S. Korda b. [2] A. Zverev 7-6(5) 1-6 6-4

Sebastian Korda centra al National Bank Open di Montreal la sua seconda semifinale in un Master 1000 dopo Shanghai 2023 superando il favorito numero due della manifestazione Alexander Zverev. Il risultato inatteso è la risultante di un comportamento intelligente dell’americano, che rimette in sesto il proprio gioco dopo il disastroso secondo set e si inventa l’azione di disturbo con lo slice di rovescio che mette in crisi l’irruenza di Zverev. Dal canto suo Sasha serve ben undici doppi falli e complessivamente 34 errori non forzati; come detto i meriti del rivale ci sono ma l’amburghese nel finale non era più brillante dal punto di vista fisico e in generale è stato meno clutch player, meno spietato nei punti-chiave.
Korda ha sbagliato due volte in più di lui e ha messo tre colpi vincenti in meno (19-22); ha vinto sette punti in meno (92-99) ma ha conseguito quelli giusti, soprattutto in un finale giocato con giudizio e coraggio. Forse 70 errori non forzati sono troppi per parlare di una grande partita, ma si sono visti comunque scambi spettacolari e il tutto è risultato almeno emozionante e avvincente. Korda aspetta ora Popyrin, vincitore di Hurkacz in un match giocato contemporaneamente a questo. I due tornano in campo tra poche ore nella semifinale degli stakanovisti, che segue quella dei riposati tra Rublev e Arnaldi.
Primo set: Zverev parte bene ma subisce il ritorno di Korda che la spunta al tie-break
Korda esordisce in risposta e aspetta la battuta molto vicino alla riga orizzontale, forse sperando in un servizio ancora tiepido dell’amburghese. In effetti Zverev non è preciso con la prima palla e in un paio di occasioni si muove pigramente per rimandare le ribattute profonde dell’americano, che si procura il 30-40. Il numero due del seeding con autorità, la stessa palesata la sera precedente al cospetto di Rune, inizia un nuovo corso nel game puntellato di due servizi vincenti e un ace.
Il messaggio che si può ricavare è quello di grande solidità e sicurezza nei propri mezzi; siamo pur sempre alle prime battute, ma Korda è titubante e si muove troppo lentamente per arginare il rivale. Il suo primo turno al servizio lo vede in ritardo e poco reattivo rispetto alla verve del tedesco che osa in risposta e trova il break, con un doppio fallo a suggello del fine-game.
Nei primi sei game Zverev serve il 70% delle prime mentre Korda si ferma 10 punti più in basso; inoltre, il favorito della vigilia tocca i 215 chilometri all’ora con la prima, mentre il biondo della Florida sfiora al massimo i 200: Sasha sa fare più male e soprattutto lo fa sempre quando ne ha bisogno: il 4-2 è per lui meritato. Nel settimo game però Zverev e più falloso e concede una nuova chance per il contro-break: di nuovo c’è il servizio vincente ma un errore con il dritto lo porta ancora a fronteggiare il vantaggio esterno. Questa volta non c’è il colpo di inizio gioco a sistemare la questione e l’iniziativa offensiva di Sebastian ha successo.
Korda è ora più reattivo e copre meglio le idee in risposta del rivale, allargandosi per tempo, facendo ripartire il palleggio e tenendo meglio il centro del campo; Zverev fatica maggiormente ad affondare i colpi ma si porta ugualmente sul 5-4 con uno smash piuttosto difficile. Il match è però cambiato: Korda rimane più arretrato in risposta e incontra bene le battute del tedesco, rallentando il palleggio per poi saettare all’improvviso. Zverev concede due palle-break nell’undicesimo game ma la battuta è nuovamente al suo fianco per sventare i piani del figlio di Petr.
In undici game Korda ha concesso due palle-break mentre Zverev è già a quota cinque; pesano anche i ben sei doppi errori del tedesco, contro uno solo del numero diciotto del ranking. Nel tie-break Sasha serve anche il settimo, con il quale concede il mini contro-break del 3-2 al rivale, ma nel complesso sembra più coraggioso e con l’aiuto di due rovesci dal centro verso destra e del servizio si porta sul 5-3. Qui Seb però serve uno splendido poker, con il 6-5 che arriva dopo uno scambio in cui l’americano tocca per tre volte il net e toglie il respiro al rivale, chiudendo con uno splendido smash. Il 7-5 arriva subito dopo, dopo un’ora e sei minuti di gioco.
Secondo set: dominio assoluto di Zverev, 6-1 per lui in meno di mezz’ora
Piccola sorpresa finale, il set è di Korda: Zverev in ribattuta prova a essere più risoluto e concreto e si porta subito sul 15-40, ma ora è Seb che mette l’asso nel momento del periglio. Korda chiude il game con due volée di rovescio: la prima è un po’ troppo schiacciata, non degna del fioretto paterno, la seconda è invece ben contrata e profonda, e sistema le cose per il game inaugurale. Zverev non ha comunque l’intenzione di mollare e continua a pungere in risposta trovando buona profondità e sorprendendo l’americano; il break per lui arriva nel terzo game, a zero.
L’atleta di Amburgo prosegue nel solco di una cadenza più alta e l’americano non ha armi per difendersi: le soluzioni a rete sono pasticciate perché la pallina ritorna velocemente e radente il nastro e non c’è tempo nemmeno per alleggerire con il dropshot. Zverev è semplicemente perfetto, si prende un nuovo break e sul punteggio di 5-1 sale 0-40; Korda indovina una volée di dritto ma nello scambio successivo lancia un dritto ben oltre l’out e il set finisce dopo solo sette game e ventinove minuti. Ci sono 13 errori non forzati per Sebastian e sette colpi vincenti per Alexander, che non mette ace ma scrive 11 su 13 con la prima palla.
Terzo set: Korda si riprende, rallenta il gioco e sorprende uno Zverev stanco nel finale
Korda esce tramortito dal secondo parziale e non deve servire per primo, circostanza che lo aiuta per cercare di trovare la pazienza per ricostruire le fasi del suo tennis. Ha bisogno innanzitutto di servire con efficacia e di non farsi prendere dalla fretta per chiudere le sue iniziative. Nei primi tre game si vedono in effetti scambi più equilibrati, nei quali lo statunitense non si avventura a rete ma allunga bene le stoccate; Zverev si porta sul 2-1 ma la pallina dopo il cambio di campo è nelle mani del suo contendente.
Sebastian fa ricorso con profitto al rovescio slice a una mano, che mette non di rado in imbarazzo il tedesco, che in spinta perde talvolta la misura; la partita vive una nuova fase, più equilibrata e con Korda in attesa di sprintare dopo il contenimento attraverso colpi variati e profondi. Zverev, inoltre, fatica a controllare la prima palla del rivale, che raggiunge il 3-3 con 10 su 11 con la battuta principe.
Sasha potrebbe operare il break nell’ottavo game, ma nell’occasione il rovescio lo tradisce più di una volta. Nel game successivo il tedesco arriva fino allo 0-40 e mostra poca spinta nelle gambe; il servizio lo salva con tre servizi vincenti consecutivi ma lo fa anche sprofondare con due doppi falli uno dopo l’altro. Korda ringrazia incredulo e nel game seguente non rende il regalo, anzi spinge di più ed elimina uno Zverev ormai demoralizzato.