Il bilancio della prima giornata del Roland Garros non è stato esaltante. Avevamo 4 azzurri in campo e hanno perso in 3. Per l’appunto a vincere è stato colui che incontrava il n.1 francese, nonché n.16 ATP e testa di serie n.17 Ugo Humbert.
E’ la prima vittoria di rilievo di Lorenzo da quando ha abbandonato Gipo Arbino per affidarsi a Fabio Colangelo. Aveva già battuto Humbert un anno fa qui a Parigi, mi pare sul campo 14, ma quest’anno il francese era superfavorito per aver fatto grandi progressi, mentre non si poteva dire la stessa cosa per Lorenzo.
Sulla carta, anche per via del ranking, la sua sembrava la partita più difficile da vincere fra tutte.
Infatti le tre sconfitte azzurre sono arrivate tutte da avversari peggio classificati dei nostri, in particolare ha deluso Nardi, n.72 con il francese Muller n.90 (che lo scorso anno aveva perso qui al primo turno da Sinner), perché ha fatto appena 8 game in tre set (64 61 63) e poi ha detto che non è mai riuscito a entrare in partita. Ora, se c’è un match nel quale prima o poi si dovrebbe riuscire a entrare in partita è quello che si gioca sulla distanza dei tre su cinque. Si gioca male il primo, peggio il secondo, ma almeno nel terzo quando non si ha più nulla da perdere si dovrebbe cercare di fare qualcosa. Più facile da dirsi da un desk della sala stampa che sul campo, lo so, però da un giovanotto come Nardi era lecito aspettarsi una reazione diversa.
Deludente al massimo anche Martina Trevisan: 3 game soltanto (61 62) con la serba figlia d’arte (ma del basket…: i tifosi della Virtus Bologna lo sanno e lo ricordano bene, era un idolo) Olga Danilovic n.125. Martina è in crisi da tempo. Ha avuto un sacco di malanni. Sembra non uscirne mai del tutto fuori. Io che non ho spesso occasione di incontrarla, sebbene a Firenze abiti a meno di 5 km da casa mia, non so mai quando sta bene e quando non sta bene. Certo che dopo aver raggiunto un best ranking proprio grazie alle sue imprese parigine, un quarto di finale e una semifinale, n.18 il l’8 maggio 2023, adesso rischia seriamente di uscire dalle prime 100. Non credo si senta appagata dai risultati raggiunti, anche se a 30 anni ha messo in banca di soli premi quasi 3 milioni di dollari e per essere stata una ragazza che aveva praticamente smesso di giocare per quasi 5 anni con problemi anoressici in parte dovuti a una situazione familiare complessa, beh alla fine direi che le è andata comunque piuttosto bene. Solo che ora, visto che a novembre compirà 31 anni, deve capire cosa deve fare.
L’unica sconfitta delle tre, peraltro onorevolissima, patita da Lucia Bronzetti, n.67 contro una tennista classificata n.134 (per l’appunto …2 volte 67! Ma è una classifica falsa come una banconota da 25 euro), è in realtà venuta contro una ex n.1 del mondo, Naomi Osaka, campionessa di 4 Slam, anche se tutti venuti sul cemento, 2 US Open e 2 Australian Open. Sull’erba e sulla terra rossa la giapponese d’America – preferisce parlare americano anche quando la intervistano i connazionali giapponesi – non ha mai brillato, ma insomma la stoffa c’è. E i patemi psicologici che la spinsero a rifiutare conferenze stampa qui a Parigi due anni fa sembrano (almeno parzialmente) superati. Dispiace però che Lucia, indietro 4-0 nel terzo, ma capace di vincere 5 game di fila, dal 5-4 per lei non ha più conquistato un game. Braccino? Non so, ho visto solo poche fasi, fra una conferenza stampa e l’altra.
Di alcune, Djokovic e Alcaraz, ho riferito nel video giornaliero, di altre vi ho partecipato con qualche domanda, a Sonego, Nardi e Gasquet, prossimo avversario di Sinner se Jannik non ci fa un brutto scherzo con Eubanks (ma davvero non sembra ipotizzabile), per un duello che certamente verrà allestito mercoledì sera sul centrale. Gasquet ha battuto, in un’atmosfera super patriottica, Coric, e anche mercoledì sera risentiremo le note della Marsigliese …se appena appena Sinner dovesse concedere qualche sussulto nazionalista ai fedeli di monsieur Chauvin.
