Da Umago, il nostro inviato
D. Lajovic b. F. Cobolli 7-6(5) 7-6(3)
Non ci sarà l’atteso derby azzurro nell’ultimo quarto del tabellone del Plava Laguna Croatia Open Umag. Flavio Cobolli non riesce infatti a raggiungere Musetti – vittorioso poco prima su Trungelliti – uscendo sconfitto in due set, entrambi decisi al tie-break, contro Dusan Lajovic. Partita altalenante, con molti alti e bassi da entrambe le parti, che però sin dall’inizio ha visto un Cobolli in evidente difficoltà fisiche, come ci confermerà il suo team a fine match (“Sì, non stava bene”). Molto affaticato al termine degli scambi più lunghi già dopo i primi game, il 22enne tennista romano oggi non è di conseguenza riuscito mai a dare continuità al suo tennis di pressione da fondo. Lajovic, dall’alto della sua esperienza, ha subito capito la situazione e ha cercato di variare in continuazione il gioco, per non consentire al suo avversario di trovare il ritmo, pur commettendo anche lui molti errori che han tenuto in partita (potremmo dire rimesso, considerato che era 5-2 nel secondo ed ha servito due volte per il match) fino alla fine, nonostante tutto, Cobolli. Per lui ora nei quarti di finale una sfida d’altri tempi tra rovesci ad una mano, contro il n. 2 del seeding Lorenzo Musetti.
Il match
Si parte e si nota dopo poco la fatica di Cobolli nel recuperare quando gli scambi si allungano. Fa caldo e c’è umidità, ma non così tanto da giustificare le difficoltà del romano. Che dopo aver brekkato il suo avversario nel terzo gioco, subisce immediatamente il controbreak dando appunto i primi evidenti segni di disagio fisico. Che si manifesta a livello di prestazione nell’impossibilità di dare continuità al suo gioco di pressione da fondo campo. Anche per merito di Lajovic, che varia ritmo, tagli e profondità dei colpi. Che però non è un mostro di continuità nemmeno lui in questa prima parte del match (peraltro una costante della sua carriera) e quindi a furia di alti e bassi da entrambe le parti si arriva al tie-break. Che vede scattare Cobolli benissimo dai blocchi di partenza e con un paio di vincenti salire 3-0. Ma come si è acceso, così il n. 48 del mondo si spegne: due errori in risposta, altri tre durante lo scambio ed è 5-3 Lajovic. Che a sua volta restituisce il favore all’avversario e gli consente di impattare sul 5 pari, ma poi chiude 7-5. Primo set 7-6 Lajovic, dopo un’ora di gioco.
Il secondo parziale vede il tennista azzurro cedere subito la battuta e inseguire per tutto la prima parte del parziale senza avere l’occasione di riagganciare l’avversario. Lajovic sembra in controllo nei suoi turni di battuta, mentre Cobolli inizia anche a toccarsi la bocca dello stomaco, visbilmente sofferente, al termine degli scambi più tirati. Ma nel sesto gioco, all’improvviso il tennista serbo si disunisce e concede la chance del controbreak a Cobolli, che però non la sfrutta. Poco dopo il match sembra arrivato ai titoli di coda, dato che Lajovic strappa nuovamente la battuta all’azzurro e si porta sul 5-2, con un Cobolli sempre più affaticato (nel secondo set si è toccato più volte la bocca dello stomaco, dopo gli scambi più duri) e nervosissimo dall’altra parte della rete. Ma prima la polemica con l’arbitro per il punto del 5-2 (e con il suo angolo, che cercava di calmarlo) e poi un litigio vero e proprio con un tifoso in tribuna, di cui addirittura chiede l’allontanamento, danno una inaspettata una scossa nervosa positiva all’italiano, mentre invece l’ex n. 23 del mondo si incarta proprio sul bello e si ritrova sul 5 pari.
Si arriva così di nuovo al tie-break, con il gruppo di tifosi di Cobolli che continua ad incitarlo (“Cuore Fla, cuore“) sperando di aiutarlo a trovare le energie necessarie per portare il match al terzo. Ma sul 3 pari l’azzurro non ne ha proprio più e Lajovic infila una striscia di 4 punti di fila per il 7-6 finale che gli consente di raggiungere per la quarta volta nelle ultime quattro partecipazioni (l’ultima nel 2021) i quarti di finale ad Umago.