Brasile Belgio 2-1
Dai nostri inviati a Bologna
Basta calcoli, è ufficiale: l’Italia andrà a Malaga per difendere il titolo dello scorso anno. Non ci sarà bisogno di soffrire contro l’Olanda domenica (partita che conterà solo per il primo posto e per gli orange che si giocheranno la qualificazione) perché il Brasile ha vinto il tie contro il Belgio già dopo i due singolari. Ciò significa che solo la stessa Olanda può chiudere a due vittorie e che quindi la squadra capitanata da Volandri può prenotare i biglietti per Malaga, dove si giocherà dal 21 al 27 novembre. Grazie a Joao Fonseca e a Thiago Monteiro – vittoriosi entrambi in tre set rispettivamente su Collignon (preferito a Blockx) e su Bergs, si è concretizzato lo scenario migliore di tutti: l’unico che poteva darci la qualificazione già oggi.
Il doppio è stato vinto dai belgi ma era importante solo per i verdeoro. La squadra di Darcis era infatti già eliminata, penalizzata dal computo dei set vinti/persi. Avendo perso il doppio, il Brasile deve sperare che l’Italia ricambi il favore battendo 3-0 l’Olanda. In qualsiasi altro caso sarebbero gli orange a unirsi al volo degli azzurri per Malaga.
[BRA] J. Fonseca b. [BEL] R. Collignon 6-3 6-7 (2) 6-3
(a cura di Massimo Gaiba)
C’era grande attesa per la sfida tra Alexander Blockx e Joao Fonseca perché entrambi qui a Bologna avevano fatto un esordio così brillante da attirare non poche attenzioni. La mossa a sorpresa del capitano belga ha spiazzato un po’ tutti, ma qualcosa forse si poteva già sospettare quando ieri sera in conferenza stampa aveva risposto al direttore Scanagatta, che gli chiedeva come mai non avesse schierato Blockx anche nel primo match, che lui non aveva poi visto questa gran differenza tra i due. Centrerà forse qualcosa il fatto che Darcis sia anche il coach personale di Collignon? Fatto sta che la scelta non ha pagato e peccato che l’attesissimo confronto NextGen sia saltato, anche se siamo certi che si riproporrà spesso negli anni a venire.
Così ci si è dovuti ‘accontentare’ del 18enne brasiliano che, dopo aver fatto correre qualche brivido a Berrettini, ha battuto con autorità l’olandese Botic Van De Zandschulp (n.68 ATP). Fonseca, che ha alle spalle una bella carriera juniores (vincitore agli US Open 2023, battendo in semifinale il nostro Federico Cinà), sta già muovendo passi importanti tra i professionisti con la vittoria al Challenger di Lexington che, tanto per dire, nel 2019 vide la vittoria di Sinner, raggiungendo il n.158 ATP. Senza ovviamente voler sminuire Raphael Collignon, onestissimo professionista (n.194 ATP) ma, per così dire, non così attrattivo e che si è arreso al terzo set.
IL MATCH – Si comincia con la solita cornice di pubblico, che potremmo definire modesta, di quando non gioca l’Italia. E purtroppo per i pochi spettatori gli spazi vuoti amplificano il rumore dell’improvvisata jazz band belga che ad ogni punto martella col solito concertino di tamburi, fiati e maracas. Molto più tranquilla, sperando che non si offendano, la torcida brasiliana che si limita ad improvvisare qualche passo di danza e relativi cori.
Il primo set inizia con Fonseca che tiene con autorità il proprio servizio. Lo stesso non può dirsi per Collignon che tenta di suicidarsi con due doppi falli e concede due palle break. Gli va molto bene che sulla seconda un rovescio lungolinea del brasiliano finisca fuori di millimetri e riesce così a mettere una toppa al suo inizio un po’ traballante. Nel quarto game Fonseca ha un’altra palla break e il belga gli dà di nuovo una mano con l’ennesimo doppio fallo. Tanto basta per la prima fuga di giornata, anche se il traguardo è ancora molto lontano. Ma i tentativi di reazione di Collignon sono piuttosto timidi tanto che sul 5-2 Fonseca in risposta ha il primo set point che non riesce a sfruttare. Ma la capitolazione è rinviata di poco, infatti al gioco successivo il set si chiude 6-3 in favore di Fonseca in soli 32 minuti.
In avvio di secondo parziale scatta qualche allarme in casa Fonseca nel secondo game quando si trova sotto 0-30 ma sistema tutto con un maestoso passante di rovescio e qualche servizio ben assestato. Si prosegue poi seguendo la regola dei servizi fino a che nel decimo game un fulminante passante di diritto regala a Collignon due set point, ma il 18enne nativo di Rio sistema le cose con quattro punti consecutivi. Nel game successivo è Collignon che si trova sotto 0-40 ma riesce ad annullarle tutte con un misto di bravura e fortuna. Stessa sorte per la quarta palla break dopo uno scambio estenuante, e ora sarà Fonseca a servire per rimanere nel set. Si va così al tie-break dove Fonseca si presenta con un record di 10-10, peggio di Collignon che ha un 14-9. Una migliore attitudine che conferma con il 7-2 con cui si regala il terzo set.
Nel secondo game del parziale decisivo Fonseca si procura due palle break e se sulla prima Collignon rimedia con un ace, sulla seconda il servizio gli si ritorce contro con un sanguinoso doppio fallo. Il brasiliano poi conferma il break e va a condurre 3-0. Altri due doppi falli propiziano tre palle break per il 4-1 ma Fonseca non le sfrutta. Nemmeno la quarta è utile alla causa e così il belga rimane in vita…anche se non in grande salute. Infatti pochi minuti dopo finisce 6-3 6-7(2) 6-3 per il giovane talento verde-oro in poco meno di due ore di gioco.
