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Una giornata interrotta e iniziata davvero soltanto alla fine degli scrosci su Parigi, si è conclusa ancora una volta (dopo ieri) quando già si era passata la mezzanotte. A chiudere hanno pensato Medvedev e Koepfer, ad aprire Shelton e Gaston; in mezzo, risultati molto interessanti, anche in ottica tabellone azzurro.
[15] B. Shelton b. H.Gaston 3-6 6-3 6-4 6-4
Attendevano in molti, sul campo quattordici, la sfida fra due dei mancini più scapigliati del circuito: l’americano Ben Shelton e il francese Hugo Gaston. Al pubblico di casa, schierato ca va sans dire dalla parte del secondo, è stato premiato con una partita divertente e a tratti bella, priva però di quel pathos che avrebbe potuto immortalarla come una di quelle da ricordare di quest’edizione. In due ore e trentatré minuti, Shelton, che veniva dalla sconfitta con Cobolli a Ginevra, ha dovuto recuperare un set di svantaggio, quello che Gaston aveva chiuso con due break per 6-3. Già dal secondo, però, Ben ha cominciato ad assumere il controllo della partita, che ha poi legittimato con l’importante break al termine del terzo parziale, suggellato 6-4 con un ultimo diritto vincente. Il quarto e ultimo set è stato simile al precedente: regnanti l’equilibrio e l’incertezza molto a lungo, Shelton ha rischiato di farsi riprendere sul 4-4; ma, salvatosi, secondo la legge del gol sbagliato gol subito il giovane statunitense ha chiuso al quarto match point un lungo ultimo game. L’audacia è stata la chiave: Gaston ha commesso solo sedici errori non forzati, contro i 45 (!) del vincitore, ai quali hanno però fatto il paio i cinquantatré vincenti. 8, peraltro, gli ace messi a segno da Shelton, e 72 per cento la percentuale di prime. L’avversario sarà un giocatore completamente diverso da Gaston: il redivivo Kei Nishikori.
G.Monfils b. T.Seyboth Wild 6-2 3-6 6-3 6-4
Il pubblico delle grandi serate parigine-cori, banda e marsigliese inclusi- ha accolto la prestazione altalenante ma infine vincente di Gael Monfils: la sua vittoria su Thiago Seyboth Wild (che qui, un anno fa, eliminava Daniil Medvedev dopo aver superato le qualificazioni) è stata la cento ventiduesima in un torneo dello Slam, più di qualsiasi francese.
La partita si è dimostrata volubile, ha subito più di un cambiamento di rotta: Monfils è partito benissimo (6-2), ma, dopo un break e un controbreak, il suo livello ha cominciato a calare nel secondo set. Al terzo, il break di Seyboth Wild sembrava indirizzare definitivamente la partita, ma, come più volte accade, un Monfils stanco e quasi fiacco ha saputo risvegliarsi – anche grazie al sostegno del proprio pubblico –, riprendere in mano la partita e, da lì in poi, galoppare fino al quarto set, dove ha messo in difficoltà Seyboth in quasi tutti i suoi turni di servizio; il brasiliano sulle prime ha retto (memorabile il coraggioso diritto con cui ha annullato una palla break), l’ha sfiancato e infine è passato a condurre, chiudendo fra i cori dello Chatrier. L’ultimo game, corredato da tre ace, si è chiuso con uno smash in salto, il marchio di fabbrica del francese.
Seyboth ha salvato ben nove palle break, ma non è bastato: le sei trasformate dal suo avversario – bravo a tenere la percentuale di prime al 79 per cento – si sono rivelate decisive.
Come l’anno scorso, Monfils ha superato un turno: l’anno scorso, dopo la maratona con Baez, fu costretto al ritiro prima di scendere in campo contro Rune; quest’anno, scenderà certamente in campo con Lorenzo Musetti.
