M. Arnaldi b. [16] K. Khachanov 7-5 7-5
Matteo Arnaldi volta pagina e con l’inizio della stagione su cemento si mette alle spalle le sei sconfitte nelle ultime sette partite tra erba e terra battuta, battendo un avversario tutt’altro che agevole come Karen Khachanov col punteggio di 7-5 7-5 dopo aver estromesso McDonald. Ora nel terzo turno ci sarà Alejandro Davidovich Fokina dopo che lo spagnolo ha battuto Daniil Medvedev in tre set.
1° set: Arnaldi beffa Khachanov sul più bello
Se il primo turno di battuta di Arnaldi se ne va abbastanza velocemente, quello di Khachanov dura parecchio con ben dodici punti e soprattutto quattro chance per il nostro Matteo di rubare un servizio che in realtà è stato tenuto con le unghie e con i denti da Karen. La fase più confusionale dell’incontro arriva tra il quinto e il sesto game: i due tennisti sbagliano parecchio, ma con un break a testa non alterano il risultato complessivo. Rischia però di essere modificato da un game molto complicato da gestire per Arnaldi, coinvolto in una situazione simile a quella vissuta da Khachanov nel secondo game. Stavolta sono tre i break point, ma il russo vanifica tutte le opportunità grazie anche ad un’ottima difesa di Arnaldi. Quando il set sembrava destinato al tiebreak, ecco che arriva il colpo di scena: l’azzurro mette tre volte la testa davanti a Khachanov, guadagnandosi così un set point su servizio del russo che viene subito convertito. Fondamentale per Arnaldi evitare la lotteria del tiebreak, chiudendo i giochi con anticipo. Ottima la percentuale con la prima di servizio (ben il 79% dei punti vinti) mentre per l’italiano troppo basso il numero di punti vinti con la seconda, con cui però ha giocato molto meglio per sua fortuna.
2° set: Khachanov non impara dagli errori, Arnaldi ringrazia
Il secondo set parte con un Arnaldi particolarmente ispirato. L’azzurro, che approccia a questo incontro con uno score molto negativo nei match precedentemente giocati, sa di poter cominciare col cemento a ritrovare il suo tennis e dunque i risultati, come accaduto con McDonald. Lo sprint iniziale porta Arnaldi a conquistare addirittura un break, salvo poi restituirlo a zero. Come accaduto nel primo set, la fase centrale si trasforma in un “dare e avere” tra i due tennisti che di base si regalano un break a testa. Ristabilita la parità, Arnaldi sembra più in forma dell’avversario: i colpi vincenti aumentano, i punti in risposta sono superiori in entrambi i casi al russo e questo aiuta a mettere costantemente Khachanov a ricorrere, avendo battuto per primo il tennista italiano. Esattamente come nel primo set, quasi una fotocopia anche in questo caso, quando tutti erano pronti al tiebreak il classe 2001 aumenta i giri del motore, come se non volesse per nulla al mondo termina il set al tiebreak. C’è da dire che però il 7-5 decisivo di Arnaldi è frutto di molti errori del russo che si autosabota, terminando qui la sua corsa all’ambito trofeo di Montreal. Procede invece la spedizione di Arnaldi che, in caso di vittoria con Fokina, potrebbe incontrare uno tra Borges e Nishikori, due avversari tosti ma nemmeno troppo per sognare un derby italiano con Sinner ai quarti. Ora però un passo alla volta, come ha sempre fatto Arnaldi anche nei momenti più complicati.