Ivan Ljubicic, attuale coach ed opinionista Sky, ex numero 3 del ranking mondiale, torna a parlare del movimento tennistico italiano in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. L’Italtennis, da un paio d’anni a questa parte, è tornata in auge grazie al lavoro svolto dalla federazione, che ha curato i giovani talenti della penisola, favorendone la crescita, e permettendo a questi ultimi di entrare nella cerchia elitaria del tennis mondiale.
La punta di diamante, il numero uno del ranking Jannik Sinner, ha appena conquistato il suo secondo Grand Slam della carriera, aggiungendo un altro successo ad una stagione già memorabile: “Jannik ha dominato dall’inizio alla fine. Nel terzo set, quando è stato sotto di un break, sono emerse la sua freddezza e la sua grandezza. Non si è impanicato e ha fatto quello che doveva per chiudere in tre parziali. Oggi è il numero 1 del mondo ed è là perché è il più forte“. Ha commentato così, Ivan Ljubicic, la prestazione dell’altoatesino, sottolineando una delle sue più grandi virtù, che incidono non poco sulla realizzazione di un campione destinato ad ottenere un’infinità di trionfi: “Con il tempo si renderà sempre più conto della propria forza. Questa consapevolezza matura con l’esperienza e le partite vinte su palcoscenici importanti, quelle che gli mancavano due anni fa. I colpi li aveva già al tempo, poi li ha migliorati, ma la differenza la fa l’abitudine a giocare e vincere questi match”, aggiunge l’ex tennista croato.
Il raggiungimento della vetta della classifica da parte di un tennista azzurro ha trasformato completamente gli interessi dei giovani italiani, che non badano più soltanto al calcio, ma allargano lo sguardo su uno sport, che mediante la visibilità data dai tennisti azzurri, si è esteso a macchia d’olio: “è cambiato tutto. Il tennis non può superare il calcio, che resta intoccabile in Italia, ma adesso è uno sport riconosciuto e seguito”. L’altoatesino rappresenta l’emblema del processo evolutivo, ma alle sue spalle, l’Italtennis ruggisce, con sette uomini in top 50, e la coppia Paolini/Errani sempre pronta ad entusiasmare: “Quello che stanno facendo è pazzesco. Tantissimi ragazzini inizieranno a giocare e tra 10 anni si raccoglieranno i risultati di ciò che sta accadendo. Faccio l’esempio della Svezia, dove Edberg e Wilander sono esistiti perché, da bambini, hanno visto Borg, così come, negli USA, Sampras e Agassi hanno visto McEnroe. È un momento tutto da vivere per il tennis italiano”.
Sinner e Alcaraz? “Hanno allungato sulla concorrenza, in questo momento nessuno gli sta dietro. Jannik e Carlos sono due persone e due giocatori diversi per modo di essere e cose che fanno in campo. Dovendo fare dei paragoni moderni possiamo dire che Sinner è più un Nole con la sua solidità e la costanza che lo rende un rullo in grado di superare avversari su avversari. Alcaraz è un po’ un Roger moderno. quando è al top ti fa vedere delle cose incredibili ed è ingiocabile. Inoltre, non dimentichiamoci che è un classe 2003″.