Flavio Cobolli supera Tallon Griekspoor e si riscatta dopo la sconfitta con Bergs di venerdì; il tennista romano è molto soddisfatto del risultato e risponde al direttore Ubaldo Scanagatta, che gli domanda in merito a cosa potrà succedere per Malaga con il rientro di Sinner e Musetti e sull’apparizione di Jannik a Bologna. “Sono contento” – dice Flavio – “voglio continuare a giocare bene e a mettere in difficoltà il nostro capitano nel momento delle scelte tecniche.
Io ci sarò sempre per la maglia azzurra; non so cosa succederà per Malaga, ma ora voglio concentrarmi sui prossimi tornei. Per le finali di Davis c’è tempo, vedremo se andremo e, eventualmente, in che veste. È stato bellissimo avere Jannik con noi oggi, anche se non l’ho visto andar via”. L’atleta azzurro spende poi alcune parole di riconoscenza per il ruolo che il numero uno del mondo ricopre come uomo-copertina del nostro sport e come acceleratore di popolarità del movimento in Italia.
Il nostro Andrea Mastronuzzi torna sul match e lo sollecita a descrivere se e quali effetti ha avuto il match perso con il Belgio nel suo approccio a quello con Griekspoor e Flavio si riconosce il merito di aver comunque giocato bene in entrambi i casi. “Due grandi partite, certo ci sono anche gli avversari; oggi mi sono sentito molto meglio in campo. È stata una partita dura e il servizio ha fatto la differenza: non ho concesso nulla alla sua risposta, che è uno degli aspetti migliori del suo tennis”.
Infine, Cobolli parla dei propri miglioramenti e li ascrive, più che al lavoro specifico su un colpo piuttosto che su un altro, al progressivo distacco dalla terra battuta, terreno naturale per gli italiani, e all’attività internazionale. “Il dritto è migliorato un po’ da solo, più importanti sono le numerose partite, le tante prime volte in giro per il mondo che mi ha fatto crescere sotto molti aspetti”.