Dal nostro inviato a Montreal
Si ferma davanti ad un Andrey Rublev superiore la bellissima corsa canadese di Matteo Arnaldi, che “non era certo reduce dal miglior periodo della sua carriera”, come da lui stesso affermato in conferenza stampa, ma protagonista di “alcune ottime partite“. Contro il russo, tuttavia, ha prevalso l’esperienza del prossimo n°6 del mondo e forse anche un po’ di stanchezza per il sanremese. “È stata una settimana molto dura per via della pioggia, del vento, dei dopppi turni e delle condizioni diverse ogni giorno” – ha spiegato Matteo nella prima parte della conferenza, “ma resta comunque un torneo molto positivo“. Di seguito le sue dichiarazioni in inglese.
D: Questa settimana entrerai per la prima volta in top30…
Matteo Arnaldi: “Davvero? Non lo sapevo”.
D: Sì, sei n°29 nella classifica live. Che cosa significa per te?
Matteo Arnaldi: “Sicuramente è una bella cosa. L’obiettivo principale era riuscire ad essere testa di serie allo US Open, quindi se è così come dici… non lo so, non ho guardato, ma sarebbe sicuramente una bella soddisfazione per me e il mio team. L’anno scorso sono arrivato agli ottavi a New York, sono andato più volte vicino ad essere testa di serie in qualche Master 1000 ma non ci sono riuscito. Sicuramente essere teste di serie è un buon aiuto, ci sono un sacco di giocatori forti fuori dai primi 30″.
D: Aver finito così tardi sabato sera quanto ha influito sulla tua prestazione contro Rublev?
Matteo Arnaldi: “Sicuramente non ho avuto il migliore dei recuperi, abbiamo finito tardi e sono andato a dormire tra le 3 e le 4 di notte, per poi essere al campo alle 11 del giorno successivo. Non ho dormito molto, ma sono giovane, non è una scusa. Andrey ha giocato un ottimo tennis, così come ha fatto per tutto il torneo. Non sono riuscito a mettergli pressione, ho speso molto in questa settimana. Sabato ho giocato quattro ore e mezza in totale, giovedì due, mercoledì due e mezza… È la prima volta quest’anno che gioco quattro partite in un torneo. Oggi semplicemente doveva andare così, non credo sia dovuto alla stanchezza”.
Queste invece le parole di Arnaldi in italiano, rilasciate in esclusiva ad Ubitennis.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: ciao Matteo, complimenti per il grande torneo. Hai detto che il tuo obiettivo era arrivare ad essere testa di serie a New York e ce l’hai quasi fatta. Dopo che cosa viene?
Matteo Arnaldi: “Sicuramente ci sono tante cose, allo US Open dovrò anche difendere i punti dello scorso anno e se non dovessi riuscirci tornerò un pochino indietro. Questo però era un obiettivo da inizio stagione, ci sono andato vicino più volte, al Roland Garros, a Wimbledon, in alcuni ‘1000’. Sono contento di essere qua in questo momento, sono riuscito ad esprimere di nuovo un buon tennis qui a Montreal. Fa tutto parte del percorso, non puoi giocare sempre bene, quindi sono contento di essere di nuovo in buona forma e non vedo l’ora di tornare in campo a Cincinnati”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: come dicevi prima la pioggia ha avuto un impatto notevole sul torneo. Ci racconti un po’ che cosa fai durante le pause?
Matteo Arnaldi: “Mangio! (sorride, ndr)”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: oltre a quello? Ti tieni impegnato in qualche modo particolare? Giochi? Ascolti musica?
Matteo Arnaldi: “Semplicemente spendo un po’ di tempo con il mio team, analizziamo un po’ quel che è stato e quello che sarà. L’aspetto principale comunque resta mangiare e tenersi idratati, poi dipende anche da quanto è lunga la pausa. In ogni caso non siamo in uno Slam, ci sono meno cose da fare, è un torneo più piccolo… non è facile gestire le pause, soprattutto qui a Montreal sono state tante, però fa parte anche questo del tennis outdoor”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: se non ho visto male non c’era Alessandro Petrone con te questa settimana, era una cosa già pianificata?
Matteo Arnaldi: “Sì, sono con Matteo Civarolo che è il mio secondo coach. Da inizio anno stiamo facendo un po’ e un po’, tutto normale“.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: gli è dispiaciuto un po’ non essere presente al tuo miglior torneo della carriera?
Matteo Arnaldi: “Guarda in realtà è in vacanza, quindi non credo si preoccupasse tanto! (ride, ndr). Sicuramente ci siamo sentiti, siamo un team di quattro persone: oltre a Petrone e Civarolo ci sono anche Diego Silva, che è il mio preparatore principale, e il suo secondo che è Filippo Ferraris. Diciamo che in questi due tornei ci sono i ‘secondi’, che aiutano me, Alessandro e Diego durante la stagione. Siamo tutti contenti di questo risultato, ci siamo sentiti anche se in questo momento in Italia è notte e non ci siamo parlati troppo, ma siamo molto contenti di questo risultato considerando anche da dove partivamo“.