[5]D. Medvedev b. D.Koepfer 6-3 6-4 5-7 6-3
Daniil Medvedev arriva a Parigi con niente da perdere, dopo il primo turno dello scorso anno; l’arcigno Dominik Koepfer, tuttavia, è già noto per aver dato filo da torcere a un campione a Parigi: era una notte deserta del 2021, e il tedesco perse in quattro tiratissimi set con Roger Federer, alla sua ultima partita a Parigi. Qualcosa di simile è accaduto oggi: iniziata tardi, la partita del Mathieu è finita tardissimo, quando era passata da molto la mezzanotte. Pian piano svuotatosi del pubblico più casual, per gli ultimi game, quelli del quarto set, le tribune erano popolate da ultras, da cori e da strilli.
Il russo è bravo a uscire dai blocchi, ad allungare due volte nel primo parziale e a consolidare il solo break ottenuto nel secondo; la partita si accende nel terzo: Medvedev va subito avanti, ottiene poi una chance per il 5-4, viene recuperato e poi costretto a giocarsela fino in fondo. Vuole più Koepfer il quarto set che non Medvedev chiudere la partita: con uno strappo di rovescio e un urlo, Dominik suggella la fine del terzo parziale, conclusosi a suo favore.
Come si direbbe nel calcio, ora le squadre sono lunghe, e il servizio perde parte della sua importanza. Medvedev va di nuovo in vantaggio in apertura, poi Koepfer rientra con un gran passante. Il break decisivo arriva al fatidico settimo gioco: da lì il russo non si guarda più indietro e, nonostante qualche borbottio fra sé e sé e fra sé e la sua anima nel box, Gilles Simon, chiude 6-3 dopo tre ore e nove minuti. Koepfer chiude con più vincenti (48 a 35) ma anche più gratuiti (38 a 26): la sua corsa si ferma qui, mentre quella di Daniil prosegue; il russo incrocerà Miomir Kecmanovic.
Gli altri match
P.Kotov b. [32]C. Norrie 4-6 6-3 3-6 7-6 6-2
[SE]D.Shapovalov b. L. Van Assche 6-3 6-4 6-4
[18]K. Kachanov b. S. Nagal 6-2 6-0 7-6
[LL]J.Kovalik b. M.Giron 7-6
[Q]H. Squire b. M. Purcell 6-2 6-2 3-6 4-6 7-6
M.Kecmanovic b. [Q]T. Monteiro 6-2 6-1 4-6 7-5
Fra gli altri incontri che si sono svolti da quando la pioggia ha concesso una tregua, particolarmente significativo quello fra Pavel Kotov e Cameron Norrie. Il britannico, testa di serie numero trentadue, è andato in vantaggio per 6-4 3-6 6-3, salvo subire la rimonta del suo avversario, che si è aggiudicato il tiebreak del quarto e ha poi chiuso al quinto per sei giochi a due, regalandosi una vittoria prestigiosa e regalando a Sinner un’altra eliminazione di testa di serie (la trentaduesima) dal suo lato di tabellone, dopo quella di Jarry. Dovesse trovarsi di fronte il russo (che ora affronterà Wawrinka) sarebbe per Sinner la seconda volta in poche settimane: a Madrid l’aveva già eliminato in due set.
Nel frattempo, un altro russo, Karatsev, viene eliminato al quinto set da un mezzo russo, Shevchenko, mentre Kachanov ha esordito con successo contro Nagal (anch’egli sconfitto come suo fratello gemello Rafa): ora Karen avrà Kovalik.
Bella vittoria per Shapovalov, che ha condotto una delle rare partite in cui riesce a rimanere continuo per tutta la durata dell’incontro: tre set al beniamino di casa Van Aschee; ora, Tiafoe, che è sopravvissuto all’assedio di Bellucci.
Fuori invece il mini-Sinner Rusuvuuori: Kwon si guadagna con questa vittoria Sebastian Korda; Baez ha la meglio del brasiliano Heide solo al quinto, vendicando la maratona che l’aveva visto prematuramente eliminato nella scorsa edizione, quella con Monfils. Niente da fare neanche per un altro brasiliano, il veterano Thiago Monteiro, sconfitto in quattro set da Miomir Kecmanovic. Degno di nota, infine, anche il successo di Henri Squire, il ventitreenne tedesco che, uscito dalle qualificazioni (aveva eliminato Vavassori) ha avuto la meglio dell’australiano Purcell solo al rocambolesco jeu decisif del quinto set; prossimo passo: Auger Aliassime.