Carlos Alcaraz è stato per gran parte della stagione, insieme a Jannik Sinner, il tennista più in forma al mondo. Lo spagnolo difatti, con le vittorie al Roland Garros e a Wimbledon, è riuscito ad arrivare in finale anche ai Giochi Olimpici di Parigi, vedendo sfumare il sogno della medaglia d’oro in finale contro Novak Djokovic.
Tuttavia, nell’ultimo Slam dell’anno, Alcaraz è stato eliminato al secondo turno degli US Open. Una sconfitta a sorpresa ma evidentemente i troppi impegni hanno fatto la differenza dal punto di vista fisico. Per il 21enne è tempo di ricaricare le batterie e si è preso qualche giorno per prendere ispirazione da un altro sport, ovvero la Formula 1.
Il 4 volte campione Slam lo scorso weekend è andato a far visita all’autodromo di Monza, lasciandosi alle spalle l’uscita da New York e focalizzandosi sull’esperienza automobilistica. “Volevo andare in Formula Uno da molto tempo, ma il programma di tennis non ci permette di andare a un sacco di eventi. Dopo lo US Open è stato un momento difficile per me, avevo bisogno di resettare la testa“.
Il modo in cui si preparano i piloti al gran premio può essere grande fonte di ispirazione anche per sportivi che praticano altre discipline. “Ovviamente il modo in cui i piloti sono focalizzati su ogni passo del riscaldamento e su tutto è pazzesco. Ho pensato di fare lo stesso quando mi avvicino alla partita“.
Tra un torneo e un altro la maggior parte delle volte per i tennisti c’è poco tempo per riposare e per ricaricare le energie. Gli impegni sono sempre tanti e il calendario è fitto di partite. “Ho avuto un paio di giorni dopo ogni torneo per riposarmi e questa è la cosa brutta del tennis ma anche la cosa buona, ovvero che non abbiamo tempo per rilassarci e pensare. In alcuni momenti vorrei avere davvero più tempo per rilassarmi, per pensare e festeggiare quanto di buono ho fatto finora“.
Il focus di Alcaraz adesso è indubbiamente sulla Coppa Davis, La Spagna ha un girone complicato, probabilmente quello più ostico di tutti, ma l’obiettivo è quello di raggiungere risultati importanti. “Onestamente quando è uscito il girone ho pensato ‘ok, suderemo molto per qualificarci’. E’ il gruppo più duro della Coppa Davis, ma quello che dico sempre è che per essere il migliore devi battere i migliori. L’obiettivo è di qualificarsi e qui a Valencia abbiamo un vantaggio rispetto ad altri paesi. Credo che possiamo essere i migliori“.