Giungono i verdetti definitivi, a sfondo olimpico, da Parigi: conosciamo finalmente i quattro singolaristi che rappresenteranno l’Italia ai prossimi Giochi Olimpici estivi che si terranno proprio sulla terra del Roland Garros dal 27 luglio al 4 agosto. Saranno Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Luciano Darderi e Matteo Arnaldi a vestire la maglia tricolore nel tabellone del singolare maschile.
Con le sconfitte di Flavio Cobolli, Lorenzo Sonego, Fabio Fognini e Giulio Zeppieri non ci sono infatti più dubbi su chi prenderà parte al singolare olimpico. Prima del secondo Slam della stagione, sostanzialmente, erano in tre a giocarsi gli ultimi due posti disponibili – con Sinner e Musetti invece già certi di essere a Parigi fra poco meno di due mesi – ossia Darderi, Arnaldi e Cobolli.
Il tennista romano è stato vicinissimo a compiere l’impresa di battere Holger Rune dopo essere stato in svantaggio di 2 set: ha avuto sulla racchetta tre palle break consecutive sul 4-4 del 5° set, prima di condurre 5-0 e due servizi a disposizione nel tie-break finale. Qualora effettivamente Flavio fosse riuscito nel tentativo di completare la clamorosa rimonta ai danni del danese – contestualmente al KO dell’oriundo Darderi in tre parziali contro l’olandese Griekspoor, nel medesimo turno – e qualificarsi al terzo turno del torneo, le sue prospettive olimpiche avrebbero assunto tutt’altra forma.
Ma così non è stato, per quanto riguarda invece Sonego: beh per il torinese già in principio si aveva la consapevolezza che una sua qualificazione olimpica sarebbe stata un’impresa impossibile. I suoi competitor non avrebbero dovuto fare molta strada, mentre Lollo avrebbe dovuto rendersi protagonista di un cammino straordinario raggiungendo – quantomeno – un prestigioso quarto di finale considerati i vari incastri nella Race to Paris.
Capitolo doppio maschile, sfuma la coppia Sinner/Sonego
Sfuma così, almeno dal punto di vista puramente formale del regolamento che stabilisce i parametri in seno al ranking valevoli per partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, la possibilità di un doppio Sinner/Sonego. L’unica vera altra strada da poter percorrere per far sì che la coppia decisiva per la conquista della Coppa Davis 2023, possa accedere al tabellone di doppio è quella di una richiesta ufficiale del n.° 1 del movimento azzurro alla Federazione in cui Jannik dichiari di voler giocare la specialità al fianco di Lorenzo Sonego.
Ma ciò significherebbe l’esclusione di Bolelli/Vavassori, – nello specifico di uno solo dei due, con l’altro che a quel punto si troverebbe costretto a fare coppia con uno dei singolaristi – che viaggiano sempre più spediti verso la qualificazione parigina dopo la semifinale al Foro, in quanto nessuna nazione può avere più di 6 tennisti in gara nelle tre diverse discipline.
Tuttavia conoscendo le qualità umane di Sinner, si può escludere con una dose di sicurezza piuttosto fondata che possa essere autore di uno sgarbo del genere nei confronti dei suoi connazionali impendendo loro di vivere l’atmosfera unica delle Olimpiadi dopo una stagione fin qui strepitosa di Simone e Andrea – con l’apice della finale Slam a Melbourne – che meritano una tale vetrina e di provare a coronare il sogno di “andare a medaglia”.
Naturalmente se Sinner vorrà comunque disputare il doppio, potrà scegliere un compagno tra gli altri tre singolaristi: ed osservando la vicenda con questa prospettiva, è fin troppo facile sia per vissuto di squadra sia per caratteristiche tecniche individuare come unica vera opzione per Jannik la coppia con Musetti.
Lorenzo, difatti, rispetto a Luciano e Matteo ha certamente più esperienza della specialità – basti pensare allo splendido match, sconfitti solamente 10-7 al match tie-break, che assieme a Sonego disputò contrò i futuri campioni olimpici Mektic/Pavic a Tokyo – e maggiori qualità intrinseche (a rete è un tennista superiore a Darderi e Arnaldi) per adattarsi al meglio agli schemi di doppio ma anche nell’ottica di un completamento tecnico nella formazione con Sinner.
Il misto verso la coppia Vavassori/Errani? L’esempio di Djokovic
Infine, l’ultimo capitolo è quello legato al misto: un po’ tutti gli appassionati italiani vorrebbero vedere all’opera la coppia Sinner/Paolini ma le recenti dichiarazioni del capitano di BJKC Tathiana Garbin che mette sul piatto l’ipotesi sempre più concreta di un’accoppiata Vavassori/Errani non lasciano molte speranze.
Anche e soprattutto perché bisogna considerare un ulteriore aspetto fondamentale, il torneo olimpico si dispiegherà in una sola settimana di gare: perciò voler giocare più di una disciplina se non tutte e tre significa correre il rischio di ritrovarsi a giocare più partite nella stessa giornata, che in particolar modo quando si saranno raggiunte le fasi avanzate – quarti, semi – può veramente mettere in serio pericolo le possibilità di conquista di una medaglia.
In tal senso, viene subito da pensare a Tokyo e alla figura di Novak Djokovic: la volontà ferrea del serbo di disputare anche il misto in Giappone ha finito per svuotare Nole che alla fine è arrivato stremato alle fasi cruciali del singolare rimanendo con il cerino in mano. Metallo di legno sia in singolare che nel misto, dove faceva coppia con Stojanovic, con addirittura il ritiro pre-match dalla finale per il bronzo contro l’Australia di Barty/Peers.