Se da un lato abbiamo un Matteo Arnaldi raggiante che festeggia il suo primo ottavo di finale al Roland Garros, dall’altra parte abbiamo un Andrey Rublev a dir poco abbacchiato, che in conferenza stampa fa mea culpa e si lecca le ferite dopo una sconfitta in tre set dove il suo nervosismo l’ha fatta da padrona.
Sulla sua prestazione
“Completamente deluso da me stesso per il modo in cui mi sono comportato, per il modo in cui ho giocato; non ricordo di essermi mai comportato peggio in uno Slam. Penso che fosse la prima volta che mi comportavo così male. Non c’è molto da dire. […] Penso che non sia una questione di concentrazione. Si tratta solo del mio modo di comportarmi, mi butto completamente giù di morale, dando le ali dell’entusiasmo a Matteo. Lui stava davvero volando nel terzo set, giocando un tennis incredibile. Era troppo tardi per fare qualcosa per rimediare. Il problema è nella mia testa; che oggi mi ha praticamente fatto fuori.
Su cosa lo ha messo più in difficoltà nel match
“In generale mi ha dato fastidio che ho avuto tante opportunità di break, un sacco di chance che non ho sfruttato. Poi a un certo punto ho ceduto e non ho retto più. Ogni volta mi procuravo una opportunità per tornare in corsa ma non ce la facevo, me la procuravo e la fallivo. Mi stavo tenendo tutto dentro, e quando ho perso il break la seconda volta nel secondo set sono completamente uscito dai gangeri”
Quando nel primo set ero avanti di un break e 30-0 ho fatto qualche erroro stupido, e sostanzialmente l’ho riportato in corsa. Poi prima del tiebreak ho avuto ancora qualche chance di strappargli il servizio o qualcosa del genere, e dopo durnte del tiebreak ho avuto delle occasioni. Quando ho iniziato il secondo set ero già in preda alle emozioni. Ma in qualche modo sono riuscito a riprendermi e sembrava che potessi avere altre possibilità. Poi all’improvviso, di nuovo, un crollo con me stesso, mi emoziono, e perdo il servizio. Lui comincia a giocare in modo incredibile, e quando ti comporti in quel modo normalmente è difficile rientrare”
Sul rapporto con sé stessi e la preparazione al match
“Sento che è difficile per me essere gentile con me stesso in alcuni momenti, e ovviamente se potessi, sono sicuro che quei momenti non accadrebbero mai. Andava tutto bene prima della partita. Ho fatto un buon riscaldamento. Mi sentivo bene. Sono proprio quelle cose che in una partita mi fanno scattare un click, e io proprio non riesco… vorrei che…è stato proprio un cattivo comportamento da parte mia”