[BRA] T. Monteiro b. [BEL] Z. Bergs 4-6 7-6 (5) 7-5
IL MATCH – Alla luce del risultato del primo singolare che ha portato in vantaggio il Brasile, è un incontro quasi da dentro fuori per entrambe le squadre: chi perde deve poi sperare in una serie molto favorevole di risultati, affidandosi anche all’Italia. L’avvio è quindi nel segno della tensione. Sia Bergs che Monteiro sbagliano molto. Chi trova più spunti è però il belga che brekka al primo tentativo e poco dopo ha anche una chance per il 3-0 pesante. Il brasiliano si salva servendo bene e passa al contrattacco nel game successivo in cui manca però la palla del controbreak. Con questa opportunità non sfruttata da Monteiro si chiude una prima fase del set e se ne apre un’altra in cui i turni di battuta scorrono molto più rapidamente con il contributo di percentuali di prime in campo in crescita. Si arriva allora al game decisivo con Bergs al servizio sul 5-4. Zizou scaglia tre grandi servizi e non lascia margine di manovra all’avversario: dopo 38 minuti è 1-0 Belgio.
Il secondo set prosegue sulla scia lasciata dalla fine del primo. Le palle break latitano e sul 2-2 c’è bisogno di un piccolo momento di distrazione del belga e di un gran passante di Monteiro, che riesce a recuperare da 40-0, per vedere la prima parità del parziale. Zizou però innesca la prima di servizio e non corre rischi. Non si tarda troppo, quindi, per entrare nella fase calda del set (e della partita). Sul 4-4, Bergs prova ad alzare il rendimento della sua risposta per mettere sotto pressione il brasiliano e ci riesce impattando ottimamente con il rovescio. Il numero 72 del mondo ottiene il controllo degli scambi e si procura così due palle break che sono anche dei piccoli match point. Sulla prima Thiago si aggrappa al servizio, mentre sulla seconda deve ringraziare l’errore in avanzamento di dritto dell’avversario. Ce n’è però anche una terza perché Zizou si inventa un’altra gran risposta, questa volta con il dritto. Ma il giocatore di Fortaleza annulla anche questa con la prima e, in qualche modo (anche mancando clamorosamente uno smash e riuscendo comunque a vincere il punto), esce indenne da questo game.
Entrambi ora giocano un ottimo tennis e così si materializza un tie-break piuttosto prevedibile. Dopo uno scambio di mini-break, il turning point è quello che porta Monteiro sul 3-2 dopo un passante di rovescio che fa saltare in aria la panchina verdeoro. Thiago è bravo a gestire il vantaggio e sul 6-5 approfitta di una risposta scentrata di Bergs per aggiudicarsi il set senza dover penare ulteriormente. Dopo un’ora e 50 si va al terzo e decisivo set.
Il belga è nervoso e riparte infatti da due brutti errori. Riesce però ad archiviare e a rimontare senza concedere palle break a differenza di quanto successo ieri con Cobolli. È invece Monteiro a consegnare opportunità di break all’avversario. Il brasiliano sbaglia un paio di dritti e si ritrova indietro 15-40. Sulla prima chance Bergs sbaglia un’altra risposta di dritto come nell’ultimo punto del secondo set. Poi Thiago torna ad essere preciso e incisivo con il suo dritto mancino e Zizou può solo rincorrere sperando in un errore che non arriva. Dopo questa ripartenza molto tesa, i due si sciolgono al servizio e i turni di battuta si fanno nuovamente molto rapidi.
Rieccoci allora sul 4-4 con l’Italia che è virtualmente a due game dalla qualificazione per Malaga. Bergs sbaglia due dritti di fila che lo mettono nei guai ma Monteiro non ne approfitta perché perde due scambi di cui aveva preso il comando. Il giocatore di Fortaleza ci riprova poco dopo sul 5-5. Questa volta, dopo uno scambio mozzafiato, la palla break arriva (la seconda in assoluto per Thiago che ne aveva avuta una solamente nel quarto game del primo set) e il braccio del belga trema: doppio fallo e il giocatore verdeoro va a servire per il match (e per la qualificazione dell’Italia) dopo 2 ore e 40 di gioco. Monteiro si affida alla prima e proprio con una battuta vincente chiude i conti. L’Italia sarà a Malaga!
[BEL] J. Vliegen / S. Gille b. [BRA] R. Matos / F. Meligeni-Alves 6-3 3-6 6-4
(a cura di Danilo Gori)
I belgi giocano senza pressioni, se non quella legata alla conquista del punto dell’onore, e rientrano presto dopo aver perso a freddo il turno di servizio d’apertura. Dopo l’iniziale 0-2 infatti si aggiudicano sei dei successivi sette game e chiudono la frazione al nono gioco, con quattro ace e sul piano dello scambio con una migliore reattività in ribattuta che mina le sicurezze della coppia verde-oro, scesa in campo piuttosto tesa.
I sudamericani, che in caso di sconfitta devono sperare domenica nel 3-0 della già qualificata Italia contro l’Olanda mentre vincendo possono passare anche se gli azzurri cedono un punto agli arancioni, tornano in campo dopo aver messo a punto la battuta come meglio non avrebbero potuto e nei nove game che compongono il secondo parziale cedono solo due quindici, entrambi con la prima battuta (18 su 20). Il break per loro decisivo arriva nel sesto game.
La loro performance pressoché impeccabile prosegue nella frazione finale ma il binomio belga non è troppo da meno e con i servizi fiammeggianti sale fino al 5-4 con una sola palla-break concessa. Ed è proprio nel decimo game che gli europei finalmente ritrovano la via della ribattuta e si giovano delle paure dei rivali, che scivolano velocemente sul 15-40 e cedono al primo match point.