Speriamo, dopo questo 1-3 che non mi attendevo, di fare meglio nella seconda giornata. Giocano 5 uomini e 2 donne. Vedo favoriti Sinner con Eubanks, Fognini (se sta bene) con Van de Zandschulp (precipitato fuori dai 100, n.102, un’ottantina di posti più giù del suo best ranking…e non è mai stato un “terraiolo”…però ha quasi 10 meno di Fabio) e Jasmine Paolini con l’australian-russa Daria Saville n.84 WTA. Il miglior Musetti n.30, dovrebbe battere il colombiano Galan, n.106, ma chi può sapere se il miglior Musetti è quello che vedremo? Mi sembra che indovinare la bontà delle sue giornate equivalga a centrare un terno al lotto. Match da X, pareggio, né da 1 sicuro né da 2, quello fra Arnaldi, n.35 e il francese Fils, n.38 che a Montecarlo non mi piacque per niente. Giocò da junior. Un bel colpo e una cavolata.
Do poche chance, sperando di sbagliarmi a Cocciaretto con Haddad Maia, testa di serie n.13 e n.14 WTA, e anche a Mattia Bellucci, bravo a qualificarsi da n.173, con l’americano Tiafoe. Vero che il varesino di Castellanza Mattia Bellucci batteva (più d’una volta) Sinner quando i due coetanei avevano 14 anni, ma vero anche che i due non hanno fatto gli stessi progressi e sebbene Bellucci avrebbe dichiarato che Sinner non era un predestinato ma è riuscito ad arrivare dove è arrivato lavorando giorno dopo giorno, dettaglio dopo dettaglio, per limare tutti i suoi limiti…motivo per cui anche lui, Bellucci, conta di lavorare duro e fare molta strada pur essendo rimasto (parecchio) indietro… Il mio commento? Non so se basti lavorare duro. Anche se di certo aiuta piuttosto che non farlo. Bene che Mattia abbia fiducia in se stesso. Senza autostima non si va da nessuna parte. Purchè non si tratti di un eccesso di presunzione.
Insomma, avendo pronosticato tre vittorie su sette, ritenendo due match molto equilibrati sulla carta se vincessimo 5 partite (o più) metterei subito la firma (come all’inizio di questo stanco editoriale).
Intanto in nottata ho visto, dopo Gasquet bravo a battere in tre set e in mezzo al tripudio generale per il suo ultimo Roland Garros Coric (che poteva, se in giornata, essere più pericoloso per Sinner nell’eventuale secondo turno), gli altri due “vecchietti” Wawrinka e Murray. Ha vinto lo svizzero, 39 anni,contro lo scozzese che ne ha 37, ma ha almeno un’anca più sana e diversi stop traumatici in meno alle spalle. (Occorre precisare: in questo caso “alle spalle” sta per “nel passato”)
Oggi vedremo come se la caverà Rafa Nadal nel match più atteso della giornata – e forse di più giornate – con il re di Roma Sasha Zverev. Non credo che Nadal vincerà, ma spero proprio non perda malamente. Sarebbe triste. Per lui e per chiunque, anche se magari tifoso di Federer o Djokovic, abbia amato il tennis di questi ultimi 20 anni.
Dei quattro top-10 in campo questa domenica, Alcaraz e Dimitrov sono stati i soli a non aver avuto mezzo problema, Rublev ha invece ceduto un set a Taro Daniel e Hurkacz è stato addirittura indietro due set a uno (46 63 36 60 63) con il qualificato Shintaro Mochizuki, un nome che più giapponese di così non potrebbe essere. Insomma il Giappone ha vinto 3 set…ma in due diversi match e non basta. Alla fine, concludo con un certo orgoglio, ringraziando Lorenzo Sonego, la prima testa di serie a finire k.o. (Ugo Humbert) l’ha messa al tappeto proprio un nostro giocatore. Evviva, mica c’è solo Sinner! Di lui spero avremo modo di parlare a lungo nel corso di questo torneo che dovrebbe portarlo sul trono del tennis mondiale. E voi, superstiziosi, fate pure i vostri scongiuri. Sapendo, però, che la superstizione è una gran debolezza.