palla break, e tenendo una percentuale sulla prima di servizio del 74% rispetto al misero 53% di Gasquet. Marterer ha chiuso con la bellezza di 31 colpi vincenti, poco meno del doppio di quelli del classe 1986 che si è fermato a 16.

[17] A. Muller b. Radu Albot 7-5 6-2

Secondi turni di qualificazioni stregati per Radu Albot che dopo aver perso in questa fase del tabellone a Barcellona e Madrid , aggiunge anche Roma alla lista dei tornei iniziati bene (vittoria contro Taro Daniel) e termina subito malamente per 7-5 6-2 contro Alexandre Muller. Vanno dati eccome i meriti al classe 1997 che dopo il ritiro del 22 aprile contro Shintaro Mochizuki a Madrid, si è rimesso in forma vincendo tre dei successivi quattro match. In questo incontro, il francese ha avuto la bravura di salvare ben 14 palle break su sedici, dando vita ad una partita durata quasi 2 ore nonostante i soli due set disputati.

[1] Z. Bergs b. [19] J. Shang 6-4 7-6(5)

Dopo aver battuto Francesco Maestrelli nel turno precedente seppur con qualche fastidio fisico, Juncheng Shang si arrende contro Zizou Bergs dopo sue set, tra cui l’ultimo terminato al tie-break. Ed è proprio qua che nascono i rimpianti del classe 2005, molto abile a portarsi sul 5-2 ma altrettanto colpevole nel vanificare tutto, perdendo due servizi di fila e regalando da lì a poco il 7-5 al belga. Va però detto che la sola palla break ottenuta nel secondo set, tra l’altro convertita per ritornare in parità, è troppo poco se si pensa di impensierire Bergs, in forma anche mentalmente dopo aver vinto il challenger di Tallahssee da seconda testa di serie il 21 aprile. Bergs sfiderà Nadal al primo turno del tabellone principale

[20] B. Van De Zandschulp b. F. Bagnis 6-3 6-1

A vedere solo il risultato ci si immagina una lezione rapida e indolore da parte di Botic Van De Zandsculp su Facundo Bagnis, ma in realtà non è stato così. Certo, l’olandese ha subito appena 4 giochi su un totale di 16 giocati, ma nel primo set è andato in scena un game da 18 punti sul servizio del numero 112 al mondo che così è passato sotto 2-0, salvo poi recuperare strada facendo con tre break. Più veloce il secondo set dove Botic aè bile a strappare due servizi e chiudere sul 6-1 in questo secondo testa a testa tra i due dopo quello agli Us Open del 2021, vinto sempre dal’olandese.

H. Medjedovic b. [10] J.J. Wolf 6-1 6-4

Una stagione fin qui troppo sotto tono per J.J. Wolf che da inizio anno ha vinto appena 3 partite tra cemento e terra battuta. Sembrava potesse esserci la svolta dopo il successo con Bernabe Zapata Miralles, ma con Hamad Medjedovic si può dire che non è andata allo stesso modo: 6-1 6-4. I 25 colpi vincenti del serbo hanno dato una grossa mano al classe 2003 di uscire da alcuni momenti di stallo nonostante va sottolineato che l’americano non ha mai messo a referto una singola palla break. Percentuale di poco sopra il 50% sui punti vinti con la prima di servizio ovvero 56, molto lontani rispetto ai numeri di Medjedovic che se n’è assicurati ben il 77%.

Nicolas Moreno De Alboran b. Vit Kopriva 6-4 3-6  6-3

Dopo  una battaglia di 2 ore e 44 minuti, Nicolas Moreno De Alboran ha battuto Vit Kopriva in tre set 6-3 3-6 6-3. Prosegue il sogno dell’americano, numero 136 al mondo e reduce dal trionfo contro Juan Pablo Varillas. Il primo set è stato indirizzato dal break in apertura, proprio al game iniziale, dell’americano che da lì fino al termine del set non ha concesso mezza palla break chiudendo con una percentuale di punti vinti con la seconda di servizio dell’88%. Nel secondo set sono gli episodi a fare la differenza, specialmente quando Moreno De Alboran, complice probabilmente la fretta di rimettere le cose in pari, sprecato un break point al nono game e Kopriva ringrazia chiudendo 6-3. Nell’ultimo periodo break e controbreak rispettivamente del ceco e del nativo di nativo di New York. Sul 5-3 errori grossolani di Kopriva regalando la chance all’americano di chiudere gioco, partita e incontro.

[1] B. Nakashima b. J. De Jong 6-4 4-6 6-4

Un triplo set ai dieci game per decidi chi andrà avanti nel proprio tabellone. La sfida tra Brandon Nakashima e Jesper De Jong termina 6-4 4-6 6-4 dopo 2 ore e 31 di incontro. Il set iniziale ha visto registrare all’americano il maggior numero di vincenti con ben 11 colpi. Da notare i 38% e 30% dei punti vinti in risposta da De Jong alla prima o seconda, numeri davvero terribili. Il secondo set però vede l’olandese giocare a testa alta e tenendo bene il campo, con quel pizzico di estro che ha reso facile la vita De Jong. Nel terzo set invece, dopo tre game a zero, la gara comincia a diventare lottato e al quinto game arriva il break decisivo di Nakashima, il classico sliding doors che condizionerà inevitabilmente la partita, terminata poi così senza break nei successivi cinque giochi.

Christian Attanasio

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