Anno difficilmente spiegabile a parole per Jasmine Paolini, mai così vicina alla vetta del globo: “E’ stato un anno pazzesco, mai mi sarei immaginata di vincere un oro olimpico e di giocare due finali Slam. – Ha raccontato qualche ora prima del suo esordio al Cincinnati Open – Sono davvero contenta, spero di tenere questo livello il più a lungo possibile perché mi sto divertendo, sto vivendo tante nuove esperienze, tutte entusiasmanti“.
Un anno di infinite prime volte, quello dell’azzurra, capace di avvicinare milioni di italiani che da anni non sentivano tanto attaccamento al circuito femminile. Ancor più simbolico, è che questo avvenga fiancheggiando in doppio chi aveva fatto parte di quella generazione d’oro, capace di vincere tutto fra il 2010 e il 2015.
“L’anno scorso ero qui nelle qualificazioni e quest’anno sono qui da numero 5 del mondo, è pazzesco. Non sarà semplice perché da testa di serie ho un bye e inizierò al secondo turno, ma arrivo da settimane sulla terra battuta a Parigi. Dovrò adattarmi, qui i campi mi sembrano molto veloci. L’obiettivo è giocar bene, concentrarmi sulla partita e non pensare alla classifica che ho adesso“. Jasmine non può avere paura, riguardando a dov’era solo 365 giorni fa, non può che esser grata del privilegio che è stata in grado di costruirsi.
Ora, a Cincinnati, scende per la prima volta in campo da campionessa olimpica in carica: “”L’Olimpiade è un’esperienza molto significativa per me. Da giocatrice pensi agli Slam, ai WTA 1000, non hai così chiaro in mente l’obiettivo delle Olimpiadi. L’anno scorso Sara mi ha chiesto di provare a qualificarci per i Giochi, sapevo che per lei era importante vincere una medaglia. Abbiamo giocato in doppio tante settimane per arrivarci. Aver vinto la medaglia è una cosa grandiosa, perché è qualcosa di più globale, universale, attrae anche persone che normalmente non seguono il tennis. E’ stato diverso per me rispetto agli Slam. Farlo con Sara ancora di più, abbiamo un buonissimo rapporto e mi ha aiutato tanto anche a migliorare in singolare“.
L’Olimpiade è arrivata subito dopo quella dolorosa sconfitta in finale a Wimbledon, dopo un percorso meraviglioso che le aveva regalato la seconda finale slam consecutiva: “Wimbledon è il torneo più importante per ogni giocatore. I primi due giorni dopo la sconfitta in finale sono stati duri, ma esserci arrivata è qualcosa di cui andare fiera. Sono state due settimane meravigliose che ho potuto vivere con la mia famiglia lì con me e con il mio team“.
Ora per Jas c’è il sogno americano, su quei campi che sono stati gli ultimi ad assistere a un trionfo azzurro, femminile, nel singolare. Tutto quello fatto da Jasmine quest’anno ci sarebbe parso impossibile fino a qualche mese fa. Quindi, a questo punto, chiudiamo gli occhi e sogniamo: diciamo basta alla ragione, lasciamoci trasportare.