Tutto ha un inizio, tutto ha una fine. Per la prima volta dal 2004 ci sarà una finale del Roland Garros senza Nadal, Federer o Djokovic. Sono passati 20 anni da quando nessuno di questi tre giocatori ha raggiunto l’ultimo atto a Parigi; per l’esattezza dalla finale tutta argentina tra Gaston Gaudio e Guillermo Coria.
L’ultimo non Big Three a vincere l’Open di Francia è stato Stan Wawrinka nel 2015, quando l’elvetico sfoderò una prestazione memorabile per battere in finale Djokovic 4-6, 6-4, 6-3, 6-4. Ciò significa anche che, per la prima volta dal 2003, raggiungiamo la metà dell’anno senza che Roger Federer, Nadal o Djokovic vincano un titolo Masters 1000 o una prova del Grande Slam. Quella a cui stiamo assistendo è la fine dell’era dei Tre Grandi? Con tutta probabilità lo è, considerando il già pensionato Federer, il claudicante Nadal e l’incerottato Djokovic, che si è sottoposto mercolesì mattina a un intervento al menisco. Nonostante abbiano giocato contemporaneamente, ognuno di loro uomini ha accumulato diversi titoli del Grande Slam, in totale ben 66 titoli dal 2003 al 2023.
Nel 2005 ci fu il primo sigillo di Nadal, in quell’occasione il maiorchino sconfisse Mariano Puerta, dando inizio al suo dominio assoluto sulla terra parigina. I trionfi spagnoli diverranno poi quattordici, di cui l’ultimo nel 2022. Djokovic ha fatto suo il Roland Garros per tre volte, Federer – poco avvezzo alla superficie – una sola, nel 2009. I principali candidati per conquistare il loro primo titolo a Parigi sono i due giovani la cui rivalità sta infiammando il mondo del tennis: Sinner e Alcaraz.
Sarebbe negligente non menzionare a questo punto Alexander Zverev , che ha giocato magnificamente durante tutto il torneo di quest’anno, meritandosi di contendere al titolo. Infatti Sascha conduce negli scontri diretti con entrambi. Il tedesco è in vantaggio per 5-4 nei precedenti con Alcaraz, ma insegue sulla terra rossa (2-1). Anche con Sinner Zverev è in vantaggio nello storico (4-1) ma il neo numero 1 ha vinto l’unico precedente a Parigi nel 2020.
Pe quanto riguarda gli altri contendenti: il norvegese Ruud e il buonissimo australiano De Minaur, è difficile immaginare un loro exploit parigino. Anche se la settima testa di serie vanta già due finali al Roland Garros (nel 2022 e nel 2023) è dura pensare che possa superare al meglio dei cinque uno tra Sinner, Alcaraz o Zverev. Mancanza di cilindrata, motore diverso.
È davvero triste vedere un’era chiudersi. Un ventennio che ha forgiato l’inizio del nuovo millennio tennistico. Ma adesso c’è un gruppo di giovani tennisti che vale la pena guardare. Dopo anni di generazioni promettenti (Dimitrov, Kyrgios, Tsitsipas, Zverev) è arrivata la generazione dei giovani rampanti, pronti finalmente a raccogliere l’eredità dei tre sovrani che furono.