Ormai è noto a tutti il periodo meraviglioso del tennis italiano. Oltre ai successi Slam, le alte posizioni nella classifiche e tutto ciò che dà lustro alla disciplina del tennis come forse mai prima nel nostro Paese. A suscitare curiosità sono anche i risultati dei giovani al di là del circuito ATP. Meno noti ai più, ma con un prospetto molto interessante nella speranza di vederli un domani nelle zone alte della classifica.
Uno di loro è Francesco Passaro, classe 2001. Certo. L’età non è quella di un ragazzino giovanissimo che inizia la sua avventura nel rettangolo di gioco, ma comunque è un giovane con ottimi margini di miglioramento e un futuro tutto da scoprire. Il giovane tennista di Perugia la scorsa settimana ha aggiunto un altro tassello al suo già bel 2024, con la vittoria nel Challenger di Genova, raggiungendo la posizione n.106 del ranking (mai così in alto). In esclusiva a Ubitennis ci ha raccontato tutte le sue ambizioni, tutta la sua voglia di far bene, e quegli ‘’amici’’ che ora vede protagonisti non solo in campo, ma anche in televisione, di raggiungerli ed essere uno di loro, e chissà mai un domani quando accenderemo la televisione, Passaro non possa essere un altro volto azzurro di notorietà, dei già tanti che ci sono in quest’epoca.
Edoardo Diamantini: L’eccellente torneo che hai fatto quest’anno agli Internazionali d’Italia, è motivo per sentire pressione alla prossima edizione e per la prossima stagione sulla terra rossa, oppure è un punto di partenza e sarà per sempre un ricordo dove prendere positività?
Passaro: Sicuramente è un ricordo bellissimo quello che ho del Foro Italico di quest’anno. Credo che lo devo prendere da spunto. Per una cosa che quindi ho già fatto e posso rifare, non guardandolo come se si perde un risultato quella settimana. Voglio cercare di godermi ogni minuto e ogni punto che gioco al Foro Italico perché è qualcosa di straordinario. La stagione sulla terra è lunga… dipende ovviamente da quali tornei giochi, però siamo fortunati noi nel tennis, ogni settimana c’è una possibilità nuova e quindi sono abbastanza carico e non vedo l’ora di tornare al Foro Italico.
D: Sei soddisfatto del tuo rendimento finora?
Passaro: Sì, fino adesso sono molto soddisfatto del rendimento che sto avendo. Non sono partito nel migliore dei modi, ho avuto l’infortunio, poi mi sono riscattato con il Foro Italico, poi mi sono dovuto rifermare per un altro infortunio. Ho trovato un’altra grandissima settimana, quella scorsa (vittoria allo AON Open Challenger a Genova), e sono contento, ma non mi voglio fermare adesso.
D: Che Francesco Passaro possiamo aspettarci fra qualche anno?
Passaro: Il mio obiettivo è cercare di entrare stabilmente nel circuito ATP. Ma anche principalmente di migliorarmi in tutti gli aspetti del campo. Voglio diventare un giocatore completo, ma ovviamente rimanendo con il servizio e diritto come mie armi principali. Voglio anche crescere come persona e cercare di migliorare in tutto.
D: Ci parli del tuo rapporto con il tuo allenatore Roberto Tarpani? Quanto c’è di lui nei tuoi successi?
Passaro: È un rapporto che va oltre l’allenatore e l’allievo. La nostra è anche questa, che siamo veramente uniti. Lui è quasi come un fratello maggiore, magari delle volte ha fatto sì che lui risolvesse qualche mio problema, in passato non ho saputo risolvere problematiche da solo e mi sono ritrovato anche questo in campo. Adesso stiamo cercando di migliorare e recuperare. Stiamo facendo veramente un ottimo lavoro. Lui sicuramente è una parte fondamentale dei successi che stiamo ottenendo, perché ha sempre creduto in me fin da quando ero piccolo, e mi ha sempre spronato anche quando magari io con la testa non ero continuo, e lui ha cercato di farmi diventare il più continuo possibile.
D: Quali sono i tuoi obiettivi entro fine stagione?
Passaro: L’obiettivo principale che ci eravamo posti entro fine stagione è entrare nel tabellone principale dell’Australian Open. Il nostro calendario ancora è lungo, perché visto che sono rimasto fermo già due mesi quest’anno giocherò fino a fine novembre, tutto sulla terra rossa.
D: Stai guardando questi giorni la nazionale di Davis?
Passaro: Sì, ho guardato un po’ Arnaldi. Guardare il mio migliore amico giocare in nazionale in Coppa Davis è qualcosa di bello, e spronante per cercare di raggiungerlo e far sì che riusciamo a vestire quei colori insieme. Sono una squadra fortissima e spero vivamente che quest’anno possiamo e possono, principalmente loro che giocano, farci vivere il sogno dell’anno scorso.
D: Come è il tuo rapporto con Sinner? Gli hai mai scritto per complimentarti dei suoi successi?
Passaro: Ho avuto il piacere di allenarmi con lui nel 2022 una settimana a Montecarlo. L’anno scorso ho fatto due settimane di preparazione con lui. È un ottimo ragazzo. Principalmente molto umile, semplice, e con gli obiettivi veramente chiari in testa. Non ho mai scritto niente a lui, mi scoccia un po’ rompergli le scatole. Magari nei tornei quando lo vedi gli faccio i complimenti. Non mi sento di avere questo rapporto tale da potergli scrivere. Un po’ lo vedo come un eroe. È veramente un bravo ragazzo.
D: La maglia azzurra in Coppa Davis è per te possibile, o data la competizione di oggi, la vedi irraggiungibile?
Passaro: Secondo me è possibile. Tutto è possibile vedendo quello che hanno fatto gli amici, e dove eravamo, io ho la classifica più bassa, quindi l’obiettivo è quello, di entrare tra quei cinque convocati, per fortuna o per sfortuna, il tennis italiano oggi sta andando veramente forte, quindi c’è una grandissima rivalità, c’è una concorrenza pazzesca, ma questa è anche la forza che abbiamo noi che ci sproniamo l’uno con l’altro a vicenda, in una maniera positiva, e non tossica. Anche per questo stiamo ottenendo grandi risultati.
D: In cosa pensi di dover migliorare per fare quel salto di qualità definitivo?
Passaro: Principalmente devo migliorare a livello di atteggiamento e d’attenzione, un po’ questi aspetti. Perché a livello di gioco abbiamo visto che i risultati li abbiamo ottenuti, è questione di farlo tutte le settimane. Quando le cose vanno bene e quando le cose non vanno bene, tenere sempre un atteggiamento positivo, a questo stiamo lavorando con il mio team. Anche migliorare a livello tattico, devo essere più bravo a cercare di reggere quello che la partita mi dice, e quindi son queste due cose che principalmente devo migliorare più di tutte.