Sinner test con la racchetta E arriva anche coach Cahill (La Gazzetta dello Sport, Federica Cocchi)
Sta arrivando anche Darren Cahill. “Papà Darren” come lo chiamano i sinneristi sui social, ha pubblicato ieri mattina una storia su Instagram in cui mostrava i bagagli, le racchette, e il simbolo della volpe rossa, il suo assistito Jannik Sinner. Il tecnico australiano è dunque partito per l`Italia dove dovrebbe arrivare oggi per fare il punto della situazione sui prossimi passi da compiere. Ieri Sinner è stato in un club piemontese per svolgere alcuni test sul campo. Prime prove con la racchetta in attesa di essere raggiunto dai suoi due tecnici: il marchigiano Vagnozzi e, appunto, Cahill.
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Non c`è dunque ancora una decisione definitiva sulla partecipazione dell`altoatesino al Roland Garros. La situazione richiede una valutazione molto attenta. Se al momento Jannik potrebbe anche giocare, volendo, lo Slam sul rosso, la riflessione va fatta per il futuro. Affrettare un rientro adesso, per giocare due settimane di torneo sul rosso e con partite ai cinque set, potrebbe essere controproducente dopo questo lungo stop. Sarà questo nodo, dunque, che il giocatore insieme ai medici e alla squadra dovrà sciogliere. Sinner si fermerà a Torino ancora almeno fino alla fine della settimana, e poi potrebbe partire comunque per la Francia e vedere come reagiranno l`anca e il fisico ai primi allenamenti.
Le ambizioni di Tsitsipas (Tuttosport)
Stefanos Tsitsipas non lo dice ad alta voce ma è consapevole di avere davanti a sé una grandissima chance. Il tennista greco va a caccia della sua quarta semifinale agli Internazionali d`Italia, la terza consecutiva, dopo quelle centrate nel 2019, nel 2022 e nel 2023. Due stagioni fa, l`attuale numero 8 del mondo arrivò addirittura all`atto conclusivo prima di essere fermato da Novak Djokovic. Fuori Nole, fuori anche Nadal e Medvedev, Tsitsipas è favoritissimo, per gli esperti SisalTipster, nel quarto di finale contro Nicolas Jarry al 73% con il restante 27% con cui è accreditato il tennista cileno.
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Il vincente della sfida Tsitsipas e Jarry sfiderà, nella parte bassa del tabellone, uno tra Hubert Hurkacz e Tommy Paul. I due tennisti si incrociano per la terza volta, bilancio in perfetta parità, ma quello agli Internazionali d`Italia sarà il primo in assoluto sulla terra rossa. Gli esperti Sisal ritengono il giocatore polacco favorito, al 57%, per un posto tra i migliori 4 del torneo, mentre l`impresa dell`americano è data al 43%. Tra l`altro, l`attuale numero 16 del ranking ATP cerca anche un trofeo che, agli Stati Uniti, manca dal 2002: allora, in un Centrale impazzito, Andre Agassi si regalava il suo primo, e unico, successo al Foro Italico. Paul, inoltre, finora non ha mai perso un set: così la vittoria nel primo parziale è data al 46%
Da Tommasi a Clerici, voci del tennis (Libero Quotidiano, Andrea Valle)
La vulgata vuole che il tennis sia tanto difficile da giocare quanto banale da raccontare. E che quindi la vita del commentatore di tennis sia facile, come chiacchierare al bar. Un game di due minuti, quattro parole buttate lì e via con la pubblicità…
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Ce lo spiega un addetto ai lavori come Federico Ferrero, voce di Eurosport e Sky, nel volume Parlare al silenzio. La mania di raccontare il tennis (Add editore, pp. 156, euro 18), un po` manualetto e un po` autobiografia di un laureato in Giurisprudenza stregato però da racchette e palline, tanto da finire a lavorare, chiuso in una sorta di sgabuzzino, per la rivista Il Tennis Italiano, sognando di mettere insieme sport e letteratura.
Nelle briose pagine di Ferrero, che descrivono soprattutto il passaggio dall`analogico al digitale (mala tempora currunt) e inanellano esilaranti aneddoti sugli Australian Open vissuti da remoto con ovvi problemi di fuso orario, sfilano grandi e meno grandi del mestiere, dai maestri Rino Tommasi e Gianni Clerici al fotografo Gianni Ciaccia, da Stefano Semeraro ad Alessandro Fabretti. Un carneo è dedicato a un vero fenomeno misconosciuto: Antonio Costanzo, il primo commentatore del tennis di Eurosport ora passato a occuparsi di tutt`altro, capace di maratone no-stop da 11 ore in cabina senza la benché minima sbavatura.
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Per citare una frase di Ferrero rimasta celebre (sul match point Federer contro Wawrinka a Melbourne 2017), spesso e volentieri nell`assistere a un incontro femminile il pensiero è: «Oddio, mi viene da piangere». E non certo per la commozione